L’artigianato dimenticato Figure preziose ma in pericolo
Molte professioni stanno scomparendo messe all’angolo da una società che corre troppo veloce
Nell’ultimo decennio la presenza dell’artigianato, falegnami, calzolai, stuccatori, tappezzieri, orologiai, vetrai, è diminuita drasticamente, di quasi 300.000 unità, per la precisione 281.925.
Ciò è dovuto a vari motivi, tra cui l’innalzamento delle tasse, l’impennata degli affitti e la mancanza di crediti, ma il principale problema che sussiste in questi ultimi anni è il commercio elettronico.
La maggior parte dei giovani d’oggi tendono a trovare lavori online, perché più sicuri e stabili economicamente, per questo motivo l’artigianato è stato pian piano lasciato da parte, facendo sì che in futuro non ce ne sarà più traccia.
Il cavalletto lasciato in penombra che disegna sul pavimento del corniciaio atmosfere di altri tempi. Il Viola Erica, il Lillà Rossastro, il Blu Cobalto, il Turchese Pastello, il Verde Pino e ancora il Giallo Limone e l’Arancio Rossastro insolite chiavi sulla porta del mondo ricordano la bellezza della bottega del pittore.
Passare ore a guardare la straordinaria manualità del falegname, una danza antica, un duello tra l’uomo e gli strumenti che si piegano alla sua volontà e alla sua capacità e sentirsi ipnotizzati dal profumo del legno lavorato.
Un alchimista non potrebbe fare di meglio. Un boisé che riempie di meraviglia gli occhi e il cuore e fa sentire grati di partecipare a tanta bellezza. È possibile invertire un processo che conduce inevitabilmente all’omologazione e alla perdita d’identità? Come sostituire la passione e l’amore per ciò che si fa con l’instancabile produzione che si preoccupa della quantità e mai della qualità? Ovviamente per rispondere a questa domanda saranno necessari molti anni e forse si dovrà riflettere sulla possibilità dell’intendere il progresso non solo come spinta continua in avanti.
Saper fare è uguale a saper vivere, con la mancanza di artigianato l’arte non può sopravvivere. Sono figure dimenticate e silenziose quelle degli artigiani, nessuno chiede aiuti o contributi per risolvere questo problema.
Dopo la pandemia la situazione si è aggravata ulteriormente. Gli artigiani dell’arte sono indispensabili, collaborano con gli artisti, sono compagni di lavoro e avventura.
La bellezza dell’unicità subordinata alla rapidità d’esecuzione e alla sempre crescente omologazione.
Il fascino della diversità che non conosce il trascorrere del tempo surclassata da indagini di mercata che offrono a buon mercato e rapidamente prodotti scarsamente qualitativi ma fortemente pubblicizzati.
Dal 2012 ad oggi l’artigianato nella piccola zona della Maremma è calato, più di duemila botteghe sono state chiuse. Tra i giovani sta scomparendo l’interesse nell’aprire attività autonome che risultano essere sempre più dispendiose e poco remunerative. Quelle che prima erano delle vere e proprie arti oggi vengono viste come attività superate e legate al passato. Anche per quanto riguarda la nostra zona si è assistito negli ultimi anni all’abbandono di botteghe e alla scomparsa di mestieri. Il falegname, il sarto, l’orefice, l’orologiaio e ancora, il calzolaio e il fabbro sono stati sostituiti da centri commerciali in cui non manca nulla se non la passione e l’amore che permettevano agli artigiani di tramandare di padre in figlio il loro sapere. A questa scomparsa hanno contribuito anche il commercio online e la diminuzione della richiesta del consumo. Il lavoro, il sacrificio e la fatica che si nascondevano dietro una scarpa fatta a mano, dietro ad un tavolo intagliato nel legno e ancora, in un vestito da cucire o da rappezzare, vengono sostituiti dalla velocità di esecuzione di un macchinario che produce moltissimo ma con pochissima qualità.
Ogni giorno sentiamo parlare dell’importanza del riciclo. Lo spreco enorme di risorse dovute ad una produzione che supera la richiesta forse dovrebbe farci riflettere sull’importanza di lavorare sulla qualità piuttosto che sulla quantità.
La pagina è stata realizzata dagli studenti Apostol Ionut Gabriele,Bagni Nicole, Baki Albin, Baki Blearta, Bicocchi Pietro, Celata Letizia, Chelaru Antonie, Chitescu Emanuela, Cirimpei Denisa Andreea, Dascalu Merlan Alessia, Dimovska Angela, Frulloni Jacopo, Governi Viola, Guraliuc Mihai Sebastian, Innocenti Leonardo, Lucchesi Nathalie, Renaioli Guendalina, Simonini Nora, Teti Leonardo, Toninelli Romeo, Tosi Filippo, Tosi Nicola.
Docenti tutor Valentina Vincio e Alessandro Squarcia. Dirigente scolastica Francesca Iovenitti.