ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado G.B. Giorgini di Montignoso (MS) - 2A, 2B, 2C, 2D

L’Istruzione? Una vera ’chiave’ Imparare unica forma di libertà

Il messaggio raccolto dagli studenti della Giorgini di Montignoso dalla professoressa Ilaria Ciuffi La docente del Barsanti è referente della formazione adulti, corso serale e casa circondariale

Quando imparare è l’unica forma di libertà, l’istruzione si trasforma in una splendida occasione di riscatto e in una chiave capace di rivelare nuovi orizzonti e possibilità. Questo è il messaggio raccolto dagli studenti della “G.B.  Giorgini”, a seguito dell’incontro tenutosi mercoledì 28 febbraio, presso l’Aula Magna dell’Istituto, dalla  professoressa Ilaria Ciuffi, docente di IRC della Scuola Secondaria di II° grado “Barsanti” e referente della formazione adulti (corsi serali e casa circondariale cittadina). La prof.ssa Ciuffi con un intervento coinvolgente e partecipato ha spiegato con estrema chiarezza le dinamiche che possono ruotare intorno all’organizzazione e attuazione di un programma educativo all’interno di un carcere. Tantissimi sono gli ostacoli che devono essere affrontati: dall’impossibilità di ricostruire il precedente percorso degli alunni alla difficoltà di conciliare il calendario scolastico con quello lavorativo dei detenuti per dare continuità al progetto di studio intrapreso. Dalle sue parole, tuttavia, è emerso con grande evidenza un incontrastabile ottimismo che affonda le proprie radici nella passione di coloro che amano questo lavoro. La docente, infatti, ha raccontato quanto sia appagante ed entusiasmante insegnare ad alunni così “speciali”, i quali spesso brillano per rispetto, interesse e partecipazione.

Ed è così che avviene il miracolo: nonostante il luogo, le regole e le restrizioni si creano le condizioni per una forma particolare di libertà, un’atmosfera serena, costruttiva e collaborativa, in cui tutti rappresentano un valore aggiunto grazie al proprio vissuto.

Allora ogni insegnante si sente investito dalla responsabilità di dover dare il massimo, nella profonda convinzione che è solo il meglio quello di cui hanno bisogno e che si meritano questi alunni. Gli studenti della professoressa Ciuffi affrontano questo percorso con grandissimo impegno, ben consapevoli che l’istruzione, così come il lavoro, può riabilitare e offrire nuove opportunità di vita. Ma c’è anche chi decide di dedicare il proprio tempo ai libri per una semplice rivalsa personale: la pagella diviene allora un traguardo atteso con trepidazione e un diploma uno splendido trofeo, magari da esibire ad un nipotino. Gli alunni della “Giorgini”, rapiti dalla narrazione, hanno ascoltato in religioso silenzio e, per la prima volta, hanno ignorato il suono della campanella, preferendo utilizzare il tempo “della libertà e dello svago” per continuare a chiedere, sapere e capire.

 

Alla fine la professoressa Ciuffi è stata bombardata da una miriade di domande, che andavano dalle più semplici curiosità a quesiti carichi di una sensibilità particolare.

Quali percorsi scolastici sono garantiti all’interno del Carcere di Massa? «Alfabetizzazione, scuola secondaria di I° e di II°.

Quanti sono gli alunni coinvolti? «Circa un centinaio» L’istruzione è obbligatoria? «Gli alunni, tutti maggiorenni, possono scegliere se aderire o meno al percorso formativo» Quando si svolge l’attività scolastica? «Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì dalle 13.15 alle 17.55 con una pausa di mezz’ora» Come accedono gli insegnanti all’interno del carcere? «Devono essere accreditati, superare un controllo, inoltre, sono obbligati a depositare tutti gli effetti personali come cellulari, borse e oggetti metallici» Quali materiali didattici possono essere utilizzati? «Penne senza molla, quaderni tradizionali privi di anelli e in alternativa ai libri di testo si utilizzano fotocopie» Quali strumenti tecnologici hanno a disposizione? «Un proiettore, utilizzato dai docenti per condividere materiali contenuti in chiavette usb rigorosamente registrate, dei pc, senza connessione, e calcolatrici da usare solo sotto la stretta sorveglianza degli insegnanti» E il registro? «Ne adoperiamo uno cartaceo, sul quale annotiamo le presenze, i voti, i compiti e tutte le comunicazioni per gli alunni. L’utilizzo richiede piccoli accorgimenti: non vengono segnalate le assenze e non viene adoperato il termine “uscita” per non urtare la sensibilità degli alunni» Per concludere, come si sente quando insegna in carcere? «Come mi sento? sicuramente devo dire che mi sento appagata.

Ho la fortuna di insegnare ad allievi rispettosi e ben disposti ad imparare quello che propongo loro ogni volta».

 

Si sono impegnati in questi giorni per rendere unica la pagina a loro dedicata. I protagonisti fanno parte delle classi 2A, 2B, 2C e 2D. Docenti tutor: Chiara Giorgieri, Ada Lazzoni, Gioia Petri.

Dirigente scolastico: Prof.ssa Ines Mussi

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