ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado A. Frank di Pistoia (PT) - 2E

Street art e graffiti a Pistoia Vandalismo o valorizzazione?

Sono ancora contrastanti le idee in proposito: cerchiamo di fare chiarezza sul dibattito aperto

Vi è mai capitato, passeggiando per le strade di Pistoia, che il vostro sguardo venisse catturato da qualcosa di particolare, collocato in un posto insolito, semmai degradato, e nonostante ciò riuscisse a strapparvi un sorriso, suscitando emozioni, per la sorpresa di scorgere qualcosa di bello e significativo dove meno ve lo sareste aspettato? Questa è la street art. Per risalire alle origini di quella che ormai è riconosciuta a pieno titolo come una forma d’arte, dobbiamo spostarci nello spazio e nel tempo, per approdare negli Stati Uniti degli anni ’70 del secolo scorso. Inizialmente è nata come graffitismo, un tipo di rivalsa politico-sociale di tutti quei ceti che vivevano ai margini della società, i quali scelsero questo come mezzo per far sentire la loro voce, per urlare al mondo: «Noi ci siamo e non valiamo meno degli altri!». Oggi, però, la street art ha preso le distanze dal suo nucleo originario, abbracciando un numero ampio di discipline, come l’hip hop e il djing, e utilizzando numerose tecniche, come gli stencil e i murales, ma soprattutto è immancabilmente portatrice di messaggi positivi, che muovono da quelle figure che sembrano  osservarci dai muri della città, remote e attualissime, vive ma inamovibili, diventando fedeli compagne di viaggio, giorno dopo giorno. A Pistoia sono diversi gli artisti ad essere intervenuti, spesso su commissione del Comune o di privati, per riqualificare gli spazi urbani, come Ldb, originario della nostra cittadina, dove, durante l’adolescenza, ha sviluppato un vero e proprio amore per l’arte urbana.

Riesce a padroneggiare tecniche diverse tra cui la stencil, la sticker e la poster art. Le sue creazioni artistiche, seguendo modelli architettonici ed estetici, prendono vita dalla storia del luogo in cui vengono realizzate, per valorizzarlo, dando nuova luce a pareti vandalizzate o degradate. Anche l’associazione «Art in the park», attiva da pochi anni, ha contribuito alla realizzazione di numerosi eventi, come quelli del «Carabattole park» di Agliana, richiamando writers da tutta Italia, e di installazioni di vario tipo.

Si tratta di un gruppo di giovani artisti, che siamo andati a intervistare nella loro sede presso il circolo di Bonelle, parlando con Alessio La Grua, che ci ha spiegato della grande importanza che riveste per loro l’integrazione sociale, a cui dedicano molto del loro tempo libero, organizzando corsi per ragazzi di tutte le età a cui insegnano e che coinvolgono nelle più svariate iniziative.

 

Blub, che con Banksy è fra i più grandi street artist contemporanei, ci ha rilasciato una preziosa intervista.

Perché tiene nascosta la sua identità? «Non è stata una scelta, è accaduto! Credo sia perché sono di natura riservata, non mi piace apparire. I miei lavori invece sì!» Cosa prova quando dipinge? «Quando sono nel flusso sparisco e il dipinto si realizza da solo, ma non sempre, peccato».

C’è una relazione fra le sue opere e l’amore per il mare? «Certamente, l’acqua è il mio elemento. È un mondo parallelo, in acqua mi sento come se attraversassi un portale per entrare in una dimensione sconosciuta».

Com’è nata la sua passione per la street art? «Dipingo da sempre, ma non avrei mai pensato di fare street art, è successo mio malgrado.

Sai quando tutto cospira per far sì che tu faccia una certa cosa senza averla progettata? Accade e basta».

Qual è stato il luogo dove ha la-vorato che ha amato di più? «Ah, difficile domanda. Ce ne sono molti; preferisco quelli spot dove un mio personaggio si sposa alla perfezione nel contesto dove viene collocato. Cerco una sinergia di perfetta estetica e bellezza. Non sempre la trovo. Forse ’I duchi di Urbino’ a Orsanmichele o ’Il Dante’ in via dell’Inferno a Firenze».

È spaventato dal futuro? «La decadenza è al culmine ma sono certo che ci sarà una rinascita. Quando il periodo è più buio, più si avvicina la luce». 

 

Ecco tutti i giovani cronisti della redazione della scuola Frank Carradori di Pistoia.

Ecco l’elenco della classe 2 E della scuola secondaria di primo grado Anna Frank di Pistoia. Questo l’elenco degli studenti: Daniele Andreini, Niccolò Bardi, Lorenzo Barsi, Bianca Beneforti, Jimmi Biagini, Alessio Capoduri, Davide Ciampi, Alessandra Cozma, Francesco Fedi, Alessio Gjerji, Gabriel Gori, Evelina Innocenti, Malika Lehbil, Serena Mariotti, Aurora Memokondaj, Armenaida Metohija , Marco Olivero, Kristian Sacchi.

La coordinatrice è la professoressa Viviana Botte.

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