ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Poggi di Lerici (SP) - 2B

Cosa succede nelle acque? Salviamole dalle persone!

E’ necessario ridurre i rifiuti, soprattutto quelli derivati dalla plastica, lungo i corsi d’acqua

È necessario che tutti adottino comportamenti più sostenibili per ridurre i rifiuti, soprattutto la plastica, lungo i corsi d’acqua.

L’inquinamento mette a rischio la fauna e danneggia la salute delle acque. Purtroppo la plastica è altamente inquinante perché si degrada molto lentamente rilasciando delle microplastiche, cioè minuscole particelle più piccole di 5 mm. Un esempio è la plastica alogena che rilascia sostanze chimiche nocive che penetrano in profondità, raggiungendo falde acquifere o altre fonti d’acqua. Di questo inquinamento ne risentono l’ambiente, le creature marine ma anche noi stessi, infatti se, ad esempio, i pesci ingeriscono microplastiche e noi poi ci cibiamo di questi animali finiremo con l’ingerire anche noi tali particelle.

Ma quanto tempo impiegano i rifiuti per degradarsi? Siamo rimasti davvero impressionati da questi dati: la plastica oltre 400 anni, la carta igienica dalle 2 alle 4 settimane, il vetro non si degrada praticamente mai, i giornali 3 settimane, il polistirolo circa 50 anni, i mozziconi di sigaretta da 1 a 3 anni, i fiammiferi più di 14 mesi, le pile addirittura 200 anni, il cartone del latte da 1 a 5 mesi, le reti da pesca circa 600 anni. Da 4 anni è in vigore la legge Salvamare, legge n 60 della Costituzione italiana emessa l’11 maggio 2022. Essa prevede che, chi recupera i rifiuti abbandonati in mare o nelle acque dolci, non sarà più costretto a rigettarli in acqua ma potrà smaltirli e riciclarli correttamente. Infatti, prima della diffusione della legge Salvamare, se i rifiuti venivano recuperati, in particolare dalle reti dei pescatori in alto mare, essi erano obbligati a rigettarli nelle acque, altrimenti avrebbero potuto essere denunciati per traffico illecito di rifiuti.

Nel 2021 è stato creato da Ivan Bourgnon, fondatore di Sea Cleaners, un’associazione ambientalista, il catamarano Manta, un’imbarcazione rivoluzionaria, che sarà varata nel corso del 2025, che raggiunge i 70 m di lunghezza e i 49 m di larghezza, in grado di raccogliere dalle 5000 alle 10000 tonnellate di rifiuti all’anno e che saranno riciclati al 100% e trasformati anche in energia elettrica per alimentare la navigazione. Questa è solo una delle iniziative sviluppate per ridurre l’inquinamento nelle acque, infatti ci sono altre proposte come, ad esempio, la costruzione di droni acquatici, cestini galleggianti, navi mangia plastica e barriere nei fiumi. Grazie a questi progetti molte isole di plastica stanno scomparendo.

 

In Italia ci sono varie associazioni ambientaliste, occupate a proteggere l’ambiente e a contrastare gli impatti negativi delle attività umane. Si impegnano a proteggere e sensibilizzare le persone ai valori dei patrimoni paesaggistici e monumentali. Ricordiamo il Fai, Fondo per l’Ambiente italiano; Greenpeace Italia e Legambiente che denunciano i problemi ambientali e promuovono alternative per un futuro verde e pacifico; il Wwf, che difende anche le specie a rischio. Numerose sono le iniziati-ve proposte per sensibilizzare la gente su questa importante tematica: «Puliamo il mondo», un progetto a cui la nostra scuola ha partecipato e che prevedeva la raccolta dei rifiuti sulle spiagge a Lerici; «Beach Litter» che monitora alcune spiagge e nel 2019 ha raccolto 968 rifiuti ogni 100 m e l’81% di questi era plastica; «Spiagge e fondali puliti» riguardante la pulizia dei litorali e si è occupato della raccolta dei rifiuti nell’isola Palmaria, trovando più di 478 kg di rifiuti.

Tutto ciò ci fa riflettere sulle condizioni delle acque e del mare, che è arrivato ad accumulare ben 250 mila tonnellate di plastica fino a formare delle isole, la più importante delle quali è la «Pacific trash vortex» nell’oceano Pacifico. Il mar Mediterraneo è la sesta area di accumulo al mondo. Ognuno di noi può fare delle azioni per diminuire l’inquinamento e immaginare un futuro migliore. Ad esempio: non utilizzare bottiglie di plastica ma le borracce, non usare oggetti monouso e praticare correttamente la raccolta differenziata.

 

L’elenco dei giovani cronisti, alunni della redazione della classe 2B della secondaria di primo grado «Poggi» di Lerici: Gabriele Butera, Clara Calzolari, Antonio Crisci, Francesca Errico, Leonardo Fornoni, Clara Gatti, Martino Gatti, Adriano Giani, Gabriele Giardina, Alvaro Gonzalez Doblas, Vittoria Mercedes Ingui De Rosa, Beatrice Lana, Maria Karin Giorgia Lembo Bolognini Cobianchi, Chiara Maggi Alba, Altea Marku, Melisa Marku, Chiara Moretti, Cecilia Musso, Carles Divo Nardi, Carlo Piscopiello, Matteo Ricci, Marwane Sajid, Giulia Solito, Giordano Stretti.

Insegnante tutor: Francesca Camporeale.

Dirigente scolastica: Rossella Capozzo. 

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