ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Enrico Fermi di Prato (PO) - 2D

Dall’Ucraina alla vita a Prato «Ho nostalgia dei miei cari»

L’istituto comprensivo Nord accoglie bambine e bambini fuggiti con le mamme dalla guerra Intervista a una studentessa delle medie che rivive il viaggio e l’inserimento a scuola

Dopo quanto accaduto due settimane fa, in seguito all’attacco a Odessa a 100 metri dal luogo in cui si trovavano il Presidente ucraino e il premier greco, l’ Europa ha condannato la Russia gridando al terrorismo ed il Cremlino ha ribattuto che non fosse il loro obiettivo. Il presidente russo Putin ha già parlato di armi nucleari in risposta a quanto affermato dal presidente francese Macron sulla presenza di soldati Nato in Ucraina ed ultimamente sono state schierate delle truppe russe al confine con la Finlandia. La Russia è tornata a terrorizzare l’occidente, minacciando la Finlandia con il nucleare, perché si è unita alla Nao. «Siamo pronti a una guerra nucleare»: queste le parole di Putin, affermando anche che il loro armamento è più potente di quello americano.

Noi, come spettatori di questo scenario fra due guerre, abbiamo voluto dare il nostro contributo, attraverso gli occhi di una nostra compagna di scuola ucraina, che chiameremo Iryna.

Iryna, da dove provieni? «Il posto da cui provengo si chiama Sumy, è una città dell’Ucraina nord-orientale».

Conosci altre famiglie fuggite dall’Ucraina? «Si conosco un’amica di mia mamma, che è scappata dalla guerra con noi».

Come ti sei sentita quando sei dovuta scappare? «Inizialmente non volevo andare via, perché dovevo lasciare i miei cari».

Sei venuta in Italia da sola o con qualche familiare? «Sono venuta in Italia con mia mamma e mia sorella».

Racconta il viaggio, hai incontrato delle difficoltà? «Non c’è stata un’organizzazione, siamo scappati in fretta per le bombe. Mi sono spostata all’interno dell’Ucraina in due città diverse, usando sia l’autobus che il treno. Siamo arrivati in Italia dopo due giorni di viaggio in bus, dall’ultima città in cui avevamo sostato in Ucraina (Leopoli). Ho incontrato molte difficoltà, perché hanno interrotto il viaggio in treno, per via della guerra, per questo motivo ci siamo dovuti spostare in bus».

Hai parenti rimasti in Ucraina? «In Ucraina è rimasto mio padre, perché agli uomini non è consentito andare via».

Quando eri nel tuo paese hai assistito a scene di guerra? «Direttamente no, ma ho visto distruzione ed ho sentito bombe e missili».

Perché sei arrivata in Italia? «Perché qui ho dei familiari».

Ci pensi ancora alla tua terra? «Sì, ci penso sempre. Penso che vorrei tornare a Sumy da i miei cari».

Come hai imparato a comunicare? «Ho imparato l’italiano a scuola».

Come ti trovi in questa scuola? «Non mi piace molto questa scuola, per quanto siano stati accoglienti con me, perché mi sento diversa dagli altri».

 

Il conflitto tra israeliani e palestinesi ha radici complesse che risalgono più o meno a 76 anni fa (1948) ma il 7 ottobre del 2023 si è riacceso. Noi, che sappiamo di essere fra due guerre abbiamo voluto saperne di più, quindi a scuola abbiamo avuto l’Associazione di Amicizia italo-palestinese che ci ha illustrato in modo approfondito la storia e le radici di questo conflitto, per farci comprendere in modo più chiaro cosa sta accadendo in Medio-Oriente. E’ una difficile situazione quella in cui vivono i palestinesi: molti i bambini uccisi o rimasti orfani o costretti a combattere fin dalla tenera età. Molte persone hanno perso la casa, sono state accolte nei campi profughi che ospitano gli sfollati, ma questi ultimi sono talmente pieni che si sono trasformati in veri e propri villaggi. In Cisgiordania sono presenti 15 campi e a Gaza 8. La striscia di Gaza è amministrata da Hamas, una organizzazione politica, meglio conosciuta da noi occidentali come terroristica di matrice Islamica. La zona viene chiamata «Prigione a cielo aperto» perché è circondata da checkpoint, attraverso i quali vengono controllati tutti i movimenti in entrata e in uscita più volte al giorno. Speriamo spera che questa guerra e tutte le altre, possano finire, così da riportare la pace nel Mondo e far vivere una vita felice a tutti i bambini e ragazzi, che soffrono e non hanno colpe alcune in questi tristi e assurdi conflitti.

 

La pagina è stata realizzata dagli alunni della 2 D della scuola media «E. fermi» di Prato.

Studenti-cronisi: Agustina Begaj, Gabriele Bernocchi, Ioana Ariana Boaba, Anna Cammelli, Gaia Cardone, Silvio Casini, Matilde Composto, Bernardo Faggi, Ginevra Giacomelli, Lapo Giaconi, Alessandro Indelicato, Melissa Jeshili, Kevin Lascari, Pietro Magni, Michelle Marconi, Vittorio Martini, Viola Massenzio, Niccolò Puggelli, Emma Romano, Matteo Schiavone, Ilaria Vangjeli, Sabrina Yuan e Isacco Zhang. Docente-tutor la professoressa Micaela D’Elia, insegnante di lettere. Collaboratori: professoressa Francesca Catanoso, insegnante di tecnologia; professoressa Chiara Bardazzi, insegnante di sostegno e professoressa Daniela Minutoli, insegnante di arte. Il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Nord è il professor Riccardo Fattori. 

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