ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Cuore Immacolato di Maria di Prato (PO) - 4A

La vita e l’opera di Madre Rosa «Bisogna ascoltare il cuore»

Nel 1941 arrivò dalle suore di Santa Maria del Rosario e comprese le necessità della frazione Dal primo nido aziendale alla scuola Cuore Immacolato: una donna che sapeva guardare al futuro

Madre Rosa Caterina, classe 1914 entrò a far parte della comunità di suore di Iolo nel 1941. A 19 anni era entrata fra le domenicane di Santa Maria del Rosario. E’ sempre stata una donna attenta ad ascoltare e individuare i problemi della sua comunità, una donna al passo con i tempi, si pensi che fu la prima donna a prendere la patente nella nostra città. Fin dal suo arrivo a Iolo, con il prezioso aiuto del dottor Martelli, istituì una mensa per sfamare i bambini e dette rifugio a molte persone ricercate dai tedeschi. Finita la guerra la sua missione non si esaurì,  iniziarono le sue visite alla Casa di Prato, dove conobbe un’altra realtà ed altri bisogni: le donne avevano iniziato a lavorare, le fabbriche cercavano rammendine ma le neomamme non potevano lasciare i figli piccoli a casa da soli! Proprio da un’osservazione attenta madre Rosa decise di muoversi per aiutare, ancora una volta, la comunità e soprattutto le donne. Insieme ad altre suore è riuscita ad aprire il primo «nido aziendale» di Prato nella villa del Fabbricone. Erano tempi duri, i soldi non c’erano per nessuno: Suor Stefania che ci ha raccontato la storia, ha detto di avere sentito più volte Suor Gaetana raccontare di come riuscivano a dividere le poche caramelle che avevano e ne davano un pezzettino a tutti i bambini. I bambini crescevano sereni, nell’asilo si respirava pace e tranquillità e le mamme potevano lavorare tranquille, finché… lo spazio che era loro stato assegnato iniziò a essere troppo piccolo per poter ospitare tutti i bambini. Ancora una volta madre Rosa non si diede per vinta, lei era una donna socievole e con la sua simpatia mista a tanta umiltà si era fatta tanti amici: riuscì così a far breccia nel cuore di molti imprenditori pratesi dal costruttore, il signor Troni fino al senatore Bisori che l’aiutarono a costruire la nostra scuola, dedicata a Maria a cui lei era molto devota. Nasceva così la scuola «Cuore Immacolato di Maria», inaugurata nel 1964, che accolse bambini al primo piano, anziani al secondo e un centro di rammendo al piano terra. Ci sono molte testimonianze che affermano di quanto fosse bello, per i bambini, salire al piano di sopra a recitare poesie ai nonnini e di quanta gioia provassero gli amati vecchietti a raccontare storie a quei nipotini adottivi.

Madre Rosa aveva saputo creare un connubio perfetto di amore, armonia e praticità… lei era così: umile di origini e quindi molto pratica nelle faccende quotidiane ma anche estremamente sensibile ai problemi sociali, una donna di altri tempi ma capace di guardare al futuro senza paura, sorretta dalla sua Fede, dall’amore verso il prossimo e dalla divina Provvidenza che non l’ha mai abbandonata in qualsiasi sua opera. Molte altre cose ha realizzato questa donna straordinaria ma non abbiamo più spazio per raccontarle. Madrea Rosa, Superiora generale dal 1965 al 1983, è scomparsa nel 2009.

 

Questa intervista è frutto della nostra fantasia per immaginare come Madre Rosa oggi potrebbe raccontare il suo percorso a Prato.

Benvenuta madre Rosa, gradisce un the? «Sì volentieri!».

Perché decise di aiutare il prossimo, in particolare le donne? «Non l’ho deciso io, lo ha fatto Dio, io ho solo seguito le sue decisioni».

Perché ha preso la patente? «Per fare presto, avevo tanti impegni e guidare significava arrivare prima, aiutare più persone, anche se a dire la verità ero un po’ sbadata alla guida!».

Come mai ha continuato il percorso di don Didaco Bessi, fondatore della comunità? «È stata la Divina Provvidenza che ha deciso per me» Quale festa cattolica preferisce? «La Pasqua mi piace molto: rappresenta tutto ciò a cui ho dedicato la mia vita: amore, rinascita e gioia». E’ fiera di quello che ha fatto? «La mia vita è stata faticosa ma estremamente bella, un sogno.

Posso dire che sono stata amata da molte persone, ho visto la felicità negli occhi di molti, non potevo desiderare di più».

Madre Rosa, lo ricordiamo, si è dedicata anche alle missioni: in India con la costruzione, nel 1977, del Rosary Convent nella città di Cochin. Oltre ai viaggi ci furono tante spedizioni di Rifadin per la lotta contro la lebbra e le adozioni a distanza.

 

La pagina è stata realizzata dagli alunni della classe 4 A della scuola elementare paritaria «Cuore Immacolato di Maria».

Studenti-cronisti: Aurora Amadori, Rachele Arcenni, Greta Bartolozzi, Emma Becherini, Aurora Casale, Wan Tin Chen, Ginevra Cocciardi, Duccio Colligiani, Nadia Cubeddu, Virginia Franchi, Aurora Frigerio, Rachele Giarrusso, Davide Guan, Pietro Innocenti, Kevin Kong, Leone Liguori, Filippo Menna, Chiara Roberto, Riccardo Vitiello, Yichen Wang, Lorenzo Yang, Laughing Zhao e Emy Zhou. Gli studenti hanno realizzato anche la vignetta a corredo della pagina. Le maestre che hanno seguito i bambini in questo percorso sono Maila Zoppi e Baldini Michela. La dirigente scolastica della scuola è Suor Stefania.

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