ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Ottone Rosai di Firenze (FI) - 2A

Dark Web: nel profondo della rete Cosa si nasconde dietro Internet?

Non ci sono solo ombre nel lato oscuro della rete, anche privacy e libertĂ  di espressione

Tutti noi usiamo Internet, navighiamo fra vari siti e crediamo di sapere tutto sul mondo del web.

Eppure ci sono diverse cose che non tutti sanno.

Cosa si nasconde nella parte sommersa del grande iceberg che rappresenta la rete? I siti a cui possiamo accedere attraverso un motore di ricerca sono solo la parte dell’iceberg che galleggia sul mare, il Clear Web, che è solo il 4% del totale.

La parte sommersa dell’iceberg, il 90% della rete, è il Deep Web, cioè l’insieme delle pagine non indicizzate, quelle che scompaiono una volta chiuse oppure a cui possiamo accedere solo con una password. In questa parte viaggiano server di società pubbliche e private come il registro elettronico scolastico.

Cosa rimane? Una piccola percentuale di siti nascosti e non indicizzati. E’ il Dark Web, un ecosistema misterioso nelle profondità della rete. Per capire meglio che cos’è ci siamo rivolti al Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e, grazie all’interessamento della dirigente Lorena La Spina, sono intervenuti nella nostra classe due esperti: il vice sovrintendente Gianluca Leone e l’assistente capo coordinatore Silvia Sargenti. Che cos’è il Dark Web? «E’ un insieme di reti (darknet) che consente agli utenti che vi accedono di rimanere anonimi, dove ci sono forum, chat ed è possibile trovare di tutto: dal commercio illegale di armi e stupefacenti a filmati di violenza di ogni genere».

E’ illegale navigare sul Dark Web? «No perché è nato per garantire l’anonimato: la prima darknet, Freenet, fu creata da uno studente universitario, Yan Clarke, nel 1999 per garantire la libertà di espressione. Pensate a coloro che vivono in paesi totalitari: senza anonimato sarebbero arrestati. Nelle democrazie l’anonimato e la libertà di espressione sono diritti tutelati.

Ma l’anonimato favorisce anche le attività illegali e la polizia monitora il Dark Web per scoprirle: quindi non è illegale navigare ma è illegale fare attività criminali, come ovunque».

Ci sono dei consigli per chi vuole navigare nel Dark Web? «E’ bene installare un buon antivirus, coprire la webcam, non fare da volontario per la rete e non comprare nulla perché sono quasi sempre truffe. Inoltre è bene fare sempre attenzione ai forum dove si entra».

 

Il browser TOR è l’insieme di darknet più grande a cui si può accedere. Da pochi mesi Amnesty International, l’Ong che difende i diritti umani, ha aperto un sito su TOR.

Nell’incontro con la polizia abbiamo trovato interessante il suo funzionamento. TOR è un software libero senza server centrale che utilizza pc di utenti che accettano di fare da nodo. TOR è l’acronimo di The Onion Router perché, proprio come in una cipolla, il messaggio è nascosto sotto diversi strati di crittografia.

L’anonimato è diverso da navigare in incognito: questa funzione offerta dai comuni browser cancella le tracce che abbiamo lasciato nei siti ma siamo rintracciabili; l’anonimato garantisce l’impossibilità di visualizzare i nostri dati a terzi, tranne al nodo precedente e al successivo al nostro. Quando si invia un messaggio, viene prima crittografato dal nostro computer, poi inviato insieme alla chiave crittografica ad un volontario che compone il primo nodo (guard router) che lo crittografa nuovamente e lo invia (sempre con la chiave) al secondo nodo (middle router) che fa la stessa cosa fino all’ultimo nodo (exit router) che decritta il messaggio e lo invia al destinatario. Ogni nodo comunica solo con il precedente e il successivo rendendo anonimi mittente e destinatario.

 

Ecco tutti i nomi della redazione della 2A della scuola secondaria statale di primo grado Ottone Rosai di Firenze: Ahad Abdul, Endri Beqiraj, Stanislav Birsan, Anastasia Cardillo, Gabriele Catino, Marco Cifani, Lorenzo Colatorti, Asia Franciolini, Sara Giamberardini, Aida Hajdari, Luca Leone, Federico Marra, Davide Miceli, Riccardo Micheloni, Alice Morandi, Martina Morici, Elena Micol Pacifici, Ariana Palomino Alvarez, Francesco Pezzoli, Alessia Raccomandato, Rakesh Bin Rafik, Alexandra Romeo, Dennisi Sadri, Edoardo Selvi.

Docenti: Silvana Vacirca e Isabella Baiocchi.

Dirigente IC «O. Rosai» di Firenze: Rita Trocino.

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