All’acquedotto dell’Anconella L’acqua del rubinetto? Sì, grazie!
In uscita didattica tra acque purificate, tecnologie avanzate e i segreti dell’oro blu
Lo scorso 30 gennaio noi studenti di 1E della scuola secondaria di primo grado Puccini siamo andati a visitare l’acquedotto dell’Anconella. Questo impianto ha la funzione di potabilizzare l’acqua del fiume Arno per trasportarla nelle zone di Firenze, Pistoia e parte di Prato. La rete idrica dell’acquedotto ha la sua riserva nel lago artificiale di Bilancino in cui si trova l’omonima diga inaugurata nel 2003. Da qui il Sieve scorre fino ad immettersi nell’Arno e rifornire questo importantissimo acquedotto. Nella provincia di Firenze si trova un altro impianto a San Colombano, dalle parti di Scandicci, che ha la funzione di depurare l’acqua delle fognature prima di reimmetterla nell’Arno.
D’inverno la diga di Bilancino fornisce all’Arno 3000 litri al secondo, invece d’estate ne fornisce 8000 perché, a causa del clima più caldo, alle persone ne serve di più.
L’acqua «trattata» dall’acquedotto è potabilizzata e maggiormente controllata (oltre 300 analisi al giorno) rispetto a qualunque acqua in bottiglia. L’acqua che arriva dall’Arno all’impianto dell’Anconella viene raccolta in grandi vasche per poi venir trasportata attraverso dei tubi ed essere potabilizzata.
Negli acquedotti non ci sono solo vasche con all’interno l’acqua, ma ci sono anche altre vasche contenenti il fango e la terra che si accumulano nelle vasche di decantazione e finiscono nelle vasche di raccolta alla fine del processo. Questa miscela di acqua di scarto e fango viene poi trasportata all’impianto di San Colombano per essere depurata e quindi venir «ributtata» nell’Arno. A Firenze e dintorni non si trovano soltanto i due impianti dell’Anconella e di San Colombano, ma anche molti fontanelli e fontane, che solitamente sono ubicati nei parchi pubblici. Per l’acqua delle abitazioni la gente deve pagare il servizio (ovvero la captazione, la potabilizzazione e il trasporto fino a casa), mentre quella dei fontanelli è gratuita (di solito, dipende dalle scelte del singolo comune) perché viene pagata da tutta la collettività tramite le tasse, visto che la relati-va bolletta la paga il comune. La funzione di un acquedotto potrebbe sembrare semplice, invece è molto importante per il bene delle persone e di tutto il mondo: l’acqua sulla Terra è infatti un bene prezioso, tanto da essere chiamata «oro blu» proprio per tale motivo. Come ben sappiamo l’acqua presente nel nostro pianeta è di due tipologie diverse: acqua dolce e salata. Sulla Terra si trova per la maggior parte acqua salata (97,2%) nei mari e negli oceani, mentre l’acqua dolce è in larga misura allo stato di ghiaccio e quella che è disponibile nei fiumi e nei laghi ammonta soltanto allo 0,01 per cento.
Perché è meglio bere l’acqua dal rubinetto invece dell’acqua in bottiglia? Prima di tutto perché nell’acqua del rubinetto non ci sono microplastiche che possono danneggiare l’organismo umano, inoltre perché così non si contribuisce all’aumento del consumo di plastica, il materiale più usato per i recipienti. L’Italia purtroppo è il terzo paese al mondo per produzione di bottiglie di plastica (in media 10 miliardi di pezzi l’anno) e il primo d’Europa tra i consumatori di acqua in bottiglia davanti alla Germania: infatti ben il 43,3% degli italiani compra acqua in bottiglia, mentre solo il 29,3% beve acqua del rubinetto, un dato che trova spiegazione nel fatto che molti in Italia ritengono di scarsa qualità l’acqua erogata dagli acquedotti. Al contrario, come ci ha dichiarato Alessio Alessi di Publiacqua, dovremmo puntare sull’acqua del rubinetto «perché è maggiormente controllata, è (diciamo così) a km zero e quindi non necessita di essere trasportata né stoccata, con i conseguenti risparmi in termini di plastica e anidride carbonica». Noi, la prima scuola Zero Waste d’Italia, cerchiamo di usare borracce di metallo. A Publiacqua ci hanno anche suggerito di lasciare all’aria un bicchiere d’acqua per 10 minuti prima di berlo, perché così evaporano gli elementi chimici usati per purificare l’acqua e il sapore migliora.
Questi gli alunni coinvolti nella realizzazione della pagina: Andrea Bargellini, Sara Cammarelle, Pietro Conti, Tommaso Eroli, Fabio Esperti Valdivieso, Ginevra Ferrini, Grace Fulgaro, Blearba Haklaj, Luca Henderson Talenti, Clarissa Ibra, Isabel Jahaj, Sabrina Lotfi, Lapo Lucarelli, Andrea Mancinelli, Yehor Marieiev, Hamza Mohamed Sayed, Angelo Perzefi, Bianca Petrucci, Gaia Lavinia Pisaneschi, Samuele Pupilli, Camilla Salinetti.
Docente tutor della classe: professor Paolo Boschi. Dirigente Scolastico della Puccini: professor Mattia Venturato.