ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado E. Fermi di Capalbio (GR) - 2A

Il mondo del volontariato Abbi cura di te e del tuo prossimo

Aiutare gli altri ti fa stare in pace con il mondo. Ecco le belle realtĂ  del nostro paese

Da sempre l’uomo ha l’esigenza di dare una mano al prossimo, sarà questo il successo della nostra specie? Questa è la domanda che ci siamo fatti noi della classe 2°A della scuola «Enrico Fermi» di Capalbio, scoprendo «un mondo» di volontariato.

Andando alla ricerca di informazioni riguardo le organizzazioni no profit che operano nel nostro territorio, abbiamo notato che quello che non manca sono proprio le associazioni, laiche e religiose, che si occupano non solo di assistere i bisognosi e i piĂą fragili, ma portano avanti progetti per i ragazzi, attivitĂ  mirate a scoprire la storia e le tradizioni del nostro territorio, attivitĂ  di socializzazione, di recupero di spazi e ambienti.

A Capalbio, paese dove viviamo, operano associazioni a livello nazionale e internazionale: Avis, Croce Rossa, Caritas, Olympe de Gouges, La Racchetta, Il Wwf, insieme ad altre legate a territorio, come Fondazione Capalbio, Associazione Ciotti, Capalbio libri, Capalbio giovani, Ri.Centro, ognuna con una propria specialità: da aiutare un bisognoso all’insegnare ad un gruppo di ragazzi ad attaccare un bottone! Oltre a trovare informazioni su come operano e su cosa fanno nello specifico, abbiamo intervistato alcuni volontari per capire il vero senso dell’aiutare il prossimo, proprio da chi lo pratica. La nostra professoressa di religione Cristina Franceschini ha portata la sua testimonianza – come tutte le altre volontarie che abbiamo intervistato: Lucia, Elena, Nicoletta, Silvia e Rita, la maestra Riccioni, le «Donne della casetta» – da più di 30 anni è calata in questa realtà.

Tutte sono state concordi nel dire che la vera ricchezza è donare senza voler ricevere, per il puro gusto di aiutare il prossimo. Dice Cristina: «Il volontariato è uno dei possibili segni concreti di uno stile di vita cristiana della persona che forma la propria esistenza a partire da alcuni valori fondamentali quali: la gratuità, il dono, il rispetto della dignità dell’altro, la condivisione e la sobrietà». La signora Rita Fodde ha ricordato uno dei momenti più difficili e complessi, quello del Covid, dove anche portare la spesa a una persona malata o in difficoltà, è stato un grande aiuto.

Ci hanno fatto capire quanto possiamo essere utili anche con un piccolo gesto quotidiano, non solo facendo parte di associazioni si può aiutare una persona che ha bisogno, ma anche il semplice portare una spesa, parlare con persone anziane, come ricorda Silvia Franci aiuta a preservare  la storia del nostro paese, facendoli sentire importanti e ancora utili in una società che spesso tende a perdere la propria memoria.

 

Che cosa ti ha insegnato fare volontariato? Cristina: «Arricchisce la persona che lo fa: prestare anche un’ora del nostro tempo in un mese, far compagnia ai nonni, portare un sorriso, donare del tempo agli altri significa donare del tempo a se stessi, e ciò ti fa stare bene». Che cosa è il volontariato per te? Rita: «Il volontariato è una cosa personale, viene fatto con il cuore: la volontà di dare una mano a chi ha bisogno ti arricchisce dentro. Dare è ricevere, è come una catena, aiutarsi l’uno con l’altra, unisce una comunità». Che cosa significa essere volontario? Lucia: «Essere volontari vuol dire averlo nel Dna. Io vivevo a Roma, senza saperlo l’ho sempre fatto da quando ero piccola: venendo a vivere a Capalbio tutto quello che era possibile fare per aiutare lo facevo. Frequentavo la scuola ad Orbetello, nel pomeriggio mi fermavo ad aiutare ragazzi in difficoltà, avevo solo 14 anni. Intorno a me vedevo persone che avevano bisogno.

Cari ragazzi fate volontariato, anche con piccoli gesti verso gli anziani, verrete ricambiati con le loro storie e con quei biscotti buonissimi che conservano sempre nelle loro dispense».

Cosa spinge a fare volontariato? Nicoletta: «La voglia di far qualcosa per gli altri il desiderio che è diventato un bisogno.

Dall’esperienza degli scout fino alla Cri e Caritas che mi ha completata e mi fa sentire utile». Perché consigliarlo ai ragazzi? «Perchè ti completa, quando si è giovani è un gioco poi diventa una cosa di cui non si può fare a meno».

 

La pagina è stata realizzata dagli studenti della classe 2 A della scuola media «Fermi» di Capalbio: Angelo Mattyas Abalasei, Alessandro Cecconi, Denisa Elena Chitu, Domenico Cirillo, Carlos Denci, David Dolhescu, Federico Francini, Kleidi Gjana, Sara Iacoboaea, Serena Ioana Jugaru, Sarah Mazzaroli, Matteo Massimiani, Alessia Antonia Nagy, Viola Schiano, Eva Semprevivo, Viola Socciarelli, Noeli Totino, Filippo Valiserra.

Docente tutor che ha seguito i ragazzi nella realizzazione dei lavori è la professoressa Cecilia Ballini. Dirigente scolastica Francesca Iovenitti.

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