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IC Andreotti di Pescia (PT) - Redazione

Quando l’intelligenza artificiale è al servizio dell’ambiente

Wico: sprechi? No grazie! Un progetto nato dalla collaborazione di Acque Spa, Cnr e Archa Il presidente di Acque Spa, Simone Millozzi: «Le macchine non sostituiranno mai l’essere umano»

In Toscana si è sviluppato «Wico», un progetto innovativo, che è entrato nel vivo quest’anno, e si pone come obiettivo di dare risultati tangibili entro il 2026. Per capire meglio come si sviluppa abbiamo intervistato l’avvocato Simone Millozzi di Acque Spa.

Presidente, che cos’è Wico? Potrebbe spiegarcelo con parole semplici? «Come gestore idrico, abbiamo una missione molto importante: dobbiamo assicurare a tutti i nostri cittadini che l’acqua che beviamo e utilizziamo sia sempre buona e sicura. Nel suo percorso, l’acqua non viene mai lasciata sola: la controlliamo e la analizziamo centinaia di volte. E grazie alle nuove tecnologie, possiamo farlo sempre meglio e soprattutto sempre più rapidamente. Wico si occupa proprio di questo: il progetto prova a sfruttare l’intelligenza artificiale per accelerare i controlli. I nostri tecnici stanno mettendo a punto degli apparecchi speciali, chiamati centraline multisensore, che possono guardare e capire l’acqua in tempo reale. Così, se vedono qualcosa di strano, come ad esempio un problema a un nostro impianto o un guasto sulle condotte, possono comunicarcelo in poco tempo, consentendoci di intervenire in modo tempestivo».

Non pensa che l’intelligenza artificiale possa essere un rischio e possa sostituire l’uomo in alcuni lavori? «Più che un rischio, credo che rappresenti una sfida, per il mondo del lavoro e per la società in generale. Non c’è una intelligenza artificiale buona o cattiva, ci sono invece modi di utilizzarla giusti o sbagliati. Sicuramente c’è il rischio che possa sostituire l’essere umano in alcuni lavori, specie in quelli che si basano su azioni ripetitive e prevedibili. Dobbiamo adottare politiche e misure per garantire un passaggio sostenibile verso un futuro lavorativo diverso da come lo conosciamo».

Per quanto riguarda noi giovani, pensa che l’AI possa essere uno strumento utile?« Quando parlo di utilizzarla nel modo giusto, mi riferisco proprio a questo. L’intelligenza artificiale da un lato renderà alcuni lavori obsoleti, ma dall’altro creerà sicuramente nuovi tipi di occupazione.

Inoltre, anche se le macchine possono replicare facilmente lavori ripetitivi, non potranno mai sostituirsi all’essere umano per attività che richiedono creatività, empatia e pensiero critico. Ecco: l’intelligenza artificiale è destinata senza dubbio a cambiare il mondo del lavoro, e in parte lo sta già facendo, ma in questo cambiamento potrà aprirvi la strada a nuove opportunità. E sono sicuro che voi sarete in grado di cogliere».

 

Il progetto Wico si pone l’obiettivo di creare una piattaforma Intelligente di monitoraggio delle acque, che riesca a indicare in tempo reale l’insorgere di eventuali anomalie e possa funzionare da sistema di allarme rapido in caso di insorgenza di situazioni non previste (ad esempio causate da incidenti, rotture e guasti). Questa soluzione innovativa si basa sulla tecnologia dell’Ai. L’intelligenza artificiale è la tecnologia di base che consente di simulare processi dell’intelligenza umana attraverso la creazione e l’applicazione di algoritmi integrati in ambiente di calcolo  dinamico. Il suo obiettivo è quello di creare un computer in grado di pensare come gli esseri umani. L’intelligenza artificiale è stata creata da Alan Turing negli anni ’50 ed il suo nome è stato coniato da John McCarthy per indicare la capacità delle macchine di eseguire dei compiti che richiedono intelligenza. In pratica l’Ai è una macchina in grado di copiare l’apprendimento e i vari aspetti dell’intelligenza umana. Oggi l’Ai è utilizzata in molti settori e fa già parte della nostra vita quotidiana, «strumento prezioso anche per affrontare vari tipi di emergenze, grazie a dati accurati e previsioni tempestive, pensiamo ad esempio alle centraline che raccolgono i dati sul clima e sul suolo» come sottolinea il presidente di Acque Spa. Tuttavia, è conosciuta da noi giovani grazie a tecnologie come Chat Gpt, un prototipo di intelligenza artificiale capace di comprendere il linguaggio umano e intrattenere conversazioni scritte con gli utenti: un aiuto anche per fare i compiti.

Redazione del laboratorio di giornalismo «Detto tra i banchi»: Alvin Balaj, Mattia Bartolomei, Chiara Basile, Matilde Bellandi, Leonardo Betti, Chiara Cataneo, Emma Cinelli, Lorenzo Del Rosso, Lorenzo Del Tozzotto, Chiara Giacomelli, Sara Incerpi, Giacomo Magnani, Olivia Martini, Andrea Mencarini, Hussain Muhammad, Niccolo’ Orsi, Vittoria Papini, Viola Passarelli, Alessandro Pollacchi, Aurora Profili, Susanna Romoli, Davide Vicedomini, Luca Zara.

Tutor: professoressa Anna Casciello  

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