ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Piero della Francesca di San Leo (AR) - 1A

Imparare costruendo il futuro Ecco il nostro progetto Lego

«Leghiamo con tutti»: è lo slogan di un’esperienza che ci ha fatto condividere un obiettivo

La Lego è un gioco che non ti fa restare fermo, perché vorresti sempre mettere mattoncini su mattoncini. La nostra classe ha provato questa esperienza: abbiamo fatto un progetto con le Lego ed è stato molto bello perché ognuno di noi ha espresso le sue emozioni con le Lego.

Nel 2019 delle insegnanti della scuola primaria di Pratantico, che fa parte del nostro istituto, decisero di provare questo metodo e di utilizzarlo nelle loro attività didattiche e sono state la prima scuola primaria d’Italia ad utilizzare questo metodo. La loro classe è fornita da una bellissima area Lego, quasi quattromila mattoncini colorati che vengono utilizzati per fare: italiano, matematica, storia e tanto altro oppure per fare esprimere ai bambini le loro emozioni e sentimenti.

Non c’è gioco più amato al mondo delle Lego da costruire; nessuno riesce a resistere al fascino di questi colorati mattoncini. Da quando sono stati inventati, sono diventati il gioco preferito di milioni di persone tanto da conquistarsi il titolo di «gioco del secolo» per ben due volte. Ed anche la nostra classe, per ben due volte, ha sperimentato questo progetto per capire meglio il nostro compagno con difficoltà e creare una classe unita come una squadra.

Infatti, inclusione e rispetto sono per la nostra classe principi importanti anche se a volte ci dimentichiamo di osservarli. Abbiamo costatato che le Lego sono uno strumento che ci permette di liberarci e forniscono a noi ragazzi e bambini la libertà di esprimerci come vogliono. Tanti piccoli pezzi ti permettono di raggiungere la concentrazione e ti fanno divertire oltre che sviluppare creatività. Infatti il progetto Lego® Serious Play® serve per risolvere i problemi di qualunque tipo attraverso l’aiuto di questi piccoli mattoncini, che possono diventare tutto quello che desideri e niente di quello che fai è sbagliato perché ogni cosa ha un significato anche se ha un significato solo per te.

Perché, se costruisci senza pensare troppo come ci ha insegnato la nostra professoressa, subentra l’incoscienza che tira fuori anche quello che non vorresti dire per paura, Ma il bello è che, per risolvere questi problemi, si individua un obiettivo e ci arriviamo tutti insieme. Quindi, sostenendoci ed aiutandoci a vicenda. Sempre ascoltando le idee altrui che ti potrebbero portare ad una visione diversa dei fatti così da includere tutti. Attenzione includere, non integrare, non segregare e assolutamente non escludere. Includere distruggendo le barriere che danneggiano il percorso di altre persone che potresti essere anche tu.

Questo progetto ci ha aiutato a conoscerci meglio e fidatevi: chi studia con i piccoli mattoncini colorati ha una capacitĂ  maggiore di uno che studia con il metodo classico.

Parola di Prima A.

 

I mattoncini Lego vennero inventati da Ole Kirk Kristiansen, un falegname di Billund in Danimarca. La sua bottega nel 1924 andò a fuoco, ma con molta determinazione ne aprì un’altra.

Era aiutato e supportato dai figli, ma purtroppo gli affari non andavano bene e le difficoltà aumentavano. Fu così che Kristiansen iniziò a realizzare con il legno oggetti in miniatura e, poco dopo, giocattoli e mattoncini. Nel 1934 venne inventato il nome Lego dalle frase «Let godt» che significa «gioca bene». Nel 1949, con la scoperta della plastica, iniziarono a realizzare i primi mattoncini e vennero chiamati Automatic Binding Bricks. Potevano essere montati e smontati moltissime volte dando la possibilità ai bambini di costruire infinite cose oltre che viaggiare con la fantasia.

Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila l’azienda incontrò un nuovo ostacolo: l’arrivo ed il successo dei videogiochi. Kiel Kirk Kristiansen, presidente dell’azienda, intuì che per superare questo nuovo momento di crisi era necessario introdurre dei cambiamenti, che fossero innovativi e strategici impiegando strumenti e metodi nuovi. Poiché per decenni i bambini avevano dato sostanza ai loro sogni costruendoli con i mattoncini Kiel Kirk Kristiansen ipotizzò di chiedere agli adulti di rappresentare la loro visione del futuro utilizzando il protocollo Lego Serious Play. Il metodo funzionò e, ancora oggi, è applicato nelle grandi aziende per risolvere problemi organizzativi o politici.

 

Studenti Giulia Berti Edoardo Bianco Alessia Borri Martina Capitini Emanuele Capo Salvatore Pio Falco Francesco Forni Martina Fratini Edward La Falce Matilda Marangon Letizia Marruchi Christian Milone Filippo Panessa Matteo Panicucci Siria Patriarchi Giulio Peruzzi Clotilde Piergentili Matilde Quajani Arleny Santos Sofia Schiavone Beatrice Serafini Francesco Zurli Insegnanti Giovanna Ippoliti Giordano Martini Alice Martinuzzi Elisa Lucchetta Preside Rossella Esposito

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