ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Franca Papi di Viareggio  (LU) - 3A

La storia della carta stampata Un lungo viaggio nel passato

Dagli "Acta Diurna" dell'antica Roma. Ecco come i quotidiani sono entrati nella nostra vita

In questi anni le scuole della Versilia hanno scritto articoli su argomenti vari legati alla storia di Viareggio, al pianeta giovani, agli usi costumi e tradizioni locali, oppure hanno intervistato personaggi famosi. Noi quest’anno abbiamo deciso di “fare” un po’ di storia del giornale e ci siamo posti alcune domande: dove e quando nacque? Come si fa un giornale? Chi ci scrive? Ecco cosa abbiamo scoperto… L’origine: dall’inglese mass, che indica «la massa», e da quello latino media, plurale del termine medium che significa letteralmente «mezzo», è nata l’espressione mass media, usata per indicare i mezzi di comunicazione che raggiungono sempre piĂą persone: la stampa, la radio, il cinema, la televisione. Il giornale informa su ciò che accade nel mondo in modo piĂą dettagliato e ricco di particolari di quanto normalmente avviene con la radio o la televisione. La sua nascita può risalire a circa quattro secoli fa, ma giĂ  nell’antica Roma venivano affissi gli “acta diurna”, resoconti a carattere ufficiale di avvenimenti riguardanti la vita della cittĂ . Allo stesso bisogno di diffondere informazioni rispondono le cronache e gli annali medievali. Il creatore della tipografia moderna è il tedesco Johann Gutenberg che nel 1488 realizza una grande invenzione, con la quale si compie un notevole balzo in avanti nella diffusione delle idee e nella conoscenza degli avvenimenti: la stampa a caratteri mobili. Tuttavia alla nascita del giornale contribuiscono anche altri fattori come l’evoluzione economica sociale e politica; la diffusione dei commerci e dei traffici dopo le grandi scoperte geografiche; i progressi nelle comunicazioni; la crescita delle nuove classi sociali: artigiani e commercianti; la nascita degli Stati nazionali; la necessitĂ  di diffondere idee e notizie. Agli inizi del Seicento, a Venezia, i fogli degli avvisi venivano venduti al prezzo di una moneta chiamata “gazzetta”.

Nel Seicento nascono anche i primi periodici culturali specialistici diretti a un pubblico colto. Dalla fine del Settecento le idee illuministiche e liberali permettono, lentamente e faticosamente, l’affermazione in Europa del principio della libertà di stampa per gli editori e i giornalisti. Dalla fine del Settecento alla seconda metà dell’Ottocento nascono alcuni dei più importanti e prestigiosi quotidiani moderni come il «Times» in Inghilterra (1785), il «New York Times» negli USA (1854), il «Frankfurter Zeitung» in Germania (1856), «Le Figaro» in Francia (1866). In Italia i giornali sono destinati a pochi intellettuali e derivano da fogli di avvisi settecenteschi. Essi sono la «Gazzetta di Parma» e la «Gazzetta di Mantova», che diventano quotidiani nella prima metà dell’Ottocento, secolo in cui gruppi economici e intellettuali promuovono la nascita dei giornali nelle città italiane più importanti.

 

I quotidiani vengono pubblicati ogni giorno e riferiscono gli avvenimenti di attualità, politica, economia, cultura, sport e informano su ciò che avviene nel nostro Paese e nel mondo. La prima pagina è come una “vetrina” in cui troviamo le notizie principali della giornata. Le pagine interne riportano articoli di: politica interna (dall’Italia) ed estera (dall’estero); cronaca (notizie di attualità su fatti accaduti nella giornata in Italia o all’estero); economia e lavoro (notizie sul mondo del lavoro); cultura (letteratura e arte); spettacolo(cinema, teatro, musica, TV); sport (gli avvenimenti sportivi più rilevanti); cronaca locale (notizie della città in cui il quotidiano è più diffuso). Il titolo di un articolo deve attirare l’attenzione dei lettori, esso è generalmente composto da tre elementi. Dunque il titolo è frase che sintetizza l’argomento; l’occhiello è una breve frase che introduce l’argomento; mentre il sommari è brevissimo riassunto del contenuto dell’articolo.

Come si scrive un articolo di cronaca? Il giornale si rivolge ad un vasto pubblico di lettori, perciò deve avere un linguaggio semplice con un lessico non troppo specifico. Un articolo di cronaca deve fornire le informazioni necessarie per far capire al lettore i fatti accaduti, quindi perché un articolo sia completo chi scrive segue “La regola delle 5w + h”: “Who?“, i protagonisti del fatto; “Where?“, il luogo in cui è avvenuto; “When?“ quando è avvenuto; “What?“,cosa è successo;“Why?“, le cause che lo hanno determinato e infine “How?“, cioè il modo in cui si è svolto il fatto accaduto.

 

Questa pagina è stata interamente realizzata dagli alunni e le alunne della classe IIIA della scuola media Franca Papi di Viareggio.

Ecco l’elenco della redazione degli studenti-cronisti: Colombo Aurora; Dos Santos Karol; Francesca El Fakhi Aya; Gemignani Ambra; Giuliani Bryan; Maalaoui Yasine; Mannucci Thomas Mori Gabriel; Pasquini Leonardo; Pellegrini Luca; Pomposi Luca; Rapilly Yannick Roberto; Reina Marco Paolo; Saadi Btissam; Testa Andrea; Vassalle Gigliola; Docente tutor: Stefania Brunetti Dirigente scolastica: Nella De Angeli.

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