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Scuola Secondaria di I grado Ungaretti di Grosseto (GR) - Redazione

Situazione preoccupante Caldo e alluvioni, che disastro

La Toscana non è immune ai cambiamenti climatici, purtroppo. Ce lo spiega l’esperto

Negli ultimi anni in Toscana l’andamento climatico è stato eccezionalmente mite nei mesi invernali, con poca neve sulle montagne circostanti. Inoltre ben 7 mesi hanno registrato valori mensili di oltre un grado sopra la norma. Nel complesso il 2023 a livello globale è risultato l’anno più caldo mai registrato, mentre in Toscana è il secondo più caldo, subito dopo il 2022. Abbiamo esaminato la situazione con Niccolò Bagnoli, responsabile della comunicazione e delle relazioni istituzionali di Confservizi Cispel Toscana, in base all’analisi dei dati degli ultimi 50 anni.

Qual è la situazione del cambiamento climatico in Toscana? «Negli ultimi 50 anni, abbiamo assistito a un aumento significativo delle temperature medie. L’aumento medio superiore ai 2 gradi è un chiaro segnale del cambiamento climatico che sta colpendo la nostra regione. Pensate che il lockdown del Covid-19 ha aiutato a migliorare la situazione al livello climatico grazie alla riduzione delle emissioni e ha dunque contribuito al rallentamento dell’aumento delle temperature».

Quali sono stati gli eventi climatici più significativi che hanno colpito la Toscana di recente? «Nel 2023 abbiamo registrato alcuni eventi climatici estremi che hanno attirato l’attenzione su questa crisi. Ad esempio, in agosto, la stazione di Castelmartini a Larciano ha segnato una temperatura impressionante di 42.5 gradi, evidenziando l’intensità delle ondate di calore estive». E al di fuori dell’estate, ci sono stati altri segnali? «Sì. Un esempio significativo è stato ad ottobre 2023, quando la temperatura a Firenze Peretola ha raggiunto i 33 gradi, più di 10 gradi sopra la media del periodo, un caldo anomalo che ha avuto un forte impatto sulla vita delle persone».

Esistono altri dati che evidenziano questo cambiamento? «Sì, nel dicembre 2023 abbiamo registrato un record generale di temperature elevate. L’1 dicembre, città come Grosseto e Pisa hanno segnato temperature eccezionalmente alte, con Grosseto che ha raggiunto i 21.2 gradi, diventando la seconda città più calda della Toscana dopo Firenze». Oltre ad un notevole aumento delle temperature ci sono altre implicazioni di questi cambiamenti climatici per la Toscana? «Uno dei problemi principali oltre all’alta temperatura è quello dei disastri dovuti agli eventi atmosferici sempre più frequenti. Bombe d’acqua, alluvioni, tornadidal2008 a oggi sono aumentati considerevolmente. Uno dei più recenti è stato il disastro dello scorso novembre che ha comportato 8 decessi, danni superiori a 2 milioni di euro e la perdita di alcuni beni personali: un grande danno per l’economia e per la popolazione. Un altro esempio è l’aumento di eventi tragici nel 2017 a Livorno, dovuti a disastri idrogeologici».

 

L’acqua, fondamentale per la vita sul nostro pianeta, è sempre più soggetta a sprechi. Uno dei settori più critici è l’industria tessile, in particolare la produzione di jeans. Ogni paio richiede una quantità sorprendente d’acqua, dall’irrigazione del cotone alla tintura del tessuto e alla finitura del prodotto finale. Questo processo richiede, in media, oltre 7.000 litri di acqua per ogni prodotto, un numero sconvolgente considerando la scarsità di risorse idriche in molte parti del mondo. Anche nelle nostre case, lo spreco di acqua è diffuso.

Dalle perdite nelle tubature alle docce e ai rubinetti lasciati aperti inutilmente, ogni giorno si disperdono enormi quantità di questa risorsa preziosa. Per affrontare efficacemente il problema dello spreco dell’acqua, è necessaria un’azione su più fronti. Le aziende devono adottare pratiche di produzione più sostenibili, riducendo il consumo di acqua e investendo in tecnologie più efficienti. A livello individuale, ognuno di noi può fare la sua parte. Piccoli gesti co-me riparare immediatamente le perdite nei tubi, installare dispositivi di risparmio idrico nei rubinetti e negli scarichi e ridurre il consumo di acqua in casa possono fare una grande differenza nel lungo periodo. In conclusione, è fondamentale adottare pratiche sostenibili per preservare questa risorsa vitale per le generazioni future. Solo attraverso uno sforzo collettivo possiamo proteggere il nostro patrimonio idrico e garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.

 

La pagina è stata realizzata dagli studenti Andreoni Dario, Aquilai Natascia, Aquilino Irene, Bausani Luca, Arsalane Salim, Benelli Serse, Arsalane Wassila, Benussi Sofia, Bellomo Olga, Binaghi Rocco, Berretti Giulia, Borsetti Alice, Bonifacio Lairenny, Bracalari Elia, Cirocco Serena, Bracci Chiara, Garofalo Michele, Carresi Chiara, Gemignani Mattia, Chiti Asia, Isa Aurora, Cucini Lahara, Kazdabi Nisrine, De La Rosa Bonifacio, Lanforti Matilde, Ekinci Burak Caglar, Magini Margherita, Garosi Sara, Mantellassi Elia, Lombardo Federica, Massai Vittorio, Magini Irene, Morlungo Manuel, Monterastelli Giovanna, Perillo Francesca, Negrini Clelia, Saccone Antonio, Potestio Lucia, Salvato Rebecca Anna, Rossi Letizia, Scaglione Alessio, Schiavello Christian, Tavarez Pichardo Antony, Severino Dario Renato, Venturi Valentino, Simoni Chanel, Yanev Kiril Skopek, Igor Karol, Soldano Alessandro, Tacconi Simona. Docenti tutor Michela Cavese e Maria Giulia Bicci. Dirigente scolastica Maria Natalia Iiriti.

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