ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Staffetti di Massa Carrara (MS) - 3A

La maschera della perfezione Una vita tra insicurezze e vestiti

Gli studenti della classe 3A della scuola Staffetti di Massa analizzano un rompicapo moderno I social tra le cause dei maggiori disagi a cause della diffusione di particolari modelli

Perché sentiamo la necessità di essere perfetti? Questa domanda è un rompicapo, un enigma che tutti gli adolescenti cercano di risolvere costantemente. La società ti modella a suo piacimento, come una statuetta e ti mette delle voci in testa, una volta che le inizi ad ascoltare diventano un tormento e ti mettono a confronto con tutti gli altri facendoti sentire inferiore e influenzando il tuo comportamento.

Da sempre esistono i canoni di bellezza che sono cambiati nel tempo: dalla vita stretta data dal corpetto dell’Ottocento all’anoressia delle modelle del ventesimo secolo; infatti fino a qualche anno fa, le modelle con appena un chilo in più o con anche solo un brufolo sul viso non potevano sfilare. Dovevano essere perfette, non solo fisicamente, ma anche mentalmente, costrette a sorridere e a non dire a nessuno quello che succedeva dietro al sipario, infatti venivano spesso abusate e molestate verbalmente dai capi delle agenzie.

Questi standard non hanno però modellato solo le persone adulte ma anche i ragazzi.

Oggi i social sono la causa di molte insicurezze per noi adolescenti; le foto delle modelle a cui ci ispiriamo sono diffuse rapidamente a livello globale; però in pochi si rendono conto che la perfezione di una foto spesso non coincide con la realtà, infatti potrebbe essere stata modificata con applicazioni apposite. Anche i bambini sono condizionati da questo mondo apparentemente perfetto: le Barbie sono da sempre il modello da seguire, la maggiore aspirazione dei più piccoli. Crescendo con queste idee i ragazzi sono disposti a fare qualunque cosa pur di raggiungere i loro obiettivi: arrivano addirittura a modificare il proprio aspetto permanentemente con la chirurgia plastica.

Questo è uno dei tanti mezzi utilizzati per apparire migliori e la fascia d’età delle persone che ne usufruiscono è sempre più bassa; in Italia secondo dei dati riportati dalla rivista “Io donna” circa il 70%dei maggiorenni ha ammesso di aver fatto uso di chirurgia estetica, nonostante possa presentare degli effetti collaterali negli anni, come infezioni o reazioni indesiderate. Nella nostra società di immagine la diversità è vista come un difetto, perciò tutti coloro che non rispettano gli standard sono criticati e spesso esclusi a causa dei pregiudizi. Parliamo tanto delle persone che giudicano, ma se fossimo noi i primi a farlo inconsciamente? Talvolta non ci rendiamo conto di quanto il nostro pensiero sia condizionato dagli standard, che purtroppo rispettiamo al punto tale da giudicare il diverso e invidiare la perfezione.

 

La classe 3A del plesso Staffetti ha svolto un’indagine rivolta alle classi terze dell’istituto. Dal sondaggio sono state ricavate percentuali che aiutano a comprendere il pensiero e il punto di vista degli adolescenti nella società di oggi. I risultati dimostrano che i ragazzi tengono più all’immagine che all’essere, che la maggior parte segue la moda e vorrebbe migliorare parti del proprio corpo: le più comuni sono naso, peso e fisico. Pur di raggiungere l’immagine ideale alcuni sono disposti a fare di tutto, pur di vedersi belli allo specchio, arrivando addirittura a smettere di mangiare fino a non avere più autonomia e sviluppare un vero e proprio disturbo non solo mentale ma anche fisico (anoressia e bulimia si stanno diffondendo anche nei ragazzi della nostra età). Questi dati confermano che, anche se non sembra, tutti sono influenzati dai canoni imposti dalla società. Nonostante ciò, dall’esito di un quesito è risultato che nessuno sceglie le amicizie in base all’aspetto, ma basandosi su personalità e spessore.

Per fortuna almeno in amicizia gli adolescenti non si basano sulle prime impressioni iniziali. “Non si giudica un libro dalla copertina” , questa mentalità dovrebbe appartenere a tutti i ragazzi in cerca di un amico. Purtroppo in un altro questionario è risultato che i ragazzi e gli adulti di oggi scelgono il partner in base all’aspetto, senza curarsi più di tanto della personalità. Speriamo che in un futuro le persone saranno giudicate per la loro unicità e non per la loro immagine.

 

Gli studenti della classe 3A dell’Istituto Comprensivo Staffetti Massa2: Gaia Angelastri, Norelys Anastasia Bertelloni, Riccardo Boni, Giulia Jole Bruno, Linda Ceccopieri, Linda Cortesi, Alessandro Dastin De Colombi, Gaia Della Bona, Douaa El Farissi, Alessia Francesi, Devid Frediani, Ibrahim Haddache, Alessandra Iacobelli, Chiara Luzzoli, Stefano Pascale, Marta Righetti, Rubina Denise Russo, Andrea Scisci, Irene Soleri, Chloè Spagnoli, Gianmaria Tongiani, Maria Vittoria Zagaglia. Insegnante tutor Paola Barattini, dirigente scolastica Ines Mussi. 

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