ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Curtatone e Montanara di Pontedera  (PI) - 2A

Siamo noi a non vedere i poveri o sono i poveri a nascondersi?

Vi è mai capitato di incontrare una persona che chiede l’elemosina per strada e ignorarla?

Spesso siamo noi a non voler vedere in faccia la povertà per non sentirci in colpa, perché ci fa «ribrezzo», oppure perchè non riconosciamo i poveri come tali in quanto esternamente si confondono nella folla: sono uguali a tutti noi. Per comprendere bene questo fenomeno, abbiamo fatto un’indagine sulla povertà in generale e sulla realtà della nostra città.

La povertà assoluta è un fenomeno che colpisce soprattutto i minori e si manifesta quando non possiamo permetterci una vita accettabile. Di solito i soggetti colpiti sono gli stranieri che hanno più difficoltà a trovare lavoro e quindi a sostenere le spese per un alloggio e per i beni di prima necessità.

Dopo la pandemia, come affermano le statistiche del 2023, è aumentato il numero degli italiani incapaci di sostenere la soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri definita «paniere di povertà assoluta»” che corrisponde in media ad una spesa mensile inferiore ai 500 euro, che varia in base all’età della persona, al numero dei componenti e al luogo dove si abita.

La povertà educativa è connessa alla povertà assoluta: le difficili condizioni economiche di molte famiglie fanno sì che i figli non abbiano le stesse opportunità di molti coetanei: sono troppi i bambini che non hanno la possibilità di visitare una mostra, di andare al cinema, di leggere un libro, di fare sport. L’impoverimento culturale è in drammatico aumento, parallelamente al peggioramento delle condizioni economiche e sociali delle famiglie.

Una delle associazioni presenti a Pontedera, come ci ha detto il governatore Matteo Leggerini, è la Misericordia, che fu istituita «per garantire assistenza sanitaria e cristiana sepoltura ai miserabili», e che oggi, offre molti servizi affinché le persone non cadano in povertà e chi purtroppo lo è venga aiutato. Si trova proprio in centro città, ma molti di noi non conoscevano la storia e l’aiuto che i volontari hanno sempre offerto ai pontederesi e non in difficoltà. Matteo, ci ha fatto vivere la sua esperienza raccontandoci che ha iniziato facendo il volontario sulle ambulanze, questo gli ha permesso di conoscere tante storie di persone umili e povere, anche extracomunitari, che non avendo lavoro, si sono avvicinate a questo mondo, con gioia, per aiutare il prossimo facendo servizio sulle ambulanze, oppure per il Banco alimentare o alla Mensa della solidarietà. In pratica oltre ai volontari pontederesi si sono aggiunte alcune persone che, prima di star senza far niente, hanno offerto il loro tempo per aiutare il prossimo, tanto che alcuni sono stati in seguito assunti dalla Misericordia.

 

Un pomeriggio, un piccolo gruppo della classe è andato a visitare la Mensa della solidarietà di Pontedera. Antonietta e Stefania, due volontarie, ci hanno accolto spiegandoci che dal 1999 è nato questo servizio per garantire quotidianamente un pasto a chi non se lo può permettere. Inizialmente i pasti venivano consumati all’interno, dopo la pandemia alla mensa si offre la colazione e il pranzo e, qualche volta i bar donano cibo, quindi a turno qualcuno può avere anche la cena. Le volontarie ci hanno mostrato l’ambiente riservato alle docce prenotabili, di cui tutti possono usufruirne disponendo anche di asciugamani e vestiti puliti. Un aspetto che ci ha stupito è stato scoprire che i volontari danno il pasto a chiunque, con o senza il documento d’identità. Le persone che si presentano alla Mensa della solidarietà non sono solo stranieri come si potrebbe pensare, ma arrivano molti di Pontedera che sono obbligati a scegliere: pagare le bollette o mangiare. Chi frequenta la mensa ha anche l’opportunità di ricaricare il cellulare, unico mezzo per comunicare con i familiari.

Nel 2023, la Mensa ha offerto 12.311 pasti. Gli ospiti italiani e quelli di altre nazionalità si equivalgono, prevalgono i maschi. I volontari sono il motore portante di questo servizio. Ciascuno di loro si sente meglio quando torna a casa: gratificato, sereno e fiero. I poveri non vanno ignorati ma aiutati, hanno bisogno di qualcuno che pensi a loro: i volontari sono quel «qualcuno» che fa la differenza.

 

Classe 2^A Secondaria di primo grado Istituto comprensivo Curtatone e Montanara Pontedera: Alice Arzilli, Agnese Barbieri, Giuditta Belli, Caterina Biliotti, Tommaso Bracaloni, Azzurra Brucini, Sofia Canale, Alice Capobianco, Alessandro Casalini, Bianca Catarsi, Maria De Paolis, Asia Dervishaj, Elettra Di Sandro, Leonardo Di Sandro, Ginevra Eustachi Pellinacci, Alberto Ferrari, Albert Cappa Gomis, Chiara Grazzini, Achraf Hassari, Luca Maruzzella, Emma Menicagli, Dario Novi, Camila Petrassi, Maria Vittoria Rossi, Emma Stefa, Amjad Takoury, Sofia Vannucci, Adil Zuka. Professoresse tutor Maria Flavia Orazzini e Claudia Bellini. Dirigente scolastica Maura Biasci.

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