Super Padule di Fucecchio! L’habitat dei record da tutelare
Un’indagine appassionante su natura e storia di questo particolare ecosistema tutto nostro
Alzi la mano chi conosce i record del Padule di Fucecchio! Noi abbiamo approfondito l’argomento, scoprendo che esso è l’area umida più caratteristica della Toscana, nonché la più estesa d’Italia. Situato nella Valdinievole, questo antichissimo bacino naturale di forma triangolare si estende per oltre 1.800 ettari spalmati su 4 province toscane (Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa), di cui 230 sono tutelati da riserve naturali regolamentate dalla Regione.
Il Padule ha all’attivo anche un altro interessante record legato alla biodiversità: nel 2021 vi sono state censite ben 39 specie di uccelli acquatici, con oltre 13.000 presenze complessive – tra cui le colorate anatre alzavole – Secondo i dati raccolti dalla Federazione nazionale degli ordini dei biologi. L’esistenza di tre postazioni per il birdwatching (osservazione degli uccelli) rende il Padule un paradiso per gli amatori. Proprio da questi osservatori si è potuto avvistare, lo scorso anno, uno stormo di circa 60 fenicotteri che sorvolavano l’area.
Per visitare e attraversare le sue acque, l’associazione «Il Padule» mette a disposizione dei barchini, prima in legno di pino e molto duraturi, ora in vetroresina e dotati di motori elettrici. A guidarli c’è Valerio Gargani, un volontario che abbiamo intervistato.
Secondo lui, «per la vita dell’uomo il Padule risulta di fondamenta-le importanza». «Infatti regola il clima delle nostre zone e in passato rappresentava una vera e propria fonte di sostegno per gli abitanti del luogo – spiega ancora Gargani – Fino a pochi decenni fa attività umane come la pesca, la caccia e l’artigianato legato alle erbe palustri erano in armonia con l’habitat.
In particolare con il sarello si creavano oggetti domestici come cesti, sedie, cappelli, fiaschi e oliere, che, una volta divenuti inutilizzabili, grazie alla loro origine vegetale erano del tutto riassorbiti dall’ambiente, senza danni all’ecosistema come invece accade oggi con la plastica». Oltre alla varietà ambientale il Padule è stato storicamente importante soprattutto ai tempi dei Medici e dei Lorena, ed è stato purtroppo teatro di una strage di civili innocenti avvenuta per mano dei nazisti il 23 agosto 1944. Quest’anno si ricorderanno gli ottant’anni dall’Eccidio. Su questo abbiamo ascoltato commossi le parole di una sopravvissuta, Vittoria. Testimonianza, quella della signora che nel Padule perse la mamma e due sorelline più piccole, uccise dai nazisti, che ci aiuta a capire cosa è successo in quegli anni nei nostri paesi e i momenti terribili che tante persone sono state costrette a vivere.
Ricordare è importante, vitale.
Così nell’ottantesimo anniversario dell’Eccidio del Padule di Fucecchio, con gli occhi lucidi per l’emozione, abbiamo accolto in classe Vittoria Tognozzi (abilissima nel creare oggetti fatti di erbe palustri che ci ha mostrato dal vivo). Il padule le ha dato tanto, ma le ha tolto altrettanto. Il 23 agosto 1944 perse la mamma e due sorelline: tre delle 174 vittime innocenti di ogni età (dai 4 mesi ai 92 anni) trucidate dai nazisti in ritirata.
Signora Vittoria, cosa ricorda di quel giorno? «Ricordo che la mia mamma, quando sentì le camionette dei tedeschi scendere verso il padule, disse a me e ai miei cuginetti di nasconderci in un campo di saggina vicino casa, dove rimanemmo dalle sette di mattina fino alle cinque del pomeriggio, cioè finché non sentimmo più l’eco degli spari. Accaldati, affamati e assetati, uscimmo dal campo e tornammo verso casa per bere. Solo dopo vedemmo una scena che ho ancora impressa davanti agli occhi: un tappeto di corpi dentro un lago di sangue. In mezzo riconobbi a fatica mia madre e le mie due sorelle più piccole. Mi prese una disperazione profonda. Avevo solo sette anni. Ho sofferto tantissimo».
Quando e perché ha deciso di raccontare questo triste episodio della sua vita? «Da quel giorno, per far capire a più persone possibili quanto la guerra sia crudele e assurda, e perché spero in voi giovani. Unitive per un mondo migliore, perché l’unione fa la forza».
Classe 2^ B scuola Secondaria di primo grado Leonardo da Vinci di Cerreto Guidi: Diego Benassai, Guido Bettarini, Christian Boschi, Francesco Cioni, Kevin Cullhaj, Matteo Dell’Aprovitola, Luigi Guarisa, Luca Guo, Leonardo Lazzari, Diletta Lazzeretti, Deen Lin, Gaia Lucarelli, Gregorio Mazzei, Andrea Melani, Giulia Pagliai, Irene Pucci, Diana Rossetti, Emma Santini, Xhesika Sukthi, Luana Tu, Maria Vadi, Gabriele Verdicchio.
Docente tutor Nicolle Lopomo.
Dirigente scolastica Gabriella Menichetti.