ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Jenco di Viareggio (LU) - 3B

Cultura della sicurezza stradale «La vita è tua, non perderla»

Non siamo multitasking: è necessario connetterci con noi stessi alla guida e non con il cellulare

Viviamo in un’era in cui la parola d’ordine sembra essere “multitasking”. Spesso ci vantiamo delle nostre capacità di fare più cose contemporaneamente, ma quanto siamo effettivamente bravi nel gestire questa apparente abilità? In realtà, la scienza dimostra che il nostro cervello non è progettato per il multitasking, e questa considerazione ha un impatto significativo sulla nostra sicurezza personale. Contrariamente alla credenza popolare, il nostro cervello funziona in modo sequenziale.

Quando ci impegniamo in più attività contemporaneamente, stiamo effettivamente dividendo la nostra attenzione, il che può portare a errori, spesso fatali. Il cellulare sembra essere il nostro miglior amico e distaccarsi dai social network ci sembra irrinunciabile, persino quando siamo alla guida: lo smartphone è una delle prime fonti di distrazione alla guida, infatti circa il 24% degli incidenti è causato dal suo uso improprio. A seguire, i social più distraenti secondo i dati raccolti dalla Polizia Stradale sono Whatsapp con il 57%, Instagram con il 52% e Facebook con il 47%. La vera connessione, invece, deve essere con noi stessi facendo proprie le tre “C“ della sicurezza stradale : comprensione dei segnali stradali, comportamento adeguato e comunicazione efficace. Dal 14 dicembre 2024 è entrato in vigore il nuovo codice della strada che prevede ulteriori strette riguardo l’ uso del cellulare durante la guida. La speranza è quella, ovvia, che riesca a salvare delle vite. Tra le prime tre cause di tutti gli incidenti troviamo infatti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità elevata.

Ovviamente, soprattutto di venerdì e sabato, anche l’assunzione di alcol o stupefacenti.

Ma come mai i giovani non capiscono che per strada bisogna usare la testa? A fare la differenza è il comportamento ed è per questo che sensibilizzare ed educare i futuri patentati è la vera chiave di svolta. Diffondere tra adolescenti e giovani la cultura della sicurezza stradale, cercando di modificare mentalità e comportamenti spesso pericolosi è un’azione davvero irrinunciabile.

I giovani rappresentano i primi destinatari della comunicazione in materia di sicurezza stradale: i ragazzi, già protagonisti della strada come pedoni, ciclisti e conducenti di ciclomotori, sono la generazione dei futuri automobilisti e i migliori portavoce del messaggio di legalità con il mondo degli adulti.

La vita è tua, non perderla per strada.

 

La nostra classe ha deciso di approfondire la tematica della sicurezza stradale per sensibilizzare tutti i giovani d’oggi e per capire cosa è giusto e cosa può essere rischioso per le nostre vite. Per questo abbiamo deciso di chiedere a chi di dovere, la Polizia municipale della nostra città.

Cosa vi sentite di comunicare ai giovani di oggi che si sono messi alla guida da poco o che sono prossimi a farlo? «Fondamentale è il rispetto delle regole contenute nel Codice della Strada, in particolare delle norme finalizzate a prevenire incidenti stradali, quali il non mettersi alla guida di veicoli sotto l’influenza dell’alcool o di sostanze stupefacenti, il rispetto dei limiti di velocità, della distanza di sicurezza tra veicoli in marcia, della precedenza, delle lanterne semaforiche, il corretto utilizzo del casco e delle cinture di sicurezza.

Gli articoli del Codice della Strada che impongono le norme suddette, se doverosamente osservati, riducono la possibilità del verificarsi incidenti stradali e, nel malaugurato caso in cui il sinistro si verifichi, allacciare correttamente la cintura e indossare correttamente il casco salvano la vita».

Vogliamo concludere dedicando le parole del testo Canzone per un’amica di Francesco Guccini a due ragazzi scomparsi nella nostra città, Leonardo Brown e Emma Genovali: «Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati, se presto hai dovuto partire, se presto hai dovuto partire. Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi».

 

Gli alunni della 3°B:Cloe Badiali, Giovanni Bartolone, Giulia Benvenuti, Matteo Berardinetti, Agnese Caniato, Giulia Capitanini, Pietro Carosi, Benedetta Dalle Luche, Michele Alberto Di Beo, Ryan El Kouri, Stefano Ferretti, Anita Gambi, Valentina Losavio, Matilde Lucarini, Christian Maggi, Sofia Mancini, Rebecca Mihaela Marcus, Chiara Marraccini, Noah Stefano Mencacci, Emanuele Pierobon, Linda Silvestro, Alessandro Tomei, Dylan Ilario Tucker Garatt, Sofia Vierucci.

Docente tutor: Rebecca Pardi.  Dirigente: Barbara Caterini.

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