ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Arpiola di Arpiola  (MS) - 2A

I social media: pregi e difetti Le piattaforme scelte dai ragazzi

Un tempo il cellulare serviva solo per telefonare, oggi si condividono video, foto, post e storie Nuovi modi di comunicare e fare acquisti. L’analisi degli alunni di 2A della scuola media di Arpiola

Per la scrittura di questo articolo, la nostra insegnante ha pensato di far parlare noi su un argomento che abbiamo scelto perché ci interessa particolarmente. In questo articolo abbiamo deciso di affrontare l’argomento dei social media, un mondo che conosciamo bene. Vogliamo parlare dei numerosi social, degli aspetti positivi e di quelli negativi. I social ci offrono informazioni, vere o fake, ventiquattr’ore al giorno. Esistono numerosi social. Partiamo da Google, che in realtà non è un social, ma un motore di ricerca che permette di effettuare ricerche su Internet tramite l’utilizzo di parole chiave. Tutto ciò che ci interessa su un argomento, lo possiamo trovare su tale motore di ricerca. Google è un’enciclopedia virtuale.

I social invece sono mezzi che, con modalitĂ  diverse, permettono di comunicare e condividere contenuti tra utenti: testi, immagini, audio, video.

Numerose sono le applicazioni che si possono scaricare sul cellulare e che hanno questa funzione, ma con alcune differenze. Whatsapp ad esempio è un’applicazione che ci permette di tenerci in contatto con i nostri amici in modo rapido tramite l’invio di messaggi, sia scritti che vocali. Spotify è un’applicazione che ci permette di ascoltare canzoni e podcast, di tutte le lingue del mondo e di qualsiasi cantante; tramite Spotify si possono anche registrare podcast. Tiktok è un’app che permette di creare contenuti live o video su vari argomenti. Se un tiktoker riesce a coinvolgere molte persone nella visualizzazione dei propri video, può diventare famoso.

Instagram è sempre un’applicazione dove si condividono post, storie, video. Anche in questo caso si possono fare delle dirette. You tube è un’altra app dove si condividono video di qualsiasi genere. Pinterest permette di postare foto e disegni recensiti da varie persone; si possono stampare o salvare. Infine BeReal è un’applicazione che ti permette di far vedere agli amici, attraverso delle foto, dove sei e cosa fai in un determinato momento. Se ti colleghi ad un social, ti sembra apparentemente di non essere solo, in realtà sei in un mondo virtuale che non sempre è positivo. Possono essere presenti sui social persone dalle cattive intenzioni, che vogliono car-pire delle informazioni, per cui si può incorrere in truffe economiche, ma anche in incontri virtuali poco piacevoli. Come si può capire da questa nostra carrellata, i social sono numerosi e spesso vengono utilizzati anche come lavoro, in quanto molte marche famose si servono di influencer (personaggi di successo in grado di influire sulle scelte del pubblico) per recensire i propri prodotti: in pratica un personaggio famoso inizia a pubblicizzare una marca di prodotti sconosciuti e i seguaci su internet del personaggio famoso (i follower) iniziano, se vogliono, a comprare quei prodotti prima sconosciuti. Insomma, il mondo dei social può condizionare le nostre scelte di acquisto.

 

Tra la pericolosità e gli aspetti negativi dei social, ci sono sfide estreme a cui erano chiamati alcuni anni fa i giovanissimi che accettavano l’amicizia di uno strano personaggio che assomigliava a Pippo, il personaggio della Disney e che si faceva chiamare Jonathan Galindo. Agiva principalmente su Tiktok e Instagram. Ai follower venivano chieste prove da affrontare. Le prime erano piuttosto semplici, ma diventavano sempre più complesse e pericolose mano a mano che si susseguivano. Venivano presentate come “prove di coraggio”, ma procedendo si arrivavano anche a suggerire atti di autolesionismo. Alcuni dei partecipanti che hanno avuto la lucidità di fermarsi nonostante la giovane età hanno spiegato che tra le prove di coraggio c’era perfino quella di incidersi con una lama sull’addome. Chi si rifiutava di continuare, veniva minacciato di rapimento e uccisione dal/dai personaggi che si nascondevano dietro lo schermo. Anni prima c’era stata un’altra sfida simile, “Blue Whale“, che richiedeva agli utenti, sempre giovanissimi, sfide pericolose. Per questo con i social occorre usare la testa: è molto facile entrare in contatto con persone sconosciute e questi fenomeni pericolosi non devono togliere del tutto la fiducia nei confronti dell’altro o portarci a chiuderci in noi stessi. Se un profilo non convince o fa richieste particolari, meglio lasciar perdere. La realtà non è quella virtuale, ma quella delle uscite con gli amici. I social sono utili ma possono diventare distruttivi.

Gli articoli e le immagini a corredo presenti in questa pagina sono stati realizzati dagli studenti della classe 2A della scuola secondaria di primo grado Arpiola (Istituto Comprensivo “Ferrari”- Pontremoli).

Ecco tutti i nomi dei baby cronisti: Gabrie Baldassari, Davide Bruzzi, Mirko Calabria, Adelina Dubrovska, Yassir Essadani, Erika Franza, Tommaso Galleri, Emilia Cristina, Amira Lahrizi, Diego Marselli, Asia Mori, Damiano Pedinotti, Rayan Qazbour, Leonardo Scognamiglio, Mirella Tarantola, Beatrice Tonelli, Kristal Kerlin Vanderpool Vasquez, Giovanni Varoli. La professoressa Michela Paita, il dirigente scolastico Antonio Giusa.

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