ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Lorenzo il Magnifico di Poggio a Caiano (PO) - 5D

Vittoria, la regina dei pedali «L’oro? Gioia indescrivibile»

La Guazzini, atleta di Poggio a Caiano e campionessa olimpica, si racconta agli studenti Dall’inizio della carriera alla medaglia nel Madison conquistata a Parigi l’estate scorsa

Vittoria Guazzini è una promettente ciclista italiana che ha già raggiunto traguardi significativi nel ciclismo mondiale, sia su strada che su pista. Durante un’intervista con i bambini della classe 5ªD della scuola primaria “Lorenzo il Magnifico”, Vittoria ha condiviso la sua storia e le sue esperienze.

Quando è iniziata la passione per il ciclismo? «La mia passione per il ciclismo è iniziata a sei anni, quasi per caso, quando un amico di famiglia mi ha dato una piccola bici da corsa. Inizialmente, era solo un gioco, ma con il tempo è diventata una vera e propria carriera. I miei genitori hanno avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso, supportandomi con sacrifici e accompagnandomi agli allenamenti, anche se ciò significava lunghe ore di viaggio».

A che età hai partecipato alla tua prima gara professionistica? «Ho partecipato alla mia prima gara professionistica a 19 anni, dopo aver completato la categoria Juniores. Questo passaggio non è stato facile, poiché ho dovuto bilanciare gli impegni scolastici con l’attività ciclistica. Nonostante le sfide, ho imparato a gestire le emozioni e il nervosismo che accompagnano le gare».

Prima della gara alle Olimpiadi, quali emozioni e quali risultati ti saresti aspettata e cosa hai provato quando hai vinto l’oro? «Il nostro obiettivo principale era l’inseguimento a squadre. La mancata conquista di una medaglia è stata una delusione, dato che era la nostra priorità, ma ho trovato la forza di riscattarmi nella Madison, vincendo l’oro. È stata un’emozione indescrivibile che ho condiviso con il mio team e i miei genitori che erano in tribuna».

Hai mai incontrato difficoltà? Come le hai superate? «Nel ciclismo capita spesso di cadere, ho avuto due infortuni gravi che mi hanno costretta a operazioni e riabilitazione. Ho imparato l’importanza di avere il supporto delle persone giuste e di prendermi il tempo necessario per guarire. Anche il lockdown ha rappresentato una sfida, ma ho trovato il modo di allenarmi a casa e di riscoprire, poi, la mia passione per il ciclismo».

Quali valori ti ha insegnato questo sport? «Mi ha insegnato l’indipendenza e la perseveranza. Fondamentale è il lavoro di squadra e il legame che si instaura tra compagne, che va oltre la competizione e contribuisce al successo collettivo».

Come concili la tua vita da atleta con gli aspetti della tua vita quotidiana? « È difficile conciliare la vita da atleta con la quotidianità, ma quando posso dedico del tempo a suonare la chitarra e trascorrere momenti con la famiglia e gli amici».

La sua storia è quindi un esempio di dedizione, passione e resilienza nel mondo dello sport.

 

Il ciclismo, in passato, era considerato sport per soli uomini. La storia del ciclismo femminile italiano è un racconto di passione e determinazione, che riflette i cambiamenti sociali e culturali del paese. Figure come Alfonsina Strada, l’unica donna ad aver partecipato al giro d’Italia maschile nel 1924, e Maria Canins, vincitrice del primo Giro d’Italia femminile nel 1988, hanno dimostrato che le donne possono eccellere nel ciclismo tanto quanto gli uomini. Negli anni il ciclismo femminile italiano ha compiuto notevoli progressi. L’istituzione di competizioni di alto livello, come il Giro d’Italia Donne, e l’aumento della copertura mediatica hanno contribuito a dare visibilità alle atlete.

Interrogata sul ruolo della donna nel ciclismo, Vittoria Guazzini ha evidenziato una significativa crescita del ciclismo femminile. Tale crescita si manifesta a livello economico, grazie all’aumento degli sponsor, e a livello divisibilità, con un incremento delle gare femminili organizzate in concomitanza con quelle maschili e una maggiore copertura televisiva.

Ci sono ancora differenze, ma si sta lavorando per raggiungere la parità. Infine, esprime rammarico per l’assenza di squadre World Tour in Italia, una situazione che può ostacolare la crescita dei giovani talenti, data la propensione delle squadre straniere ad ingaggiare atleti della propria Nazione.

 

Questa pagina è stata realizzata dagli alunni della classe 5 D della scuola primaria “Lorenzo il Magnifico” di Poggio a Caiano.

Studenti-cronisti in classe: Daria Bacci, Orlando Barnabei, Asia Bernardo, Thomas Bigalli, Viola Bushati, Bianca Cioppi, Amedeo Di Carlo, Vittoria Duradoni, Martina Fanciullacci, Ludovica Gaggioli, Adele Guazzini, Ibrahim Krasniqi, Giorgio Martini, Samuele Martino, Paolo Pennati, Noemi Rosato, Nora Tarchi, William Wang, Eric Wu.

Docenti-tutor: le insegnanti Federica Pellegrino e Samantha Adinolfi.

La dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo «Filippo Mazzei“ è la professoressa Silvia Torrigiani.

La vignetta a corredo della pagina è stata realizzata dagli studenti.

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