ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Maria Bonaparte Valentini di Ponte Valleceppi (PG) - 1A

“Lettura ad alta voce condivisa” L’esperienza dell’ascolto…

Il caso de “La cabina telefonica di Yuan Huan” di Miyase Sertbarut. C’è tanto da imparare

Si è da poco concluso il progetto d’istituto “Lettura ad alta voce condivisa” cui la nostra classe ha aderito con grande partecipazione e passione. Il progetto prevede la condivisione di letture da parte di docenti del nostro istituto dei tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I grado) che prestano la propria voce ad una classe di diverso ordine e grado per offrire una preziosa occasione di ascolto e confronto. Il nostro lettore è stato il maestro Christian Baldelli il quale, in accordo e collaborazione con la prof.ssa di italiano, Roberta Renzulli, ci ha condotto attraverso la lettura del romanzo “La cabina telefonica di Yuan Huan” dell’autrice turca Miyase Sertbarut.

La scelta di questo testo non è stata casuale: la vera protagonista del romanzo è proprio la lettura e come essa sarà apprezzata pienamente solo attraverso l’esperienza dell’ascolto. Ilhami, il protagonista, è un ragazzino della prima media che non ama leggere e, quando la nuova insegnante obbliga gli alunni a leggere un libro alla settimana, per lui è una vera tragedia.

Un giorno però il giovane entra, quasi per gioco, in una cabina telefonica e tutto cambia: attraverso una voce a lui estranea, incomincia ad ascoltare storie e racconti che lo catturano. Quando va a scuola, Ilhami, racconta delle storie ascoltate, che fa passare come se fossero state lette, e riesce a catturare l’attenzione dell’intera classe nonché della professoressa. Le cose si complicano quando un giorno la cabina telefonica viene portata via; Ilhami è preso dalla disperazione ma Yuan Huan, la voce narrante, ha la soluzione: riesce a sistemare ogni cosa permettendo al ragazzo di trovare al suo posto il libro con tutte le storie da lui raccontate. Ilhami così comprende quanto sia grande e profonda la lettura, quanto sia bello leggere e come sia meraviglioso entrare nella storia e sentirsene parte. Al pari dei personaggi del romanzo, anche noi studenti della 1^A abbiamo avuto la possibilità di immergerci nell’ascolto di una storia che ci ha rapiti con un forte senso di intimità e condivisione.

È stata una esperienza importante e affascinante che ci ha aperto al potere della lettura ad alta voce; abbiamo constatato come questa sia un’attività ricca di benefici e significato. Che si tratti di un momento di apprendimento, di condivisione o di semplice piacere, leggere può arricchire le nostre vite e quelle di chi ci circonda. Quindi, il nostro consiglio è: prendete un libro, trovate qualcuno con cui condividerlo e lasciatevi trasportare dalle parole!

 

Dottoressa, quali sono le novità che proponete presso la biblioteca degli Arconi di Perugia? «La biblioteca cerca non solo di offrire luoghi accoglienti e tranquilli adatti alla lettura e allo studio, ma si propone quale luogo di relax e incontro per persone di tutte le età».

Come è cambiato il suo lavoro nell’ultimo decennio? «La grande novità di questi anni è quella di aver riconosciuto e affermato il valore del libro e della lettura per il benessere. Leggere fa stare meglio, porta a mettersi nei panni dell’altro, a guardare la realtà da altri punti di vista. Chi legge è abituato al ragionamento, al confronto pacifico, al piacere di incontrare l’altro, quindi affronta i problemi della vita con uno spirito diverso, più disteso e costruttivo.

Per misurare la qualità della vita l’Istat usa l’indice Bes -Benessere equo e solidale- cui anche le biblioteche concorrono. Esse contribuiscono al benessere tanto quanto i parchi, le piste ciclabili, gli impianti sportivi, i cinema, i teatri».

Che ruolo giocano i social media nelle biblioteche? «I social alimentano un circuito virtuoso per cui non sono più solo gli addetti ai lavori a parlare di biblioteche, ma riportano le reazioni (like ecc.) e le opinioni (messaggi, post) di quanti le frequentano, vi trovano un luogo in cui si sentono di poter esplorare altri mondi, fare domande, partecipare e intervenire senza disagio, con un senso del valore di ognuno che innalza la dignità delle persone».

 

Ecco i nomi dei giovani giornalisti della I A della scuola secondaria di primo grado “Maria Bonaparte Valentini” di Ponte Valleceppi: Afckinch Saad, Alunni Rachele, Bahammou Imran, Barbarella Irene, Barneschi Sofia, Cardaioli Gloria Erin, Chiabolotti Francesco, De Robertis Jacopo Mattia, Gazzella Matilde, Improta Joana, Kahchi Rezke, Lobbiani Chiara, Manuali Azzura, Marioli Daniele, Messina Raffaella, Mirti Alessandro, Mounib Wassim, Paffi Filippo, Petrenko Yelyzaveta, Piazzoli Giulia, Tini Francesco.

Docenti tutor: Cinzia Ghibelli, Filippo Laurenzi, Roberta Renzulli.

Dirigente Simona Tanci.

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