Dai graffiti alla penny press L’evoluzione del quotidiano
La classe 2C del Convitto Cicognini ha partecipato al progetto Toscana 2050 che ha permesso loro di conoscere da vicino il mondo dei giornali, la loro funzione nel tempo e come nascono
Lo scorso 2 dicembre la 2^C del Convitto Cicognini ha partecipato al progetto della Biblioteca Lazzerini “Conoscere il quotidiano” che ha dato il giusto input ad accrescere in classe l’interesse per il giornalismo trasformando alunni e alunne in cronisti della loro stessa esperienza. Il progetto “Toscana 2050” ha fatto inoltre riflettere sul fatto che noi ragazzi di oggi saremo presto cittadine e cittadini del futuro, si auspica consapevoli e attivi nella società che vogliamo per il nostro domani. Il termine “giornale” deriva dalla parola giorno e fa riferimento alla frequenza quotidiana delle uscite, ma può essere utilizzato anche per indicare periodici a uscita settimanale.
Questo ha assunto nel tempo un’importanza crescente nella società, contribuendo a formare la cosiddetta opinione pubblica. La necessità di trasmettere informazioni risale alla preistoria, dai graffiti incisi sulle pareti delle caverne, ma la storia del giornale come mezzo di comunicazione di massa inizia nel XVII secolo; in America, la rivoluzione della Penny Press, giornali venduti al prezzo di un penny, nel XIX secolo, ha reso i giornali accessibili al grande pubblico. Il quotidiano è uno strumento fondamentale per la diffusione di idee e informazioni, e influenza significativamente la società e la politica. Oggi il giornale può essere cartaceo, radiofonico, televisivo e web, ossia fruibile on line. Ma come si fa un giornale? Innanzitutto ci vuole una redazione, ossia un gruppo di lavoro in cui ognuno ha un ruolo ben preciso; è la squadra che lavora per consentire l’uscita del giornale; i ruoli principali: direttore, responsabile dei contenuti del giornale, ha l’ultima parola sugli argomenti da trattare e, di conseguenza, ne ha la responsabilità.
Caporedattore, il nome ne indica la funzione, coordina il lavoro dei colleghi e verifica che tutto si svolga come pianificato, nei tempi concordati. Redattore è alle dipendenze del caporedattore, propone, scrive e corregge gli articoli del giornale.
In un giornale grande, i redattori possono essere decine. La riunione di redazione si fa all’inizio di ogni nuovo numero ed è un momento fondamentale. Oltre ad analizzare il numero precedente, infatti, tutti devono portare idee e proposte per gli articoli che andranno a comporre il giornale. Sarà poi il direttore a stabilire chi fa cosa, tenendo presente le varie proposte.
Per organizzare i contenuti del giornale si usa uno strumento chiamato “timone” che serve a guidare gli argomenti del giornale.
Luigi Caroppo, responsabile della redazione di Prato de La Nazione come ha deciso di fare il giornalista? «Già da ragazzo mi piacevano i giornalini che si facevano a scuola, la partecipazione a dibattiti e i confronti sui temi di attualità. Poi la grande passione per la Storia, specialmente contemporanea, mi ha portato ad interessarmi ai temi sociali e politici».
Cosa le è piaciuto di più del giornalismo? «La possibilità di raccontare quello che accade in un determinato territorio per poter pensare che anche così si affrontano e si risolvono i problemi».
È difficile essere giornalisti? «E’ difficile esserlo “con la schiena dritta”, cioè indipendenti da sistemi di potere (partiti, istituzioni ecc.) che talvolta cercano di condizionare il lavoro.
Rispettando la deontologia professionale si fa bene il nostro mestiere pensando sempre che i nostri referenti devono essere i lettori».
Ha mai pensato di mollare? «Mai. La passione per questo mestiere ha avuto sempre il predominio anche sulla vita personale a volte sacrificando anche i rapporti con chi mi è stato e mi sta vicino».
Ai giovani che consiglio dà? «Essere curiosi, mai superficiali, mai indifferenti.
Non limitarsi ad una versione dei fatti, approfondire e non tralasciare mai nulla».
La redazione del Convitto Cicognini. Ecco i protagonisti: la pagina è stata realizzata dagli studenti e dalle studentesse della classe II C della scuola secondaria di primo grado Convitto Cicognini di Prato. Studenti-cronisti Abbatiello Enrico, Babbini Enea, Ballerini Irene, Bottai Matteo, Buttafuoco Enrico, Cianti Pietro, Defeo Cosimo, L. Deng Lucas, Fantini Giorgio, Fioravanti Tosca, Garbesi Giulia, Hu Kelly, Huang Cosimo, Huang Michael, Jiang H.X. Enzo, Jiang Noemi, Liu Justin, Marche Mia, Morandi Giulia, Mu Ivy, Rinfreschi Anna, Su Alessia, Valentini Brando, Yang Derek. Gli studenti hanno realizzato anche l’immagine e la foto a corredo della pagina.
La docente-tutor che ha coordinato il lavoro della classe è Maria Barone.
Il dirigente scolastico è il professor Tiziano Nincheri.