ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Arrighetto da Settimello di Calenzano (FI) - 3F

Alla scoperta del MuFiS Figurino Storico, perla di Calenzano

Soldati, armi, campi di battaglia: La storia si fonde con la creativitĂ  e l'immaginazione

Nel nostro Comune, Calenzano, troviamo un museo, unico in Italia, che vuol rendere la storia un gioco divertente: il MuFiS, Museo del Figurino Storico. Come dice il nome, ci troviamo di fronte a modellini di soldati, armi, campi di battaglia, ricostruiti attraverso un attentissimo studio di documenti storici: niente è casuale, ma tutto ripropone realmente personaggi ed avvenimenti. Il museo ha una storia molto interessante. Nato nel 1981, in seguito ad una mostra sul soldatino e il figurino storico, grazie all’opera di modellisti, del dottor Fabrizio Trallori, storico del territorio, e con il patrocinio del Comune di Calenzano ha una prima collocazione nel vecchio palazzo comunale. Successivamente, nel 1982, la mostra viene trasformata in collezione permanente, che trova una sede temporanea in un edificio di Via Firenze. Finalmente, nel 2004, la consacrazione definitiva a museo, il riconoscimento della Regione Toscana e il trasferimento nella prestigiosa sede all’interno del castello. Il museo, con il tempo, si è trasformato da un luogo per adulti ed esperti di modellismo ad un museo per tutti, in particolare per i ragazzi. L’obiettivo è quello di spiegare ed illustrare la storia in maniera piacevole attraverso il modellismo, ecco perché il suo nome è cambiato da Museo del Soldatino a MuFiS, Museo del Figurino Storico. Al Museo, oltre che vivere la storia in miniatura, è possibile giocare con elmi, scudi, archi, frecce ed armature: in questo modo siamo noi ragazzi a diventare protagonisti di duelli, battaglie… Non solo guerra, però. Infatti, anche se i pezzi forti riguardano la ricostruzione dell’assedio di Calenzano del 1325, le campagne di Napoleone esaminate attraverso le testimonianze dei Toscani reclutati nel Dipartimento dell’Arno, il Risorgimento, la prima guerra mondiale e l’ampia documentazione sul passaggio del fronte sulla Linea Gotica e il coinvolgimento della popolazione locale, troviamo anche il riconoscimento del lavoro femminile con la riproduzione della trecciaiola. La lavorazione della paglia, la realizzazione delle trecce per poi creare i cappelli era il lavoro tipiche delle donne di Calenzano tra la fine dell’1800 e la prima metà del 1900 tanto che una zona del paese, il Donnini, deve questo nome al signore che dava il lavoro alle trecciaiole. Oggi, il Museo del Figurino Storico continua a essere un luogo magico, dove la storia si fonde con la creatività e l’immaginazione dei suoi visitatori. Con i modellini possiamo realizzare war games in modo tale da riscrivere la storia: in questo momento è attiva una app che ci permette di attraversare l’epopea napoleonica e, perché no, immaginarci un finale diverso. Con l’immaginazione e i figurini storici del MuFiS tutti possono tornare bambini.

 

Durante la nostra visita al Museo, abbiamo incontrato e intervistato la sua direttrice, Elisabetta Carovani. La dottoressa Carovani ci ha raccontato che è molto affezionata al museo, non solo per quello che offre, ma perché lo ha visto nascere ed è cresciuta insieme a lui. Per lei, la storia è una passione che da gioco, grazie alla curiosità e allo studio, si è trasformata in attività lavorativa. Elisabetta svolge il lavoro dei suoi sogni: dirige il museo che le ha aperto la strada per la ricerca storica. Archeologa, si è poi specializzata in storia medievale e didattica della storia. Con i suoi interventi laboratoriali all’interno delle scuole permette a ragazzi e ragazze di conoscere, apprezzare e valorizzare i tesori del territorio.

Quali sono i punti di forza e di debolezza del MuFiS? «Sicuramente la collocazione è un punto di forza, perché esse-re all’interno del castello è una location eccezionale, ma è anche un punto di debolezza perché il museo è fuori dal centro del paese, raggiungibile a piedi in pochi minuti, ma non facilmente visibile. Seguite la pagina facebook del museo e condividete il più possibile le varie attività che vengono svolte. Cosa non da poco: l’ingresso è gratuito per tutti in quanto il MuFiS appartiene a tutti noi, residenti e non residenti del comune di Calenzano».

 

Alla pagina hanno lavorato i ragazzi della classe 3F della scuola secondaria di primo grado Arrighetto da Settimello, Calenzano: Virginia Biagi, Giacomo Brazzini, Gabriele Carasi, Dario Carraresi, Manuel Consonni, Diego De Marco, Sofia Fanella, Sabrina Gamarra Serna, Imane Laabidi, Jeson Lika, Lorenzo Mellini, Francesca Metti, Cecilia Migliore, Iacopo Ninotta, Oliver Onel Lourenco, Matteo Pellegrini, Tommaso Pezzolla, Viola Riccioli, Anna Salvadori, Letizia Saragoni, Lorenzo Scarpelli, Alyssa Soldi, Francesco Taiti, Gabriele Vaggelli. Docente tutor: Maria Grazia Biagiotti Dirigente Scolastico: Cinzia Boschetto 

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