ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Calamandrei di Firenze (FI) - 1B

Un alpaca per vivere e amare L’allevamento di AlpaHa onlus

Mattinata ad Ugnano fra inclusione, pet therapy, tessitura al telaio e pratiche a impatto zero

Ugnano, ore 10. Siamo arrivati da poco all’allevamento, quando giungono sette ragazzi/e con tre educatrici e si mettono subito a lavorare: come ogni giorno, c’è molto da fare! Gli alpaca li aspettano, li conoscono e i ragazzi li nutrono, li portano al pascolo, riforniscono di paglia le loro stalle. Gli alpaca sono animali particolarmente socievoli, dolci e adatti alla pet therapy: tutti i ragazzi hanno trovato un grande giovamento grazie all’interazione con essi. L’allevamento è infatti stato creato da genitori di giovani con disabilità intellettiva e relazionale, affinché questi ultimi avessero un lavoro, fossero spinti ad una maggiore indipendenza e la qualità della loro vita migliorasse dal punto di vista emotivo e sociale. Ecco perché le loro famiglie hanno creato l’Associazione AlpaHa Onlus, che già nel nome unisce la denominazione di questi meravigliosi animali e la lettera H che indica la disabilità (ma anche, simpaticamente, la pronuncia fiorentina della parola «alpaca»).

Il terreno è stato donato nel 2016 ad AlpaHa dal Comune di Firenze e ha richiesto lavori per la realizzazione di spazi per le attività dei ragazzi e per la cura degli animali, ed anche di un pozzo. È stata posta in questo terreno anche una casetta completamente in legno, secondo i princìpi di bio architettura: lì i ragazzi mangiano e svolgono varie attività, quali musicoterapia e psicomotricità. E gli alpaca? Provenienti da allevamenti del Trentino, sono arrivati ad Ugnano nell’ottobre 2018.

Da quel momento gli animali sono aumentati e sono anche nati dei cuccioli. Ma l’allevamento offre altre sorprese. La lana pregiatissima degli alpaca, morbida, liscia, priva di lanolina (ciò significa che il tessuto è anallergico, non pizzica e non forma i «pallini»), viene trasformata dai ragazzi in capi di abbigliamento attraverso l’utilizzo di telai. Ma c’è di più: lo sterco degli alpaca è prezioso: non ha cattivi odori e non contiene semi di piante, perché questi camelidi li digeriscono. Il loro sterco migliora la qualità del suolo e lo arricchisce di sostanze nutritive, perciò l’allevamento rifornisce di questo ottimo letame anche molti vivai, fra i quali quello del Comune di Firenze. E infine: i ragazzi coltivano un innovativo orto bioattivo (seguito dall’agronomo Andrea Battiata), che sorge in un’area del terreno ed è accessibile ai disabili motori.

La nostra visita volge al termine: ce ne andiamo avendo sperimentato che la diversità non è un’isola a sé stante, ma ricchezza per tutti.

 

La dottoressa Barbara Vallotti ci ha fatto da guida nel mostrarci le meraviglie dell’allevamento e ne approfittiamo per rivolgerle qualche domanda.

A chi e come è venuta l’idea di usare gli alpaca per la pet therapy? «Un giorno su Focus ho letto un articolo in cui si parlava del carattere mite di questi animali, originari del Sud America».

Ci racconta qualche curiosità che riguarda gli alpaca? «Quando arrivarono dal Trentino i primi quattro alpaca, il gruppo aveva già scelto chi fosse il capo: Cameo, dal pelo nero. Sempre un po’ in disparte, controlla che non ci siano pericoli per il gregge.

Dopo del tempo, arrivò Mariposa e ci fu un avvenimento memorabile.

Mariposa voleva prendere la leadership del gruppo e scalzare Cameo. Manifestò questa sua volontà ponendosi per cinque giorni di fronte a Cameo e sputandogli addosso di continuo (si interrompeva solo per mangiare e fare i bisogni). Cameo, fermo in un angolo, non reagiva, finché un giorno si è alzato e ha cominciato a correre. Tutti gli altri lo hanno seguito. Mariposa si è guardata intorno: era sola.

E si è messa anche lei a correre dietro a Cameo, riconoscendo così che il capo era lui».

 

Scuola Secondaria di primo Grado «Calamandrei» Firenze: Valentina Aguirre, Daisy Ajazaj, Jamaica Anselmo, Emanuele Antonini, Mahmoud Attia, Teresa Baccani, Lorenzo Bonini, Gioia Di Paolo, Rebecca Di Paolo, Stella Di Paolo, Gabriele Fedeli, Vittoria Gallo, Elisa Giamblanco, Francesca Gucciardo, Youssef Ismail, Sara Kopernickà, Matteo Matera, Sofia Migliori, Thiago Molina, Mouhamed Ngom, Alessio Paoli, Felipe Picca, Thiago Silva, Alessandro Yaurivilca.

Docente tutor: Laura Venturini.

Dirigente: Professoressa Lucia Di Giovanni.

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