Sostenibilità per un futuro green Nutrizione consapevole per noi e la terra
Il cibo a chilometro zero e di stagione fa bene alla nostra salute, all’economia locale e al pianeta
Oggi più che mai è fondamentale fare scelte alimentari consapevoli, sia per la nostra salute sia per quella del pianeta. L’industria alimentare ha un impatto enorme sull’ambiente: i trasporti su lunghe distanze e gli allevamenti intensivi contribuiscono all’inquinamento e all’esaurimento delle risorse naturali. Anche lo spreco alimentare rappresenta un grave problema: nei Paesi industrializzati ogni giorno tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, mentre in altre parti del mondo molte persone soffrono la fame. Oltre a questo, i prodotti che troviamo sugli scaffali dei supermercati sono spesso trattati con conservanti per migliorarne l’aspetto e aumentarne la durata, sacrificando la qualità.
Fortunatamente, cresce la consapevolezza dell’importanza di alternative più sostenibili e salutari, come il cibo a km 0 e il biologico. Ma cosa significano esattamente questi termini? La dicitura «cibo a km 0» indica alimenti prodotti vicino al luogo di consumo: non va intesa in senso letterale, ma generalmente si riferisce a una distanza massima di 70 chilometri. Scegliendo alimenti a km 0 possiamo contribuire a ridurre le emissioni legate ai trasporti. A volte si sente usare l’espressione «filiera corta» come sinonimo di km 0, ma non è così: la filiera corta prevede un numero ridotto di intermediari tra produttore e consumatore, indipendentemente dalla distanza percorsa, per-ciò si può dire che un prodotto a km 0 appartiene sempre a una filiera corta, ma il contrario non è necessariamente vero. Con l’indicazione «cibo biologico» invece ci si riferisce a coltivazioni prive di pesticidi chimici, rispettose dell’ambiente e in grado di offrire alimenti più sani e naturali.
Cosa possiamo fare per dare il nostro contributo? Per sostenere questi principi, molte persone aderiscono ai Gruppi di acquisto solidale (Gas), che permettono di acquistare direttamente dai produttori locali, eliminando intermediari e favorendo un commercio più etico e sostenibile. Un’azione importante che tutti noi possiamo fare è scegliere di consumare prodotti di stagione. Mangiare fragole in inverno o cavolo nero in estate significa acquistare cibi coltivati in serre riscaldate artificialmente o importati da lontano, con un impatto ambientale elevato.
Scegliere prodotti di stagione è più sostenibile e ci permette anche di godere di cibi più gustosi e ricchi di nutrienti, che la natura ci mette a disposizione proprio quando ne abbiamo più bisogno. Ad esempio, il cocomero in estate aiuta a reidratare il corpo, mentre gli agrumi in inverno forniscono vitamina C per rafforzare il sistema immunitario. Una cosa è certa: il cambiamento parte dalla conoscenza, che ci permette di scegliere consapevolmente.
È molto importante che noi giovani ci interessiamo a tematiche come queste. A questo scopo esistono progetti educativi interessanti, come l’iniziativa «Frutta e verdura nelle scuole» e la realizzazione di orti didattici. Un orto didattico non è solo un pezzo di terra coltivato, ma un vero e proprio strumento educativo. Nella nostra scuola abbiamo la possibilità di trascorrere alcune ore nell’orto didattico. A guidarci in questa attività c’è Marco degli «Ortolani Coraggiosi» una cooperativa che, oltre a collaborare con le scuole, ha una missione speciale poiché coinvolge alcuni giovani con autismo, offrendo loro opportunità di crescita e inclusione. Durante una delle nostre lezioni, fra terra da vangare e piantine da rinvasare, abbiamo avuto modo di fare qualche domanda a Marco, che ci ha spiegato concetti come la stagionalità di frutta e verdura e la differenza tra km 0, filiera corta e biologico. Laureato in informatica e con anni di esperienza all’estero, ha cambiato vita per dedicarsi alla terra. «Adoro lavorare all’aria aperta, a contatto con la natura e con i ragazzi – ci ha detto Marco – Vedere e toccare con mano i risultati del proprio lavoro è una soddisfazione enorme». Anche per noi è così! Attraverso l’orto abbiamo capito che il cibo non è solo un prodotto che si trova al supermercato, ma è il risultato di un processo lungo e affascinante. Coltivare con le nostre mani ci ha aiutati a sviluppare pazienza e senso di responsabilità, valori importanti anche nella vita di tutti i giorni.
Articoli e disegni sono realizzati dalla 1^ B della Secondaria di primo grado Vanghetti Istituto comprensivo Empoli Est: Destiny Agho, Kamila Alonso Alvarez, Gabriele Bellini, Renato D’Elia, Andrea Ferrara, Matilde Giordanelli, Marta Gonfiantini, Pablo Guarguaglini, Kai Yue Li, Anna Maienza, Jodie Marabini, Henri Marku, Diego Mechetti, Irene Menichetti, Bianca Alessia Maria Moreanu, Leila Mashoa Nde, Petra Piccini, Sofia Russo, Leonardo Salvestrini, Marissa Scherzi, Letizia Terzuoli.
Docente tutor Eleonora Sani.
Dirigente scolastico Marco Venturini.