Il rapporto fra sport e vita Una sorgente di benessere
L’attività fisica come strumento per vivere al meglio, non solo a livello fisico
La nostra classe è rimasta sbalordita quando ha scoperto che, secondo alcuni studi, in Italia il 38% delle persone non pratica sport né attività fisica, sebbene da anni i medici avvertano così ci si esponga ad un maggior rischio di malattie gravi, come ad esempio il diabete di tipo 2, perché lo sport aumenta la resistenza delle ossa, dei muscoli ed anche le difese immunitarie.
Scientificamente parlando, esso è evidentemente una sorgente di benessere fisico, ma lo è anche a livello mentale: infatti, è altrettanto confermato dalla scienza che lo stress possa essere diminuito grazie al movimento. Mens sana in corpore sano dicevano gli antichi, che avevano capito l’importanza dell’attività fisica e che avevano creato già in Grecia le Olimpiadi, i giochi sacri della città di Olimpia in onore del dio Zeus, dove gli sportivi gareggiavano al lancio del disco, del giavellotto ed altre competizioni, con lo scopo di divertirsi e divertire e, nel frattempo, farsi del bene.
Le moderne Olimpiadi sono ancora l’evento più importante per discipline di ogni genere, come nuoto, atletica, pugilato, pallavolo… a queste si sono aggiunte le Paralimpiadi, ovvero i giochi olimpici per persone con disabilità fisiche, che rappresentano una grande. Dalla terribile esperienza del Covid più che mai abbiamo imparato che lo sport non è assolutamente un optional, ma un’esigenza importante; la pandemia ha avuto un forte impatto sulle nostre vite e secondo gli studi dell’OMS da quel triste periodo è addirittura peggiorata la percentuale di bambini in sovrappeso e obesi. Tutti i dati quindi ci portano a pensare che sia vitale praticare uno sport, ma questo può assumere anche un’altra forma, non deve essere un obbligo: Agassi, il famoso ex tennista, ha raccontato che da ragazzino suo padre gli imponeva a tutti i costi a diventare un campione, arrivando addirittura a fargli odiare il tennis; è fondamentale allora che lo sport sia e rimanga un aspetto positivo all’interno della nostra vita, e non una costrizione dettata da qualcuno.
Quindi, volendo riassumere il nostro pensiero, possiamo dire di aver capito che lo sport è una vera e propria fonte di benessere perché oltre ad essere un toccasana dal punto di vista fisico, aumenta l’autostima, la fiducia in sé stessi e, se se ne pratica uno di squadra, migliora la nostra empatia e la socialità. Cerchiamo di convincere più persone possibili a fare attività fisica, perché fare sport fa bene a tutto e a tutti.
E da un punto di vista sociale? Lo sport è uno strumento importante per l’inclusione: è meritocratico, perché è necessario impegnarsi e dedicarsi alla disciplina per ottenere un risultato; riesce a unire tutti, perfino coloro che partecipano come spettatori. Però non è sempre tutto rosa e fiori… a volte, purtroppo, persone talentuose non possono giocare o praticare un determinato sport, perché qualcuno o qualcosa lo impedisce. Le motivazioni posso essere tante: problemi fisici o motori, economici, orientamento o identità sessuale, e altre. Proprio per questo molte associazioni (come l’Unicef e tante altre) aiutano le persone sia con problemi di disabilità sia di povertà. Il dodgeball, il calcio e il basket sono solo alcuni degli esempi di sport in cui si cerca di abbattere ogni tipo di barriera, come le differenze di genere. Ad esempio, nel basket, abbassando i canestri, è stato possibile permettere di giocare alle persone in sedia a rotelle. Nel corso degli ultimi anni lo sport è diventato sempre più accessibile a persone con disabilità fisiche. Infatti nel 1960 sono state create le Paralimpiadi, di cui ci sono state sedici edizioni e la prima l’abbiamo rappresentata proprio noi italiani a Roma. Siamo fiduciosi quindi che nel tempo, con il giusto impegno e la giusta dedizione, le differenze di qualsiasi sorta nella nostra società saranno eliminate completamente seguendo proprio l’esempio dello sport.
La pagina è stata realizzata dalla classe IU della scuola Santa Maria degli Angeli Firenze.
Ecco i nomi dei giovanissimi giornalisti, protagonisti del progetto Cronisti in classe: Giulio Allegrino, Lorenzo Ballantyne, Sofia Dorotea Bazzocchi, Tancredi Bei, Paolo Brunetti, Giulia Chielli, Ettore Colantoni, Sofia Cueva Gaspar, Ambra Giachetti, Emanuele Malta, Laura Maria Merfu, Iacopo Morosini, Michele Mulè, Gaia Ritsos, Anqi Ye.
Docente tutor: Giulia Gelli.
Dirigente scolastico: Clarissa Amerini.