Alla giustizia serve coscienza Bene e male, parole manzoniane
«Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia». Lucia, l’Innominato e i Promessi Sposi...
È umile, contadina, tenace, innocente Lucia, ma il suo accorato richiamo alla voce della coscienza induce l’Innominato a ripercorrere la sua vita, a pensare alle scelleratezze compiute, al male fatto, ai disordini creati e tutto questo lo inquieta.
Le parole del Manzoni sembrano scritte per essere utili proprio oggi, nella nostra crudele società, dove forse la coscienza non esiste più, dove la giustizia ha perduto la sua collocazione, dove la violenza ha preso il sopravvento.
Abbiamo più volte analizzato il significato di giustizia, leggendo in classe brani, articoli di giornale, guardando film e documentandoci sul ruolo dei giudici, dei magistrati, delle forze dell’ordine. Alla fine però ci siamo chiesti quale giustizia può essere possibile se non vi è più la capacità di amare, di riflettere, di fermarsi, di provare pietà, di donare altruismo, di essere compassionevoli? La vera faccia della giustizia parte dall’individuo che abbia un senso civico e che sappia sentirsi responsabile delle proprie libertà per cogliere il limite che segna il confine del rispetto sull’altro. Quante volte le parole che Lucia rivolge all’Innominato potrebbero essere usate su coloro che dominano con il male perseverando in comportamenti scellerati e violenti: ci vengono in mente le guerre, le violenze di adolescenti su altri adolescenti, i femminicidi, gli omicidi, i genocidi.
I Promessi Sposi appaiono come un romanzo scritto oggi per rappresentare i volti dell’umanità, ma nella realtà attuale purtroppo le coscienze non ascoltano se stesse e non vi è più la capacità di commuoversi e purtroppo non sempre il bene vince sul male.
Immaginiamo quante volte, di fronte a minacce di ogni tipo, le vittime di ingiuste violenze, abbiano supplicato pietà, ma forse non venivano udite quelle suppliche.
La nostra riflessione, quella di noi ragazze e ragazzi delle classi terze F e G della scuola Secondaria di primo grado di Fucecchio, parte dalla volontà di trovare una spiegazione alle tante cattiverie che imperano sul mondo intero e rendono l’essere umano brutale, avido di potere e nemico di se stesso.
La notte dell’Innominato, da noi peraltro messa in scena, ci ha fatto riflettere sulla forza della semplicità e dell’umiltà, forza dettata da una grande fede, che hanno avuto la meglio sulla prepotenza. Vogliamo credere ancora nella redenzione dell’uomo, affinché possa accorgersi in tempo delle proprie cattiverie. «Se potesse lei patir queste pene…».
Un tema attuale affrontato in classe, quello che più ci ha coinvolti, è il tema della giustizia e nello specifico della giustizia ripartiva. La spinta a trattare questo argomento è venuta dopo l’accadimento di fatti di cronaca che ci hanno lasciati sconcertati. Un film ispiratore, Spirito Selvaggio, ha permesso a ognuno di noi di esprimere la propria opinione dopo un’adeguata documentazione. La ragazza diciassettenne ha compiuto un furto con un amico. La famiglia sceglie il percorso di riabilitazione in un ranch dove si addestrano cavalli, seguita da educatori ed esperti della rieducazione.
Abbiamo appreso dunque che, anche in Italia, la riforma Cartabia (decreto legislativo 149 del 10 ottobre 2022) contempla, tra altre voci, la possibilità della pena ripartiva e prevede lavori di utilità sociale al posto del carcere. Essa mira a reintegrare in società chi ha commesso un reato affinché esso non si ripeta più, aiutando in tal modo il colpevole a riparare il danno non solo da un punto di vista legale ma anche sociale e psicologico. Un percorso che richiede molto tempo, molto impegno e soprattutto la voglia di cambiare, di non sbagliare di nuovo. L’errore è spesso fatale però e non sempre si può riparare ricostruendo e dimenticando. Le nostre opinioni, molto convergenti e unanimi, riconoscono utile la giustizia ripartiva a patto che il reato commesso non coincida con omicidi o gravi atti di violenza.
Articoli e foto sono realizzati dalle 3^ F e G della Secondaria di primo grado di Fucecchio. 3^ F: S. Bachi, Z. Baldacci, F. Barbensi, G. Bartolotti, G. Bianchi, S. Bonsignori, K. Cela, M. Cutolo, S. Daddi, M. Dama, M. Diouf, G. Donnarumma, R. Fanfani, B. Frediani, M. Gasparri, C. Guo, J. Pagni, E. Qiu, V. Sedanetti, M. B. Seye, E. Sgherri, L.Stafuka,E.Wang,Y.Yang,V.Zheng. 3^ G: G.Altamirano Zamora, A.Banganan, L. Bonciolini, R. Campo, G. Carmignani, J. Chelini, C. Chikwendo Favour, G. Costagli, C. Della Maggiora, I. M. Diop, A. Fadda, E. Giglioli, F. Hoxha, E. Khvadagiani, R. Lila, A. Micheli, I. Miritello, E. Montanelli, D. Orsini, F. Palavisini, E. Pisu, S. Rugolo, S. Taviani, G. Topalli. Docente tutor Barbara Billeri. Dirigente: Angela Surace.