ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Sacchetti di San Miniato (PI) - 2E

La ricchezza delle aree umide Meraviglie del Padule di Fucecchio

Alla scoperta della vastissima biodiversità di una riserva naturale unica in Toscana e in Italia

Il padule di Fucecchio è una tra le più importanti zone umide non solo della Toscana, ma anche dell’Italia, prezioso per la sua immensa biodiversità. Numerose varietà di animali e piante trovano qui un ambiente ideale per la sopravvivenza, resa possibile proprio dall’acqua.

Negli ultimi anni, nonostante la carenza idrica, molte specie continuano a prosperare e a sostare in quest’area.

La flora del Padule di Fucecchio comprende oltre 200 specie di piante, arbusti e fiori. Uno dei più rari è il Giunco fiorito, con foglie lineari verde scuro e numerosi fiori rosati disposti a ombrello. Altre due piante particolari sono il Giglio d’acqua e la Cannuccia di palude.

Il Giglio d’acqua è una pianta galleggiante che cresce sulla superficie dell’acqua, mentre la Cannuccia di palude è una pianta erbacea della famiglia delle Poaceae, con foglie spadiformi verde scuro.

Queste piante crescono grazie all’abbondanza d’acqua e al clima caldo e umido. Tra le specie vegetali, la canna comune e il falso indaco sono specie fortemente infestanti, che si adattano a vivere in condizioni estreme e tendono a prendere il posto delle altre specie vegetali, andando a distruggere habitat caratteristici delle aree umide.

Nel Padule sono numerosi gli uccelli tra stanziali e migratori. Nell’area si incontrano spesso aironi, tarabusi, anatre e, soprattutto, nei mesi di febbraio e marzo, i fenicotteri. Verso settembre, le cicogne. Entrambi sono animali molto amati dai visitatori. I fenicotteri sono uccelli sociali che vivono in grossi stormi nelle aree acquatiche. Il loro piumaggio varia dal bianco al rosa più o meno intenso.

La cicogna bianca è un grande uccello facilmente riconoscibile per il suo candido piumaggio, prevalentemente bianco, con penne nere sulle ali. Ha lunghe zampe rosse e un becco appuntito, anch’esso rosso.

Le specie che danneggiano l’habitat degli animali del Padule sono prevalentemente il gambero killer e la gambusa. Il gambero killer è un crostaceo d’acqua dolce che scava gallerie nel terreno rendendolo instabile; la gambusa è un piccolo pesce che si nutre di uova e di piccoli invertebrati, mettendo a rischio la biodiversità del Padule.

Dunque la flora e la fauna sono minacciate, oltre che dalle specie alloctone, anche dall’inquinamento, dall’urbanizzazione delle aree limitrofe e dal cambiamento climatico. Le piante, in particolar modo, soffrono soprattutto per la siccità estiva e ogni anno molte rischiano addirittura l’estinzione.

 

L’acqua è un elemento fondamentale per la vita, senza il quale non potremmo vivere neppure noi esseri umani, solo che l’eccessiva quantità di essa o la sua assenza può portare a conseguenze catastrofiche.

Il Padule, in quanto zona umida, è sempre stato un’importante riserva d’acqua, preziosa anche per le attività umane come l’allevamento e l’agricoltura. Il cambiamento climatico e lo sfruttamento eccessivo delle riserve idriche hanno avuto un impatto negativo su questo bacino. Per conoscere l’effetto dei periodi di siccità abbiamo intervistato il Consorzio di Bonifica Basso Valdarno.

Come reagisce il Padule nei periodi di siccità? «Due anni fa il Padule ha avuto i suoi momenti di siccità, che hanno causato gravi problemi al mondo agricolo. La siccità provocò un caldo arido tale da far abbassare il livello del terreno di ben 15 centimetri».

In alcuni periodi dell’anno è necessario interrompere il prelievo delle acque del Padule per preservarne l’habitat naturale.

Anche gli eventi atmosferici estremi sono aumentati negli ultimi anni, come l’alluvione del 2 novembre 2023.

Qual è stata la reazione del Padule dopo l’alluvione? «Il Padule era parzialmente vuoto, ma durante l’evento alluvionale il livello dell’acqua si è alzato fino al punto di straripare. La presenza di alcuni corsi d’acqua, tuttavia, è riuscita a non far allagare i territori a valle».

 

Classe 2^ E scuola Secondaria di primo grado Istituto comprensivo Franco Sacchetti di San Miniato: Alice Bagni, Alessandro Baldi, Perla Bertelli, Lorenzo Gazzarrini, Asia Giorgetta, Zoe Guerriero, Tosca Locci, Cosimo Lolli, Giorgia Lolli, Alessandro Lopardo, Gioele Lopardo, Giulio Magnani Guerra, Ilaria Marrucci, Tommaso Mazzarrisi, Anita Parentini, Matteo Poggiali, Olga Poli, Lorenzo Rosselli, Greta Salvadori, Greta Seli, Edoardo Taviani, Gemma Valenza, Sofia Venturoso.

Docenti tutor Sara Rosi e Michela Gagliardi.

Dirigente dcolastico Andrea Fubini.

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