SOS piccoli borghi montani Spopolamento e cura dei luoghi
Presidiare la montagna per tutelare la valle: inchiesta sul calo demografico di alcuni Comuni
Sono le 7,20 quando il nostro compagno H. sale sul pulmino di Autolinee Toscane che viene a prendere lui e sua sorella per portarli a scuola alle 8. H. sonnecchia, tanto il telefono non prende, mentre la strada tortuosa scende verso valle. Gigi, l’autista, si deve fermare: c’è una frana. Il fiume in basso è sporco dei detriti dell’ultima alluvione. Lunedì 17 marzo avremmo voluto recarci nel paesino di Razzuolo, piccola frazione di Borgo San Lorenzo, a fare un’inchiesta giornalistica per La Nazione sul tema dello spopolamento dei piccoli borghi di montagna. L’uscita è stata annullata per il maltempo che ha colpito duro nel Mugello. Ci siamo dovuti accontentare di fare una foto alla fermata del bus a Borgo. Abbiamo quindi parlato online con Andrea Barzagli, un dottore forestale nato e cresciuto a Razzuolo, ora trasferito in Puglia ma che appena può torna «a casa».
Una delle ipotesi sull’origine del nome Razzuolo è che si chiami così perché lì si trovava «il razzo», cioè il luogo in cui venivano lasciati i cavalli e ne venivano presi di nuovi prima di affrontare il Passo della Colla. A Razzuolo ci sono una settantina di abitanti; 2/3 lavorano giù in pianura. I pochi studenti devono alzarsi presto per andare a scuola, a Borgo. Fino agli anni ‘80 invece a Razzuolo c’era persino una piccola scuola. Poi ci fecero un ambulatorio: ogni settimana andava un medico ma, quando smise di lavorare, il suo sostituto, l’anno scorso, decise di non salire più fin quassù; per curarsi bisogna scendere a Ronta. Lo spopolamento di Razzuolo è cominciato dopo la seconda Guerra Mondiale: l’agricoltura in montagna non dava molto reddito e le persone si trasferivano nelle città per lavorare. Andrea è anche il presidente dell’associazione «Foglia Tonda», che cerca di contrastare l’abbandono delle nostre montagne.
Ogni anno, d’estate, l’associazione organizza un Festival di tre giorni in cui si prova a discutere di questi temi e combattere lo spopolamento attraverso forme di arte e di turismo sostenibile.
Andrea ci ha spiegato che per contrastare questo fenomeno servirebbe una cooperativa di comunità, un punto-ristoro e una bottega dove vendere prodotti del territorio. A Razzuolo attualmente c’è solo un circolo, retto da volontari, dove gli abitanti possono incontrarsi. Più mezzi pubblici faciliterebbero gli spostamenti di chi non può guidare. Tra dieci anni la chiesa di S. Paolo compirà il suo millesimo compleanno: che sia l’occasione per un rilancio di Razzuolo? E l’auspicio di Andrea e anche il nostro.
Nell’ambito del progetto dell’Unione dei Comuni del Mugello «Un Monte di Libri», abbiamo incontrato Michele D’Ignazio, autore di «Fate i tuoni» (Rizzoli, 2024).
Come è nata l’idea di questo libro? «Mi piace ascoltare le storie. I racconti degli anziani. Un giorno una prof. mi raccontò di uno sbarco nel 1997 di quasi mille profughi curdi a Badolato. Grazie a loro il paese si ripopolò».
Come possiamo contrastare lo spopolamento dei piccoli centri? «Per evitarlo bisognerebbe potenziare il trasporto pubblico, sostenere l’agricoltura e allevamento, incentivare il turismo responsabile».
Lei scrive: «Il tempo segna chi non sogna». Perché ha scelto per protagonisti Zaira e Murad, nostri coetanei? «Da piccolo ero un grande sognatore. Mi è sempre piaciuto viaggiare e penso che scrivere e leggere permette di andare lontano con la fantasia. I protagonisti del mio libro hanno un sogno: Zaira vuole salvare le tartarughe perché ama il mare del suo paese, mentre Murad vuole parlare all’ONU a nome di tutti i bambini del mondo, per chiedere pace e diritti».
Lei ama giocare con le parole: che cosa sono le «parole-conchiglia»? «Sono parole che ne contengono altre. Ad esempio ’abbandonato’ al suo interno ha altri due vocaboli: ’donato’ e ’nato’. Mi piace l’idea che una parola che evoca tristezza diventi una parola piena di speranza».
Hanno partecipato alla realizzazione della pagina.
IA: Ascanio Bottelli, Harun Cakir, Gioele Capitani, Carlos M. Carrera, Fabio Casadei, Sofia Dawe, Nikolas Deninno, Samuele Gegaj, C. Romeo Kane, Thiago Landi, Giancarlo Malavolti, Marina Musta, Alessandro Paoli, Emma Riccardi, Maimouna Sanogo, Ginevra Tidda, Cosimo Vitali, ID: Samantha Arango, Lavinia Casadei, Claudio Caviglioni, Emily Chen, Luka Cmiljanovic, Marina Donatini, Yahya Fadlallah, Xhulia Halili, Riam Islam, Jinxuan Lin, Giorgia Lombardo, Luna Mazzocchi, Manuel Nardi, Pietro Paoli, Giulia Margherita Sozzi, Filippo Tantulli, Ivan Viviani, Gabriele Zagli. Docenti Tutor: Simone Squarzanti e Ivan Ferraro. Dirigente Scolastica: Angela Batistini