ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria G. La Pira di Porcari (LU) - 5B, 5C

Sport e amicizia: team vincente «Anche la storia ce lo insegna»

La bellissima riflessione degli studenti che riportano commoventi gesti di solidarietà

Lo sport ha il potere di farci sentire liberi e felici, ci dà la possibilità di giocare con gli amici e conoscerne di nuovi, divertirci insieme e imparare a lavorare in squadra.

Ma quello che è ancora più incredibile è che lo sport ha il potere di unire le persone, anche nei momenti più difficili, quando tutto sembra andare male, perché quando giochiamo non importa da dove veniamo o quale sia il colore della nostra pelle, quello che è importante è dare il massimo in quello che stiamo facendo.

Gli atleti greci si sfidavano in gare di corsa, lotta ed altre discipline, ma sempre con lo spirito di onorare gli dèi, infatti, come abbiamo avuto modo di studiare durante le lezioni di storia, nel periodo delle Olimpiadi veniva dichiarata un periodo di pace, anche chiamato tregua olimpica, in cui ogni guerra e ogni conflitto doveva cessare per tutta la durata dei giochi.

Oggi le Olimpiadi sono diventate un simbolo di pace e di unità tra i popoli. Nella storia dello sport abbiamo avuto modo di vedere diverse volte gesti di solidarietà, ma quello che più ci ha colpito e di cui abbiamo parlato molto in classe è stata la vicenda tra i due atleti Jesse Owens e Luz Long.

Alle Olimpiadi del 1936, un ragazzo tedesco Luz Long aiutò Jesse Owens, giamaicano, con dei consigli grazie ai quali si riuscì a qualificare e successivamente a vincere.

I due si abbracciarono e corsero insieme lungo tutto lo stadio, instaurando una grande sintonia che si trasformò in una bellissima amicizia.

A seguito di questi eventi, Hitler, che voleva creare un popolo di razza ariana, e che aveva avvertito varie volte nel corso dei giochi Luz di prendere le distanze dal “ragazzo nero”, decise di punirlo mandandolo in guerra dove morì, nel 1941.

Prima di partire per la guerra Luz Long sapeva che sarebbe presto diventato padre, ma consapevole che non avrebbe conosciuto suo figlio, scrisse al suo amico Jesse per chiedergli di andare un giorno a conoscerlo, per raccontargli tutta la loro storia, e di come lo sport abbia avuto il potere di unire due uomini apparentemente molto diversi, ma in realtà molto simili.

Quindi, soprattutto nei momenti difficili e tristi della vita, dobbiamo ricordarci che lo sport ha il potere di unire le persone e farle sentire meno sole.

In conclusione, lo sport è davvero una cosa speciale, capace di farci sentire tutti amici; anche se a volte la guerra cerca di dividerci, l’amicizia che nasce dal gioco è qualcosa che neppure la guerra può distruggere.

 

Alcuni giorni fa sono venuti a farci visita nella nostra scuola il presidente del Conad e la sua collaboratrice, e abbiamo avuto la possibilità di fargli alcune domande. E’ stato bello scoprire come una società così importante ad oggi si impegni molto su tutto il territorio per promuovere uno stile di vita sano, grazie all’acquisizione di una consapevolezza alimentare maggiore e all’importanza dello sport. Quando è nato Conad? «E’ nato sessant’anni fa, quest’anno ne compie sessantuno, dall’unione di alcuni “bottegai” che si erano uniti, dividendosi i compiti per la gestione e l’acquisto dei prodotti».

Come mai il vostro simbolo è un fiore? «Per la precisione una margherita, dato che all’apparenza le margherite possono sembrare tutte uguali, ma in realtà ognuna ha la sua storia e le sue differenze». In che modo Conad è coinvolto con lo sport? «Ogni anno Conad si impegna a finanziare e fornire strumenti e attrezzature al Tau calcio, una società sportiva che viene frequentata anche da bambini e ragazzi con disabilità».

Come mai il vostro motto è “ Persone oltre le cose”? «L’idea che sta alla base del nostro motto è che le persone sono più importanti di qualunque oggetto».

Votazioni CHIUSE
Voti: 703

Pagina in concorso