ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado L. Da Vinci di Grosseto (GR) - 2A

Un edificio fatto d’amore Una casa per tutti è possibile?

Un alloggio per tutti grazie alle associazioni che aiutano famiglie e persone in difficoltà

Avere una casa è un diritto per tutti non solo per ripararsi dagli agenti atmosferici ma anche per una questione psicologica e morale.

Infatti la casa è il posto dove ognuno di noi passa più tempo e perciò tutti dovrebbero avere un luogo speciale che sanno riconoscere e che non si stancheranno mai di frequentare. Inoltre avere un tetto sulla testa dà pari dignità a tutti coloro che fanno parte di una società civile.

Purtroppo però, al giorno d’oggi, 150 milioni di persone nel mondo non hanno una casa sia per questioni economiche sia per catastrofi naturali. Ad esempio, nel 1966, la Toscana fu colpita da un’alluvione generata dal fiume Arno, che ha provocato numerosi danni lasciando moltissime persone senza una casa dove vivere. Anche Grosseto, con l’esondazione dell’Ombrone, fu invasa dalle acque. Oppure, quella più recente, del 2023 provocata dalla piena del fiume Bisenzio, che ha colpito Firenze, Livorno e Pisa e che ha lasciato oltre 200 famiglie ancora oggi senza un’abitazione.

Se noi ci trovassimo in questa situazione non vivremmo a pieno la nostra vita perché non potremmo godere di un posto in cui ci sono persone che ci vogliono bene e dove possiamo essere noi stessi. Inoltre non potremmo lavarci e curarci adeguatamente e quindi ci sarebbero più probabilità di contrarre malattie. E quali sarebbero le nostre emozioni se non avessimo una casa? Probabilmente ci sentiremmo incompleti, come se ci fosse un vuoto dentro al nostro cuore, impossibile da colmare senza un’abitazione.

Secondo noi per garantire una casa a tutti bisognerebbe diminuire il costo delle abitazioni e quello delle utenze di cui usufruiamo dentro ad esse e che ultimamente costano molto.

Sul territorio grossetano esistono associazioni, come la Cispel o il Coeso, che si occupano di volontariato e beneficenza e che offrono supporto ai senzatetto. La Cispel si occupa delle imprese di gestione dei servizi di pubblica utilità nel territorio toscano. Tra le attività associate alla Cispel Toscana, c’è quella dell’Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) che lavora con le case popolari, cioè abitazioni di pubblica proprietà assegnate alle famiglie con basso reddito. Alcuni di questi alloggi sono tenuti in condizioni carenti, per questo motivo il presidente di confservizi Cispel Toscana, Nicola Perini, ha annunciato che ne verranno costruiti altri.

Il disagio abitativo, secondo noi, dovrebbe diventare uno dei problemi principali da risolvere da parte delle istituzioni politiche perché molti continuano a fare richiesta di un alloggio, ma non tutti vengono soddisfatti.

 

Abbiamo intervistato Francesco Ciarapica che lavora per la cooperativa sociale «Arcobaleno» di Follonica per il Coeso.

Cos’è il Coeso? «E’ un’associazione che si occupa dei senza dimora, ovvero tutte quelle persone adulte che riscontrano problemi economici e quindi abitativi».

Cosa fa il Coeso per garantire una casa ai bisognosi? «Vengono seguiti dai nostri servizi sociali che garantiscono di accedere a domande di emergenza abitativa per una casa popolare».

Quanto è grande l’emergenza casa a Grosseto? «E’ molto elevata perché si sta sviluppando un mercato immobiliare bloccato. Ci sono molte case e seconde case che vengono affittate soltanto nei mesi estivi a prezzi molto alti, quindi le persone più povere non possono accedere a questo mercato».

Come mai ha scelto questo lavoro? «Mi sono occupato per tanti anni di adolescenti e quindi ho cominciato a lavorare con tutte le famiglie che sono in emergenza abitativa prima a Follonica e poi a Grosseto. Oggi lavoro a un progetto, a livello europeo, un help center in collaborazione tra il Coeso e Ferrovie dello Stato, che si occupa di persone in emergenza abitativa finché non trovano una casa».

Ci sono delle persone che grazie al Coeso hanno cambiato vita? «Sì, per esempio un ragazzo ha trovato lavoro come guardiano notturno in un cantiere».

 

La pagina è stata realizzata dagli studenti Linda Apicella, Dora Becci, Giulia Bilisari, Manuela Bindi, Benedetta Buonomo, Giovanni Burresi, Daniel Francis Casali, Susanna Cerretti, Samuel D’errico, Chiara Ferrini, Diego Gaggioli, Aurora Giampaoli, Carmela La Marca, Bianca Manusia, Greta Marchio, Asia Meini, Marta Renzetti, Flavia Romani, Elisa Segedyn, Tommaso Tonini, Elena Torriti, della classe IIA dell’istituto «Leonardo Da Vinci» di Grosseto.

Insegnante tutor è la professoressa Angela Mazzonello. Dirigente scolastica è la dottoressa Barbara Bernardini.

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