ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Don Lorenzo Milani di Firenzuola (FI) - Classi Terze

La storia ancora viva della pietra serena Firenzuola e i suoi monumenti

Il Museo della pietra serena e il Cimitero dei tedeschi

Conoscere la storia è importante perché ci fa comprendere le nostre origini, ma soprattutto perché il passato rappresenta il nostro presente. Il lavoro dello storico è mirato a comprendere, studiare e divulgare il passato attraverso varie fonti che possono essere orali o scritte, ma anche iconografiche (come le fotografie) o materiali (come le testimonianze archeologiche). Talvolta basta passeggiare sul territorio per trovarsi sotto gli occhi le testimonianze del tempo passato, spesso intrecciate ad elementi di una storia più recente. Nel territorio di Firenzuola si trovano vari monumenti realizzati in pietra serena, una particolare pietra grigia, estratta dalle montagne dell’Appennino Tosco Emiliano ed esportata in Europa e nel mondo. Questa pietra è stata da sempre usata in Toscana nell’architettura e nella scultura e a Firenzuola è presente ancora oggi nelle abitazioni civili, negli edifici religiosi e rurali o come decorazione delle abitazioni delle famiglie più importanti. Nel centro di Firenzuola si trova il Museo della pietra serena, che testimonia la secolare tradizione del lavoro degli scalpellini, pazienti e abili lavoratori di questa pietra.

All’interno del Museo possiamo percepire quanto l’impiego della pietra abbia interessato la vita quotidiana dei firenzuolini: vi sono esposti reperti archeologici rinvenuti nel territorio circostante, che testimoniano l’attività di estrazione e lavorazione sin dall’antichità.

Il museo è ospitato all’interno di un edificio storico nel cuore del borgo ed è un luogo interessante per chi desidera approfondire la storia e la cultura di questa zona della Toscana. Un altro monumento importante per i cittadini firenzuolini è il Cimitero dei Tedeschi, inaugurato nel 1969 per ricordare la morte dei militari tedeschi durante la Seconda guerra mondiale e situato sul Passo della Futa a quota 950 metri sopra il livello del mare (per questo chiamato «Cimitero germanico della Futa»). Esso è costruito in pietra serena e, come è possibile osservare nella foto, ha un’architettura unica, basata su una spirale che dall’esterno si chiude al centro, dove un muro si innalza al cielo a forma di vela. Oggi questo cimitero risulta il cimitero militare tedesco più grande in Italia e in esso vengono commemorati 30.776 morti. La sua costruzione è stata opera di un’associazione umanitaria tedesca fondata nel 1919 con lo scopo di mantenere i soldati catturati o caduti fuori dal Reich, perché il governo tedesco non aveva la possibilità, soprattutto economica, di occuparsene direttamente.

 

La Via degli Dei è un percorso che ricalca un’antica strada etrusca e parte da piazza Maggiore (a Bologna) per arrivare a piazza della Signoria (a Firenze), attraversando alcune vette montane e molti comuni, tra cui il nostro di Firenzuola, dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il suo nome deriva dal fatto che l’itinerario attraversa località e montagne che ancora oggi conservano i nomi di antiche divinità greco-romane, come Monte Adone, Monzuno (ovvero Mons Iovis «il Monte di Giove»), Monte Venere e Monte Luario (da Lua, dea romana dell’espiazione). È stata, per gli Etruschi, una via «di affari di borsa e d’arme». Venne poi prolungata fino ad Arezzo e usata dai Romani come Via Flaminia Militare. L’itinerario, quasi completamente abbandonato nel corso del ‘900, venne riscoperto in ottica turistica negli anni ’80 da un gruppo di escursionisti bolognesi, che lo valorizzarono, rendendolo una splendida attrattiva per gli amanti delle camminate e della mountain bike. Oggi, percorrendo la Via degli Dei, si possono osservare ancora dei tratti in lastricato originale romano; sono pochi tratti e abbastanza brevi perché molti non si sono conservati nel corso del tempo e tanti altri sono stati ricoperti dal terreno e dalla vegetazione del sottobosco. Un tratto bellissimo con il lastricato ancora originale si trova proprio nel nostro comune, molto vicino al Passo della Futa, come si vede nell’immagine. Io stessa ho percorso questo tratto e per me è stata un’esperienza meravigliosa che ha permesso di immergermi pienamente nella natura e di percepire la storia che appartiene alla Via degli Dei.

 

Alla pagina di questa edizione di ’Cronisti in classe’ hanno partecipato gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Don Milani di Firenzuola.

Ecco i nomi dei giovani cronisti: Emma Ballini; Matilde Corbatti; Jole Tedeschi; Nunzio Giacco; Rafael Vignoli, Davide Corbatti.

Docenti coordinatori: i professori Sara Caldarone e Niccolò Goggioli 

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