L’educazione digitale Le piattaforme e il loro utilizzo
La generazione 2.0 tra connessione e dipendenza: i social fra possibilità e rischi

All’incirca 11 anni fa il rapper italiano Fabio Bartolo Rizzo, in arte ’Marracash’, scrisse: «Tu vivi sempre connessa, come una disconnessa.
Chi ti conosce meglio è il tuo motore di ricerca… E ogni giorno che passi connessa, io mi accorgo che sei disconnessa da me». Profeticamente, il cantante denunciava un fenomeno in continua ascesa, quello della dipendenza dai social media, che oggi appare sempre più inarrestabile. Intere generazioni, non solo quella attuale conosciuta come ‘Alfa’, riflettono il pericoloso fenomeno denominato FOMO (Fear Of Missing Out), evidenziato ulteriormente nelle parole della canzone ’Sindrome Depressiva da Social Network’, del 2014, del rapper siciliano: «I social ti rendono antisociale, non vedi, ti dissocia, ti perdi la realtà», sottolineando il coinvolgimento eccessivo.
È bene mettere in chiaro che i social media sono piattaforme digitali che permettono agli utenti di creare, cercare e condividere informazioni e contenuti, connettendosi tramite reti virtuali. Instagram, TikTok e Facebook sono i network più conosciuti e usati dagli adolescenti, per non parlare di celebri app di messaggistica come WhatsApp o siti di condivisione video e tutorial, ad esempio YouTube. Proprio per il loro ampio utilizzo, dovrebbero essere principalmente uno strumento utile di comunicazione e una fonte di informazione di qualità, in grado di ampliare il bagaglio culturale e conoscitivo dei loro destinatari. Negli ultimi anni, invece, i social media sono diventati per i giovani adolescenti un mezzo di distorsione della realtà: dall’incessante pubblicazione di fake news alla diffusione incontrollabile di immagini e messaggi ambigui e pericolosi che, se non monitorati attentamente da adulti responsabili, possono trasformarsi in un tramite di alienazione virtuale da ciò che è effettivo, concreto e autentico. È necessario, però, coinvolgere anche i genitori, promuovendo il dialogo tra adulti e bambini, evitando divieti inutili e cercando, invece, di spiegare loro i pericoli e le opportunità. Per questo motivo è importante stabilire dei limiti di tempo entro i quali i ragazzi possono accedere ai social, incoraggiando l’empatia digitale, mostrando un comportamento rispettoso anche online e insegnando ai giovani l’apprendimento costruttivo attraverso la condivisione di contenuti utili alla crescita personale e sociale.
Un giorno, forse – «Guarda che questa roba qua è una malattia, davvero», afferma ancora Marracash nella sua canzone – questa ‘patologia’, quindi, si trasformerà in un sano strumento di conoscenza.
Per evitare che la dipendenza dai social media assuma proporzioni eccessive è necessario adottare misure specifiche volte all’educazione dei giovani all’uso consapevole dei social network. Si può cominciare inserendo nei programmi scolastici corsi che formino gli studenti alla gestione matura di questi strumenti, come nel caso del ’Patentino Digitale Toscana’.
Realizzato in collaborazione con la Regione, l’Istituto degli Innocenti, la Polizia postale e l’Ufficio scolastico regionale, questo percorso formativo, della durata di 10 ore, mira a fornire un bagaglio di competenze digitali essenziali per navigare in rete e sui social network con responsabilità. Il progetto si articola in due proposte formative parallele: laboratori a distanza in modalità sincrona per gli studenti e corsi di formazione a distanza in modalità asincrona per gli insegnanti, entrambi incentrati sui temi trattati con gli studenti, ma con un approfondimento maggiore per i docenti.
Entrambe le tipologie di attività si svolgono esclusivamente sulla piattaforma https://patentinodigitale.istitutodegliinnocenti.it/. A distanza di due mesi dal termine del percorso è prevista una verifica degli apprendimenti attraverso un questionario. Le lezioni sono condotte da formatori esperti nel campo dell’educazione ai media. A fine progetto, che coinvolge non solo la scuola ma anche le famiglie, agli studenti delle scuole secondarie di primo grado viene rilasciato un ’Patentino Digitale’, come riconoscimento concreto dell’acquisita consapevolezza digitale.
Ecco gli alunni giornalisti della classe VA della scuola Don Milani: Martina Baldini, Adam Benhadda, Guia Bonaiuti, Giulio Calamai, Bradley Caprio. Fiamma Castagnoli, Riccardo Costantino, Thomas Incardona, Manuel Latini, Joel Marku, Lucrezia Guerrero Matienzo, Christian Menafra, Ester, Merendoni, Gemma Moscardi, Ambra Pacilio, Rebecca Pettineo, Pamela Pitronaci, Riad Pode, Tommaso Ricci, Ibrahima Sall, Sofia Schillaci, Greta Shtatri; docenti tutor: Gabriella Belluzzi e Rachele Rainone; dirigente scolastico: Cinzia Boschetto.