ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Rodari di Monteriggioni (SI) - 5B

Non solo medioevo a Monteriggioni M.a.M, museo che racconta il territorio

Viaggio nel tempo all’interno del polo archeologico. Emozionanti sorprese per i visitatori

Il M.a.M., Museo archeologico di Monteriggioni, situato nel monastero di Abbadia a Isola, rappresenta un’importante testimonianza storica e culturale del nostro territorio. Fondato nel 1001 da Ava dei Lambardi di Staggia, il monastero fungeva da centro di preghiera, ma svolgeva anche un ruolo chiave di controllo lungo la via Francigena, percorsa dai pellegrini. Durante la visita al museo, abbiamo avuto il privilegio di essere guidati dal direttore, dottor Giacomo Baldini, che ci ha illustrato nel dettaglio tutti gli affascinanti reperti. Il museo si sviluppa come un viaggio a ritroso nel tempo: si parte dal Medioevo, per arrivare fino alla preistoria, passando dall’epoca etrusca e da quella romana. La prima sala, al piano terra, ospita reperti provenienti dal castello di Staggia e dal chiostro. La Sala Sigerico, al piano superiore, offre una panoramica sul popolamento nella Piana del Casone, partendo dall’età preistorica fino all’epoca romana. Tra i reperti più significativi, l’Urna di San Cirino, un’urna romana utilizzata per la sepoltura delle ossa del santo, rinvenuta nella chiesa dell’abbazia; il bellissimo Sarcofago di Pestinia Apricula, rinvenuto a Scorgiano e le Urne di Sensano, appartenenti alla famiglia Sensii. A colpire particolarmente la nostra attenzione sono stati un grosso mattone chiamato “bipedale”, di epoca romana e alcuni frammenti di anfore per conservare e commerciare il vino.

Questi reperti testimoniano che nella zona c’era un’abbondante produzione di vino e anche una fornace per la cottura del vasellame, rivelata dal ritrovamento di un frammento di anfora scuro, indice di un errore nella cottura. La presenza etrusca nella Piana del Casone è documentata dai reperti ritrovati lungo la via che collegava Colle di Val d’Elsa a Siena. Tra questi, la Tomba dell’Alfabeto, così chiamata per la presenza di segni grafici alfabetici dipinti e la tomba di Calisna Sepu, rinvenuta nel 1893,appartenente a una famiglia aristocratica, dal ricco corredo funebre, oggi custodito in vari musei, italiani ed europei. Il museo espone anche numerosi oggetti della vita quotidiana provenienti dal villaggio di Campassini, tra cui fuseruole, un piccolo carretto giocattolo e vasellame. Molto curioso è anche un vasetto per il miele, riutilizzato come urna cineraria, dalla duplice protezione contro gli insetti. Ricostruzioni e supporti multimediali rendono l’esperienza accessibile e comprensibile anche ai visitatori più giovani, offrendo una vera e propria immersione nel passato del nostro territorio.

 

Dov’è nata l’idea di fondare questo museo? «A Monteriggioni non c’era niente che raccontasse le epoche antecedenti al Medioevo, così abbiamo pensato di realizzare un museo che potesse restituire al nostro territorio la sua storia più antica».

Qual è il reperto più prezioso? «Non parlerei di un reperto più prezioso di altri, quello che conta è il contesto, la situazione, l’insieme degli oggetti che troviamo».

Quali progetti per il futuro? «Un museo non deve mai essere statico e il nostro proposito è quello di migliorarlo sempre. A breve partiranno nuovi scavi, non per implementare il patrimonio di reperti, ma per ricostruire meglio i contesti storici. La ricerca non finisce mai, perché può esserci sempre una nuova scoperta che spinge a rivedere teorie assodate, a rimetterle in discussione. Per questo abbiamo scelto come mascotte l’Uomo del Chiostraccio, che qui abbiamo riprodotto: uno scheletro ben conservato, ritrovato sulla Montagnola. Negli anni è stato esaminato con tecnologie sempre più moderne e adesso possiamo affermare con certezza che si tratta di un uomo etrusco. Ci aiuta a ricordare che lo studio della storia è sempre una ricerca continua».

State riscuotendo successo? «Siamo molto soddisfatti perché dal giorno dell’apertura, il 22 luglio 2023, ad oggi, abbiamo registrato oltre 10.000 ingressi. Ma vogliamo fare sempre meglio: ogni quindici giorni organizziamo delle attività specifiche, come quella dedicata alla musica etrusca. Inoltre, vogliamo migliorare l’accessibilità»

 

Classe V B Scuola Primaria «G. Rodari» dell’Istituto comprensivo di Monteriggioni: Adamo Pietro Raffaele, Bandini Lisa, Bocci David, Canapini Mattia, Carrano Marco, Di Nuzzo Vittoria, Fanetti Matteo, Giove Alessio, Hayad Zineb, Mabrouk Loujain, Modica Aurora, Olie Yasmine, Petrone Aurora, Piazzini Edoardo, Xhaja Eldi Docenti tutor: Bossini Moira, Guiggiani Laura, Sportoletti Simona Dirigente scolastica: Regola Lucia

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