ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Ippolito Nievo di Pienza (SI) - 2A, 3A

Umberto Bindi amore per lo sport ARCI-picchia, che gran lavoro!

Pientino DOC, padre, commercialista, vicepresidente: una vita dedicata all'associazionismo

Umberto Bindi, vissuto e cresciuto a Pienza, può essere considerato un vero ’cittadino DOC’. E’ commercialista, padre, vice presidente dell’ARCI, ma soprattutto è un grande amante dello sport, in particolare della pallavolo.

Una persona comune che, grazie alla sua dedizione e al suo impegno, ha saputo far rinascere la societĂ  dell’ARCI. In un paese piccolo come Pienza è fondamentale il lavoro di associazioni o persone, come Umberto, che tengono uniti bambini e ragazzi di tutte le etĂ , attraverso corsi sportivi e attivitĂ  ricreative.

Dicevamo che ha rianimato la storica associazione sportiva dell’ARCI. Questa societĂ  era nata circa quarant’anni fa, come organizzatrice di eventi estivi, per esempio tornei di pallavolo e feste locali. Con il passare del tempo aveva perso di vigore fino a raggiungere quasi il collasso nel periodo della pandemia.

Oggi, grazie al fondamentale contributo di Umberto Bindi, l’Arci pientina è diventata una società attiva e fortemente coinvolgente. Infatti, organizza corsi di mini-volley per bambini fino ai dieci anni, corsi under 15 maschili e femminili, fino allo scorso anno corsi di pallacanestro e, con la disponibilità della palestra, le ragazze più grandi si allenano per giocare in seconda divisione. Inoltre, grazie alla collaborazione di altre società, sono stati disputati numerosi raduni e tornei estivi. Se volessimo fare un sondaggio, vedremo che almeno sei ragazzi di ogni classe fanno parte di questa società, che stimola gli adolescenti a fare attività fisica, ma allo stesso tempo a divertirsi.

Umberto Bindi non si limita a lavorare dietro le quinte per il buon funzionamento della società, ma è anche protagonista attivo come arbitro e come segnapunti nelle partite di pallavolo Under 14.

L’impegno di Umberto Bindi nell’Arci non si ferma però solo allo sport, ma si estende anche a piccole opere di beneficienza e volontariato. Infatti, con i fondi racconti in occasione dei vari eventi sportivi, vengono acquistati dei pacchi regalo con spumante e panettone o pandoro, che, durante il periodo natalizio, sono consegnati ai più anziani. Ma non basta, Umberto Bindi ha avuto un’altra idea per il Natale. Il giorno della Vigilia i ragazzi dell’Arci ritirano i regali che le famiglie hanno acquistato per i più piccoli, per poi farli distribuire la sera stessa in Piazza Pio II ai bambini da Babbo Natale.

E’ evidente che se Pienza è una cittadina così vitale un gran merito lo hanno le associazioni e persone attive come Umberto Bindi.

 

Quando, come e perché Umberto Bindi ha deciso di fare qualcosa per Pienza? «Il mio impegno nel mondo del volontariato viene da lontano. Fin da ragazzo ho aderito a varie associazioni ed ho svolto attività di amministratore. Avevo circa 16 anni quando aderii al Gruppo Fotografico e poco dopo all’Arci. Ho sempre creduto che la dimensione collettiva fosse un buon metodo per stare con gli altri, fare qualcosa che ti piaccia e che sia utile per il paese».

Ha mai avuto difficoltĂ  a conciliare famiglia, lavoro, passioni? «Sicuramente far parte di associazioni sottrae tempo a famiglia e lavoro per cui talvolta ho avuto difficoltĂ  e ho penalizzato familiari e collaboratori, sottraendogli del tempo. Invece le passioni personali – coincidendo spesso con le attivitĂ  associative cui partecipavo – ne hanno avuto giovamento» .

Mai detto ’Ma chi me lo fa fare’ ed ha pensato di mollare tutto? «Sì, ci sono stati momenti di crisi dovuti soprattutto alla concomitanza di molti impegni su più fronti.

Ho dovuto fare delle scelte e chiudere qualche filone, ma in genera-le ho sempre sentito il bisogno di restare nel volontariato».

Tra le tante attività svolte, quella che la rende più fiero? «Senz’altro quello che abbiamo costruito con l’Arci Volley rappresenta una bella soddisfazione, soprattutto perché il movimento è cresciuto e si è espanso oltre le aspettative, trascinando anche altre attività del sociale che siamo riusciti a ravvivare. Se aggiungiamo anche la condivisione a livello familiare di questa passione, direi che quanto fatto nella pallavolo mi sta gratificando molto».

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