ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Busoni di Empoli (FI) - 1B

Sì alla biodiversità urbana! L’espansione è la sua minaccia

Grazie all’impegno collettivo è possibile salvare le città e dare un futuro al nostro Pianeta

Se continuassimo a rovinare la biodiversità, come diventerebbe il mondo? Le città possono essere sedi di biodiversità? Queste sono le domande a cui abbiamo cercato di rispondere. E’ stato, infatti, dimostrato che la perdita di biodiversità aumenta la vulnerabilità dei disastri naturali, come inondazioni o tempeste naturali.

La biodiversità è l’insieme di tutte le varie forme di vita presenti sulla terra. Essa comprende il numero di specie, le loro variazioni genetiche e l’interazione di queste forme viventi all’interno di ecosistemi più ampi. Per questo ci sono molti tipi di biodiversità come quella degli animali, dei vegetali, degli ambienti marini e terrestri, di quelli agricoli e urbani. Può sembrare strano, ma anche le città possono avere un loro ecosistema ricco di biodiversità, se gestito correttamente. Tuttavia la città può avere un impatto positivo o negativo sulla biodiversità a seconda della sua impronta ecologica.

Ma cos’è l’impronta ecologica di una città? Come si misura? L’impronta ecologica indica quanti ettari di foreste, pascoli, terreni coltivabili e aree marine sono necessari per rinnovare le risorse consumate dall’uomo e assorbire i rifiuti prodotti. Ovviamente la biodiversità urbana può contribuire alla conservazione delle specie native, al benessere mentale delle persone, all’aumento di ossigeno nelle città e favorisce lo sviluppo di strategie di adattamento al cambiamento climatico.

Purtroppo, però, la rapida espansione della città è una grandissima minaccia per la biodiversità e ciò significa perdita e distruzione degli habitat. Insomma il modo con cui una città si relaziona con l’ambiente intorno può avere un impatto negativo oppure positivo. In Cina ad esempio le terre aride, che circondano il centro urbano, hanno inquinato l’atmosfera aumentando le malattie respiratorie e creando una foschia costante di smog. Invece nelle città con aree verdi e in quelle in cui si favorisce il collegamento tra città e campagna, aumenta la biodiversità e migliora il clima con inverni ed estati più miti.

Le piante, infatti, aiutano a stabilizzare la temperatura, a ridurre anche i livelli di rumore del traffico, che a sua volta può determinare malattie gravi, problemi cardiaci e disturbi mentali. Per questo solo attraverso l’impegno collettivo, creando nuovi habitat e spazi verdi possiamo garantire alle città di avere un futuro in cui la natura e il paesaggio urbano vivono armoniosamente con effetti immediati sul benessere della popolazione.

 

A Empoli c’è una piccola oasi naturale protetta. Lo sapete che a Empoli esiste un’associazione che accoglie e cura gli animali? Si tratta del Cetras (Centro toscano di recupero avi fauna selvatica), nata nel 1993 e gestita da volontari che operano nell’Empolese Valdelsa. Ciò che fa questa associazione è un lavoro di recupero, riabilitazione dell’avifauna selvatica in difficoltà soprattutto dei rapaci.

La riabilitazione avviene dentro le voliere che si trovano in un bosco privato, totalmente protetto. Appena arriva una chiamata di aiuto, il personale si attiva per far arrivare l’animale il più presto possibile nelle mani degli operatori, per poi essere trasferito velocemente da un veterinario dove si effettuano le prime cure. Gli animali vengono messi nei box antitrauma in modo da essere osservati e curati, per poi, quando saranno guariti, essere liberati in un ambiente giusto per l’animale. E’ possibile visitare questo rifugio? Sì, solo su prenotazione, ma per visitarlo è necessario avere rispetto degli animali, che ospita. Il 1 agosto 2023 l’associazione ha liberato alcuni rapaci che aveva in cura. Si è tenuta nell’area naturale protetta di Arnovecchio, durante l’apertura straordinaria dell’oasi. Attualmente i volontari stanno curando una piccola civetta cieca, che è ormai diventata la mascotte del gruppo. La civetta è diventata cieca, quando da piccola è caduta dal nido, rompendosi il nervo ottico. Adesso il suo regno è una voliera protetta e tante attenzioni da parte dei volontari.

 

Classe 1^ B scuola Secondaria di primo grado Busoni Istituto comprensivo Empoli Ovest: Sasha Bardini, Kevin Berthamzaj, Lisa Campetti, Emma Caselle, Lorenzo Dana, Abdellah Elharif, Davide Luca Ferrini, Rachele Fortini, Alex Garini, Xuhan Huang, Antonio Ianuario, Mario Jin, Lance Mallorca, Marta Mazzetti, Dionis Pone, Corrado Michele Porta, Camilla Portovenero, Bianca Ragionieri, Youssef Saidi, Monica Singh, Nick Xu Boyi, Gabriele Zeqo.

Professoresse tutor Monica Neri e Maria Concetta Evangelista.

Dirigente scolastica Maria Anna Bergantino 

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