ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Piero della Francesca di Arezzo (AR) - 4A

Il giro del mondo in una classe Inclusione è il ponte tra culture

Storia di unione, collaborazione, rispetto e amore: ecco i nostri dialoghi per conoscerci

«Inclusione, includere che parole difficili!» afferma Agata. «Eppure per noi è tutto così facile» risponde Rim.

«Proviamo a cercarle nel vocabolario», propone Mariam e comincia a leggere: «Dal latino inclusio-onis, l’atto, il fatto di includere in una serie, in un tutto». «Ah, inclusão» ribatte Rebecca. «Inclusão?» chiede Zumar. «Si dice così in brasiliano!» – continua Rebecca. Niccolò ricorda: «Quando ci siamo incontrati, quattro anni fa, il primo giorno di scuola, eravamo timidi, emozionati ed impauriti, poi il nostro legame è diventato sempre più forte e siamo diventati veri amici».

Si alza Emir ed esclama: «Capitoo? La diversità è ricchezza!». Ayma ed Abdul aggiungono: «Noi siamo pakistani, ci piace raccontare le nostre abitudine, la nostra cultura e conoscere quella degli altri, “mukhtalf hona acha hay, esseri diversi è bello!».

Mahmood chiede: «Quante nazionalità rappresentiamo?» «Undici -risponde Emil- Brasile, Marocco, Russia, Macedonia, Albania, Pakistan, Bangladesh, Polonia, Giappone, Romania e… Italia».

Caterina prosegue: «Siamo tutti speciali perché diversi e per questo unici! La diversità arricchisce i nostri cuori e le nostre menti». Interviene entusiasta Nadira:«,insieme siamo una forza!!!». Aurora, soddisfatta, aggiunge: «Sono molto felice perché quest’anno è con noi una bambina giapponese e, finalmente, potremo conoscere la sua lingua e le curiosità del suo Paese che noi amiamo molto».

Monica, sorridendo, afferma: «Quando sono arrivata, ero preoccupata, ma adesso sono contenta di essere in questa classe perché sono stata accolta con amore e gentilezza…,0B00L0h0».Lorenzo esclama divertito: «Siamo una classe accogliente!» «In che senso accogliente?» – domanda Rayyan – «Nel senso che tutti ci rispettiamo e ci sentiamo come in famiglia».

Precisa Nicol: «Të gjithë e duamnjëri-tjetrin dhe ndihmojmë njëritjetrin, tutti ci vogliamo bene e ci aiutiamo». Estera si alza e scrive alla lavagna:« Si eu ma bucur pentru ca am multi prieteni si iubesc profesorii».

Cosa? Chiede incuriosita Giorgia.

«Anche io sono felice perché ho tanti amici e voglio bene alle mie maestre» traduce Estera.

Nel frattempo, suona la campanella dell’intervallo ed Alessandro suggerisce: «Perché non andiamo in giardino e giochiamo ad indovinare i colori delle nostre bandiere?» «Mi sembra una bella idea!» urla Hassan. Nasrin ed Edoardo, correndo, concludono felici: «Abbiamo il mondo in una classe!».

 

Vi proponiamo alcune curiosità dei nostri Paesi di origine. Il Giappone è famoso per i suoi ciliegi, chiamati «Sakura», che durante la fioritura, da marzo a maggio, colorano tutte le strade di rosa. Si fanno numerose feste, chiamate «Hanami». In Pakistan, ci sono vari piatti tipici come: il pilaw, a base di riso fritto e montone con spezie, spiedini di pollo (murgh tikka), di agnello (shish-kabab) e i tikka-kabab di carne di manzo. La cucina del Bangladesh propone piatti a base di riso: biryani, pulao e khichuri con lenticchie; buone le polpette di carne (kofe). La particolarità è che il cibo si mangia con le mani e seduti per terra. In Polonia, si servono zuppe bollenti, in estate e in inverno. È usanza riunirsi per gustare tè e paczki, torte ripiene di marmellata a ciambelle, bignè, torta di mele o con creme. Il Marocco è conosciuto per i suoi Tuc Tuc che sfrecciano sulle strade e per i Souk, mercati dove si vendono oggetti di ceramica, gioielli, lampade e tessuti in un tripudio di colori! Tradizionale è la cerimonia del tè marocchino «Atay Bi Naa Naa», massima espressione di ospitalità e amicizia. In Albania, l’ospitalità è sacra ed il caffè è un rito, come a Napoli. «Alegria, Alegria» è la parola che vi accoglie in Brasile.

Musica, passione, gioia e simpatia riecheggiano in ogni angolo delle città, in particolare durante il Carnevale di Rio de Janeiro e Salvador de Bahia. Sappiamo che la Russia è una Nazione molto fredda. Ad Ojmjakon, il 26 Gennaio del 1926, la temperatura registrata è stata di – 71 gradi.

 

Mariama Alami Binami Zumar Bilal, Nadira Chowdhury, Aurora De Biase, Niccolò Ermini Agata Giannucci Alessandro Gori, Ayma Husnain, Estera Iancu Emil Krasnikji, Lorenzo La Barbera, Husnain Mahmood, Rebecca Mangani, Miah Md Rayyan Abdul Rahim, Monica Ritrovato, Edoardo Sardara, Caterina Serafino, Rim Sheikh Nicol Soray Emir Sulejmanovski Nasrin Sultana Hassan Waseen Muhammad Tutor: Beatrice Pescucci, Teresa Cavallo, Valentina Giaccherini Rossella Esposito

Votazioni CHIUSE
Voti: 690

Pagina in concorso