La memoria che insegna Una testimonianza preziosa
L’incontro con Nara Cambi: storia di una bambina coraggiosa che ha vissuto la II guerra mondiale
Il giorno 20 marzo, all’Istituto Comprensivo Calamandrei di Firenze, è stata ospite la signora Nara Cambi, testimone della Seconda Guerra Mondiale, che ha raccontato la sua esperienza alle classi terze. Quando aveva solo dieci anni, la signora Nara ha aiutato i suoi genitori a salvare molte persone che si opponevano al regime fascista, sfidando il pericolo di essere scoperti. Loro abitavano alla Villa, vicino Campi Bisenzio. Durante quel periodo, il regime totalitario fascista aveva preso il potere e controllava ogni aspetto della vita dei cittadini. La signora Nara e la sua famiglia ospitavano antifascisti e altre persone che rischiavano la vita e la deportazione nei campi di concentramento, nel loro grande podere in campagna, nascondendoli durante i rastrellamenti.
Quando arrivavano i militari tedeschi con le camionette, Nara, che era una bambina e non veniva considerata un pericolo da questi, avvisava gli adulti per permettere loro di nascondersi. La casa, grande e vecchia, aveva una specie di soffitta che era piena di materassi per accogliere le persone durante la notte. I nazisti, che venivano considerati bestie per la loro crudeltà nei confronti dei civili, non si fermavano nemmeno di fronte ai più deboli. Durante la ritirata, infatti, al posto di scappare, uccisero anche una ragazzina innocente. La signora Cambi ci ha raccontato anche che i soldati tedeschi non avevano nessuna considerazione dei bambini e li costringevano a svolgere lavori come pelare le patate e rammendare i loro vestiti.
Lei fin da bambina ha imparato a cucire, ha lavorato come sarta e in una fabbrica di zoccoli. Inoltre, ci ha parlato dei pesanti bombardamenti che ci sono stati nelle sue zone che la terrorizzavano e non le permettevano di poter andare a scuola, anche se avrebbe voluto.
Per lei, l’istruzione è sempre stata fondamentale ed ha ancora il rimpianto di non aver potuto studiare più a lungo. Ci ha incoraggiato a impegnarci nello studio perché ha sottolineato quanto la conoscenza ci aiuti a crescere e a diventare persone migliori. La scuola, ci ha detto, è fondamentale per aprire la mente e per costruirci un futuro.
Ci ha anche trasmesso un messaggio di grande valore: è essenziale rifiutare ogni forma di violenza e dittatura. La storia ci insegna quanto possano essere pericolosi e dannosi i regimi che non rispettano i diritti e la libertà delle persone. È compito di ciascuno di noi, anche con piccoli gesti, fare in modo che certe atrocità non si ripetano mai più per costruire insieme un mondo di pace e giustizia.
A Rifredi, durante la II Guerra Mondiale, la Resistenza fu molto attiva. Gli operai delle industrie locali, come la Galileo e la Pignone, parteciparono a manifestazioni di dissenso e sabotaggi contro la produzione per i nazisti. I partigiani combatterono contro le truppe tedesche, come durante la battaglia di Firenze nell’agosto 1944. La zona fu anche bombardata dagli Alleati per distruggere le fabbriche e i collegamenti ferroviari strategici per i tedeschi. All’S.M.S. di Rifredi (la Società di Mutuo Soccorso in via V. Emanuele II) sono state poste due lapidi in memoria dei sacrifici fatti dai partigiani. Una di queste recita: «Perché non siano dimenticate le gesta ed il sacrificio dei figli del popolo di Rifredi che lottarono e caddero nella impari lotta per la libertà, la Società di Mutuo Soccorso reverente pose, 4 settembre 1949». Parole che ci ricordano il coraggio di chi ha lottato per la libertà e ci ammoniscono a non dimenticare mai il sacrificio di tanti giovani che hanno difeso i valori della democrazia.
Non è un caso che le lapidi siano state poste lì. Il teatro dell’S.M.S. nel 1921 fu bruciato e poi i fascisti presero il controllo e la trasformarono in una Casa del Fascio. I soci della Società di Mutuo Soccorso riuscirono a riprendere possesso dell’edificio solo dopo la Liberazione.
Oggi, l’S.M.S. continua a essere un punto di riferimento per la comunità: aiuta le famiglie, offre spazi per i ragazzi per studiare e divertirsi, e si occupa anche degli anziani.
Alla pagina realizzata per il progetto Cronisti in classe hanno lavorato i ragazzi e le ragazze della classe III B della scuola secondaria di primo grado Calamandrei di Firenze. Ecco i nomi dei giovani cronisti: Abdel Rahman Maher, Barlesi Leonardo, Bertini Lorenzo, Bondi Anna, Buccioni Alessandro, Conte Maria Elena, Debonis Alessia, Fanciullacci Federico, Feraru Daria Andreea, Ivan Alessio Matteo, Magherini Chiara, Minisci Arianna, Pastore Lucia, Petrosino Diego, Saldana Vera Welington Andrea, Shmidra Klea, Trapani Salvatore, Tronconi Alice, Zanini Giovanni. Docente tutor: Mariachiara Bologni Dirigente scolastica: Lucia Di Giovanni.