ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Altiero Spinelli di Scandicci (FI) - 1A

L’intelligenza artificiale nel futuro Come sarà l’uso nella scuola?

Le nuove tecnologie ci portano verso nuove frontiere in tutti i settori. Istruzione compresa

Ovunque ci confrontiamo con «intelligenze artificiali»: per esempio al supermercato, dove troviamo macchine per pagare; o per strada, dove i navigatori ci portano ovunque. Anche in classe abbiamo la LIM e i tablet. Chissà come sarà la scuola in futuro, se ci sarà ancora! Abbiamo mandato i nostri inviati a viaggiare nel tempo per scoprirlo… «Mi chiamo Valerio, sto viaggiando nel 2050 e ho 11 anni.

La scuola ora è gestita da un robot, che insegna ai ragazzi argomenti diversi in base alle loro capacità. Mi alzo con calma: studio in casa e non devo neanche prendere lo zaino. Ogni giorno c’è un compito di aritmetica, perché sono i genitori a impostare AI e mia madre è fissata con le scienze.

L’AI non può dormire, ma solo ricaricarsi. Non può mangiare, perché non ha uno stomaco, quindi non mi lascia fare merenda! Non esco mai, sono molto solo e spesso mi sento triste». «Io sono Giada e sto esplorando il 2075. A scuola ci vado: un tempo si studiava a casa, ma ora gli psicologi dicono che è importante incontrare i nostri coetanei.

Non ci sono custodi: alle 8 le porte si aprono automaticamente, un sensore legge le nostre impronte digitali e ciascuno sale su uno scooter che lo porta in classe. Non ci sono neanche i professori, al loro posto un robot che per ogni materia cambia look: per matematica ha dei pantaloni eleganti, per Italiano diventa una donna indossando una gonna e cambiando anche voce, per scienze ha l’aspetto di Einstein. I robot possono fare solo sorrisi finti. Non conoscono amore e amicizia, per questo non sono capaci di trasmettere passione e curiosità.

Non esistono gite, infatti gli occhiali virtuali permettono di esplorare qualunque posto. Le verifiche sono tutte online e il voto viene calcolato automaticamente da AI. I quaderni sono di vetro, perché al mondo sono rimasti pochissimi alberi». Ecco i racconti dei nostri inviati. Ma che cosa pensano della scuola gestita da AI? Valerio: «Se un alunno non ha capito la spiegazione AI va avanti lo stesso, non si ferma per lui». Giada: «Non siamo più capaci di scrivere a mano e facciamo molta fatica a ricordare quello che abbiamo letto, i libri elettronici non ci restano impressi».

Valerio: «Una macchina non si ammala mai, non costa molto e non si stanca; però non ti ascolta se sei in un momento di difficoltà e di te non le importa». A noi della I A la scuola piace umana. Pensiamo che la tecnologia ormai sia essenziale, ma che debba aiutare le persone, non sostituirle. E voi che cosa ne pensate?

 

In classe abbiamo visto il film “A.i intelligenza artificiale“, di Steven Spielberg. David, un robot bambino, è stato costruito in modo così realistico che è quasi identico a un essere umano. Lo hanno comprato Monica e Henry, il cui figlio Martin, molto malato, è ibernato in attesa che venga scoperta una cura. Monica gli dà l’imprinting pronunciando parole strane, mentre gli tiene una mano dietro il collo e lo guarda negli occhi.

Da allora, David la chiama mamma. All’improvviso torna a casa Martin, che è gelosissimo di David e per metterlo nei guai gli propone una sfida: dovrà tagliare una ciocca di capelli alla mamma. David all’inizio non vuole, ma Martin gli fa credere che se lo farà alla fine lei gli vorrà bene come a un bambino vero: il sogno di David, che adora la storia di Pinocchio. David prova a tagliare la ciocca, ma Monica si volta e per sbaglio lui le graffia un occhio. Un’altra volta David, senza volere, cade in piscina abbracciato a Martin rischiando di farlo annegare. Monica non ha scelta: deve rinunciare al piccolo robot. Dovrebbe restituirlo all’azienda che l’ha prodotto ma sa che verrebbe distrutto, così lo abbandona nel bosco. Da allora David inizia a cercare la fata Turchina sperando che lo trasformi in un bambino vero. Non vi raccontiamo tutti gli incontri che farà e non vi sveliamo se ritroverà la mamma, ma vi lasciamo con le domande che ci siamo fatti noi: l’intelligenza artificiale è affidabile o rischierebbe di diventare pericolosa, come David? Davvero un giorno sarà in grado di provare sentimenti? E allora sarà una cosa o una persona con dei diritti?

Alla pagina hanno lavorato i ragazzi della classe I A della scuola secondaria di primo grado Altiero Spinelli di Scandicci in provincia di Firenze.

Ecco tutti i nomi dei giovano protagonisti: Sara Alifuoco; Greta Bazzani; Giacomo Bertelli; Giulia Brogioni; Alessandro Carluccio; Lola Castagnino; Giorgia Frosini; Cosimo Ignesti; Aurora Lascialfari; Gabriele Nannini; Mattia Pappadà; Mattia Padure; Duccio Picchi; Eleonora Pugliese; Giulia Puzzo; Giosuè Rocchini; Mya Romagnuolo; Alessandro Sole; Niccolò Squilloni; Cosimo Zheng.

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