ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Prati di Sarciara (Vezzano Ligure) (SP) - 1C

La deportazione degli ebrei Tante vittime a La Spezia

LA discriminazione razziale in epoca fascista portò a una serie di gravi provvedimenti

La scienza ha stabilito, senza ombra di dubbio, l’inesistenza delle razze umane. Tutte le etnie hanno gran parte dei geni in comune. Le diverse fisionomie delle popolazioni sono dovute all’adattamento dell’uomo all’ambiente. Questi pensieri li abbiamo studiati, ma nell’Italia fascista del 1938, tali concetti sarebbero stati negati. Dal settembre del 1938 al dicembre dello stesso anno, vennero pubblicati 9 Regi Decreti poi trasformati in legge nel 1939. Gli insegnanti ebrei non potevano lavorare nelle scuole statali. Gli studenti e le studentesse di razza ebraica non potevano frequentare gli istituti scolastici del nostro Paese. Ogni dipendente pubblico ebreo perse il lavoro. La Comunità ebraica di La Spezia contava circa settanta persone. Nel novembre 1943, la R.S.I. di Mussolini dichiarò gli ebrei italiani stranieri e nemici della patria e ne ordinò l’arresto. Tali provvedimenti, vennero resi esecutivi dal prefetto di La Spezia Franz Turchi e dal maresciallo di Pubblica Sicurezza Lanocca. Laute ricompense venivano date a chi denunciava gli ebrei. Nel 1943, a Vezzano, trovò rifugio la famiglia di religione ebraica Revere formata dal Enrico, da Emilia Eva De Benedetti e dalla piccola Adriana, nata a La Spezia il 18-12-1934. Il 3 febbraio del 1944, i Revere vennero arrestati a Vezzano a causa di una delazione e il 26 febbraio arrivarono ad Auschwitz.

Giunte al campo, Emilia e Adriana trovarono la morte nelle camere a gas, nello stesso giorno. Enrico venne fucilato nel campo di con-centramento di Flossemburg, il 28-10-1944.

In loro memoria, il Comune di Vezzano ha posto, davanti all’abitazione dove era sfollata la famiglia, tre pietre d’inciampo nel 2019. Grazie ai dati del Centro di Documentazione ebraica di Milano e al progetto di ricerca «Le vie della Resistenza (1943-1945)» dell’Istituto spezzino per la storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea abbiamo trovato i nominativi di altre vittime della Shoah della Provincia di La Spezia: Rodolfo Diena, arrestato a La Spezia il 31-01-1944. Morto ad Auschwitz il 13-03-1944. Mattia Ernesto Funaro, arrestato a Camaiore il 30-11-1943. Morto ad Auschwitz il 31-12-1944. Cesare Sacerdote, arrestato a Varese il 04-12-1943.

Ucciso ad Auschwitz il 31-12-1944.

Ada Della Torre, arrestata ad Asti il 19-05-1944. Uccisa ad Auschwitz in data sconosciuta. Guglielmo Fano, arrestato a La Spezia, il 04-12-1943. Ucciso ad Auschwitz il 31-08-1944. Clotilde Orefice, arrestata a La Spezia il 30-09-1943. Uccisa ad Auschwitz in data sconosciuta. Elvira Finzi, arrestata a La Spezia il 02-02-1944. Uccisa ad Auschwitz il 26-02-1944. Margherita Servi, arrestata a Monterosso il 13-02-1944. Uccisa ad Auschwitz il 26-02-1944. Ad Auschwitz vennero uccisi i cittadini di La Spezia: Alberto Del Cittadino, Ferruccio Ferro, Adua Nunes, Lea Mueller, Clotilde Fano.

 

La persecuzione degli ebrei italiani rappresenta una pagina vergognosa della nostra storia contemporanea. Nel 1938 risultavano presenti in Italia più di 47mila ebrei italiani, poco più dello 0,1% della popolazione cha raggiungeva i 45 milioni, oltre a 10mila ebrei di nazionalità straniera. Secondo i dati del Centro di Documentazione ebraica di Milano, 8.529 ebrei italiani trovarono la morte nei campi di concentramento tedeschi ed una parte perirono in eccidi commessi dalle truppe nazifasciste. La persecuzione degli ebrei del nostro Paese rappresenta una pagina vergognosa della nostra storia contemporanea. La Shoah del popolo ebraico ci ha insegnato che non bisogna accettare nessuna limitazione dei nostri diritti, che non dobbiamo essere indifferenti alle ingiustizie, alle sofferenze del nostro vicino di casa. Questa storia ci ha insegnato che dobbiamo combattere l’indifferenza che ci circonda con piccoli gesti e con parole grandi perché domani potremmo essere noi le vittime che nessuno vuol vedere. Liliana Segre: «L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferente è complice dei misfatti peggiori». I ragazzi e le ragazze della 1c: «L’empatia è la capacità di sentire ciò che un’altra persona sta vivendo. L’empatia consiste nel mettersi nei panni di un altro. L’empatia è sentire il dolore di un’altra persona e provare ad aiutarla»

Questa la Redazione della classe della 1ª C della scuola di Vezzano Ligure ’Margherita Hack’: Alberto Blue, Asllani Stella, Ben Alaya Jihed, Bonati Emma, Bondielli Cristiano, Gradolfi Matteo, Melis Virginia, Moscato Mattia, Natale Lorenzo, Paita Andrea, Papi Camilla, Papi Natalia, Rebecchi Matilde, Rera Angelo, Sommovigo Adele, Vesigna Noemi, Vittori Ikemefuna Tommaso, Viviani Alessandro, Viviani Federica.

Coordinatore Professor Daniele Rossi; Dirigente Silvia Arrighi.

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