ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Fossombroni di Rigutino (AR) - 2B/r

Altruismo nella vita e nello sport Una scelta che viene dal cuore

I segreti del fair play: lealtà con i rivali, accettare le sconfitte, aiuto come chiave per crescere

Se la vita è una sfida costante, le nostre mattinate a scuola sono una bella partita e così abbiamo deciso di giocare insieme riflettendo sull’altruismo. Questa parola deriva dalla latina «alter» e rappresenta l’atteggiamento di chi orienta la sua opera per il bene altrui.

Il comportamento altruistico è diffuso anche se non ci colpisce a prima vista perchè ci sembra banale e qualche volta ci scordiamo di lui.

Soltanto chiedendoci: sarei in grado di fare un gesto altruista? È un modo per crescere e cambiare. Per gli altruisti fare del bene non basta e si deve fare il possibile. Non bisogna essere altruisti solo perchè alcuni ci chiedono di farlo, ma dovrebbe venire dal cuore, e questa consapevolezza rende felici.

Perché ci fa sentire così? Aiutarci a vicenda cancella i nostri problemi e ci regala un sorriso; questo atteggiamento magnanimo genera una catena di felicità, sembra una cosa banale ma è molto utile perché la persona sola, in difficoltà, è senza dubbio triste, ma se viene aiutata diventa felice.

Quando ci aiutiamo a vicenda bisogna spingersi senza aspettarsi nulla in cambio, dei piccoli gesti possono diventare significativi soprattutto in contesti quotidiani: aiutare una signora anziana con delle pesanti buste della spesa fuori dal supermercato o prendersi cura di un fratellino con una brutta influenza può infondere la speranza di una vita migliore.

Per la nostra vita l’altruismo racchiude tanti concetti da applicare anche nello sport e qui l’altruismo rappresenta la base per essere dei veri campioni.

Nel linguaggio sportivo fair play è sinonimo di altruismo. Il fair play sembra difficile da capire ma in realtà è qualcosa che prende vita ogni volta che si fa sport, negli allenamenti, quando si gioca una partita. Racchiude la maturità di saper affrontare le difficoltà, lo spirito di sacrificio, la costanza, l’impegno e la correttezza, condividere vittorie e sconfitte, il rispetto per il tuo rivale. Un vero campione non è solo un vincitore di medaglie ma una persona che nella vita è gentile con tutti. La rivalità esiste, dentro e fuori dal campo, ma non esclude l’amicizia. Anzi questa può nascere proprio dalla rivalità. Non dovremmo usare insulti o violenza perché si è perso o per qualche errore commesso dall’avversario, dovremmo essere amici sia rivali che compagni.

La vera sfida è credere davvero nell’altruismo, se ci crediamo può nascere lo spirito di squadra, e ciò vuol dire prendersi cura dei propri compagni, di vita, di classe. Facciamolo!

 

La classe 2B/r, amante dello sport e del calcio, è stata curiosa di conoscere la storia di Bruno Beatrice, nonno di Viola, compagna di classe e cronista, e così ha immaginato un’intervista virtuale grazie alle ricerche della nipote.

Buongiorno Bruno, quando è nato? «Sono nato il 5 marzo del 1948».

Cosa ha sognato di fare? «Il calciatore! L’ho deciso Sia per un vecchio sogno, sia per dare una mano alla famiglia». Ha mai pensato che sarebbe diventato così famoso? «Mai, davvero! Ho giocato in serie A e anche nella Coppa Italia del 1972».

In quali squadre? «Tra le più importanti ricordo: l’Arezzo, l’Inter, la Fiorentina.

Quale la migliore? «Mi sono sempre trovato bene, ma se proprio dovessi scegliere: la Fiorentina».

Il momento più bello? «Quando passai in serie A e fui chiamato in Nazionale». Cosa consiglia ai giovani? «Di credere nei propri sogni, perchè inseguendoli si può cambiare in meglio la propria vita e quella degli altri».

Ha qualche trucco da svelare? Mangiate sano! Io sono uno specialista del riso in bianco».

Cosa significa l’altruismo in campo? «Non si misura solo in campo, ma nella vita di tutti i giorni».

Bruno Beatrice terminò la sua carriera calcistica nel 1984 e purtroppo morì nel 1987 a soli 39 anni.

 

Studenti Arion Mattia Gabriel Viola Beatrice Adele Bray Eleonora Brunacci Giulio Casi Gioele Icardi Taire Krasniki Seti Malentacchi Elia Marraccini Leonardo Nannini Mariastella Padelli Ilaria Parenti Linda Peloro Davide Pelucchini Melissa Pietropaolo Giacomo Ranieri Rosi Daniele Sergio Michele Maria Sari Elena Toader Insegnanti: Niccolò Innocenti Preside: Chiara Savini

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