ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria G. Mameli di Laterina Pergine Valdarno (AR) - 5C

Stop al bullismo, tutti in campo Nessuno deve sentirsi inferiore

Basta alle prevaricazioni, il bene è contagioso. Ci divertiamo tutti insieme senza ferire gli altri

Il «bullo» può farci paura, perché è un ragazzino prepotente dal quale sembra impossibile difendersi.

In realtà chi fa il bullo è una persona molto fragile, che cerca di sentirsi importante infastidendo gli altri.

Il bullismo non è uno scherzo, nello scherzo ci si diverte tutti insieme senza ferire gli altri, non è un conflitto fra coetanei quando si tratta di un semplice litigio, è un comportamento aggressivo che causa un danno ad un’altra persona; si ripete nel tempo e spesso la vittima non riesce a difendersi.

Il bullo cerca tra le sue vittime la persona fragile che possa farlo sentire potente, i comportamenti violenti consistono quasi sempre in offese, insulti, derisione per l’aspetto fisico, diffamazione, esclusione per le proprie opinioni fino ad avere aggressioni fisiche.

Il bullismo si basa su tre presupposti: intenzionalità, persistenza nel tempo e sproporzione di forza.

L’anno scorso la nostra classe ha partecipato al progetto dell’Istituto sul bullismo e cyberbullismo intitolato «CyberHelp», sono venute delle insegnanti a spiegarci cosa è il bullismo, chi è il bullo e chi è la vittima, poi noi abbiamo organizzato delle attività, le abbiamo presentate ai bambini delle classi prima, seconda e terza del nostro plesso.

Abbiamo fatto riflettere i bambini più piccoli su quanto sia importante non prendere in giro gli altri, sul rispetto e sull’importanza dell’amicizia; inoltre abbiamo realizzato una scatola dove all’interno ogni bambino ha inserito un biglietto con scritto cosa è per loro l’amicizia, così tutti insieme abbiamo potuto riflettere sull’importanza di non fare del male agli altri, abbiamo capito che a nessuno fa piacere essere bullizzato, soprattutto abbiamo compreso che il bullo si crede forte ma è la figura più debole; è un leader negativo che domina sugli altri solo in virtù della sua capacità prevaricatrice, non del suo carisma.

Se avete sempre pensato che il bullismo fosse un fenomeno tipicamente maschile, sbagliavate. Sembra, infatti, che anche tra le ragazze questa sia una piaga in espansione. Il bullo è debole, prepotente ed esibizionista. La bulla è pettegola, invidiosa e sola.

Le sue armi non sono la violenza fisica o l’estorsione, ma la calunnia e la tortura psicologica.

Come neutralizzarli? Non sono consapevoli del dolore che provocano nella vittima designata. Bisogna far rivivere loro le stesse emozioni che incutono negli altri. Non mettendoli alla gogna, però. Ma attraverso, per esempio, laboratori teatrali: sulla scena è più facile invertire i ruoli reali.

 

Il cyberbullismo è un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, foto, video, email, chat, siti web, telefonate) il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace a difendersi. È il fenomeno con il quale il bullismo si è diffuso nel mondo virtuale, diventando ancor più pericoloso, perché si nasconde spesso nell’anonimato, tutto ciò che consente di comunicare in rete può essere usati dai bulli per far del male alle vittime, rovinando la reputazione attraverso offese e umiliazioni.

Quando scegli un video game, devi ricordarti di guardare il bollino che indica l’età minima, perchè spesso le piattaforme di giochi online prevedono l’uso di chat tra sconosciuti. Se qualcuno usa la chat in modo scorretto, chiedi il supporto di un adulto. Dietro lo schermo di un pc, tablet e smartphone, si rischia di sottovalutare la propria responsabilità in merito a quanto si scrive, si dice e si pubblica. Si pensa di poter cancellare quanto pubblicato quando si vuole, ma purtroppo non è così: quanto si fa sul web, lascia una traccia. Ed è proprio questa percezione di mancanza di responsabilità che porta spesso i ragazzi a mettere in atto fenomeni quali il cyberbullismo. Abbiamo la possibilità di parlare e riflettere su bullismo e cyberbullismo, partecipando al progetto «CyberHelp» dell’istituto. Andremo alla scuola secondaria di primo grado e assisteremo a una lezione fatta dai ragazzi più grandi.

 

Studenti Federico Billitteri Manuel Cappelli Carolina Carini Elia Casotti Tommaso Giorgi Francesco Gori Giuseppe La Paola Anita Lapini Eduard Matei Mocanu Andrea Nofri Matteo Piccirillo Cristian Rosa di Samuele Severi Viola Trapassi Insegnanti: Ilaria Banelli Preside: Vincenzo Caldarella

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