ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado M. K. Gandhi di Pontedera (PI) - 1A

E’ alto il rischio di alluvioni Un problema di cui parlare

Nel territorio sono piuttosto frequenti, spesso con esiti disastrosi. Quello più famoso nel 1966

L’alluvione è un allagamento causato dallo straripamento dei fiumi e dalle piogge torrenziali. Le alluvioni sono fenomeni naturali che avvengono nelle piane alluvionali o nelle aree di unione dei fiumi.

Questi fenomeni sono ricorrenti e si manifestano in modo regolare, ma di norma si ripetono con continuità a intervalli di tempo piuttosto lunghi perché da un punto di vista ambientale contribuiscono al modellamento del territorio.

Le inondazioni possono essere causate da piene ma possono derivare anche da altre fonti, come le piogge intense. Un’alluvione può causare danni alle infrastrutture e alle reti di comunicazioni, causando l’isolamento delle aree. Così, si possono distruggere o danneggiare gravemente abitazioni, edifici, impianti industriali, veicoli e altre proprietà.

Le alluvioni possono causare la perdita di vite umane. Per difenderci da questi eventi, possiamo costruire opere per evitare che il fiume esondi: alzare gli argini, scavare il letto del fiume, costruire dighe vicino a zone a rischio o alzare quelle già costruite.

Quando ci si trova davanti a un’alluvione è necessario proteggere con sacchetti di sabbia i locali o le case che si trovano al pian terreno, chiudere porte di cantine, seminterrati o garage. Per non ritrovarsi in pericolo, inoltre, è importante raggiungere rapidamente l’area più elevata senza usare l’ascensore perché si potrebbe bloccare, evitando di dirigersi verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.

In caso di allagamenti, si consiglia di allontanarsi dalla zona interessata e di mettersi in salvo, perché l’acqua potrebbe trascinare cose o persone.

Nel nostro territorio, le alluvioni sono piuttosto frequenti e spesso hanno esiti disastrosi. L’episodio più famoso è sicuramente l’alluvione del novembre 1966. Tutti ne hanno sentito parlare, anche noi più giovani. I nonni, infatti, la ricordano ancora. L’acqua dell’Arno straripò causando danni incredibili: a Pisa, il ponte Solferino crollò, a Firenze e in provincia morirono almeno trentacinque persone. Nel vicino comune di Santa Maria a Monte, tra Ponticelli e San Donato, l’Arno ruppe l’argine e due persone morirono.

Le scarpate rimasero allagate per giorni, e i soccorsi arrivarono in ritardo e con grandi difficoltà. Molte persone restarono bloccate sui tetti per giornate intere senza cibo e acqua. L’incubo delle alluvioni è tornato nel novembre dell’anno scorso.

A Pontedera, le piogge torrenziali hanno causato danni e allagamenti. Per fortuna, gli argini dell’Era e dell’Arno hanno resistito. E il pericolo è rientrato.

 

Nei fiumi toscani possiamo incontrare pesci come la carpa, il pesce gatto (che prende il nome dai lunghi barbigli) e l’anguilla. Sono diffusi anche uccelli come l’airone (cinerino, bianco o guardabuoi) la garzetta, il tarabuso, le oche bianche, le gallinelle di fiume e il martin pescatore. Tra i rettili troviamo principalmente varietà di tartarughe, testuggini, gechi, lucertole, ramarri e serpenti. Lungo i fiumi toscani riconosciamo molti vegetali tra cui il salice piangente, il sambuco e il pioppo (nero o bianco). Ma gli abitanti degli ambienti umidi toscani non sono più quelli di una volta! Sempre più presenti sono le specie vegetali infestanti alloctone come il Poligono del Giappone e l’ailanto.  La nutria, originaria del Sudamerica, era stata introdotta per l’impiego in pellicceria, ma a seguito di soggetti fuggiti o liberati si è diffusa in Europa, Toscana compresa. Dal lago di Massaciuccoli i gamberi della Louisiana hanno raggiunto altre zone umide e aree protette. Il fiume Arno è stato tra i primi habitat ad essere colonizzati dai voraci pesci siluro che possono raggiungere i 100 chili. In Toscana ci sono almeno 2.500 esemplari di Ibis sacro: tra le loro prede ci sono anfibi e piccoli uccelli ancora nei nidi. E non finisce qui. Gli ultimi avvistati in Valdarno sono due esemplari di oche egiziane originarie del Nordafrica! Complici il cambiamento climatico e l’incuria umana, quanto tempo impiegheremo per veder trasformata la nostra regione in una savana con grossi felini appostati nell’erba alta?

Classe 1^ A scuola Secondaria di primo grado Gandhi di Pontedera: Miral Abergel, Antonio Abraham, Luis Cani, Alice Carrari, Christian Castellani, Rayan Chabki, Michelangelo Cozzolino, Leonardo Filippeschi, Vittoria Giorgi, Jacopo Guerrieri, Joy Hysa, Nicola Ingala, Alessandra Kacmoli, Lorenzo Lisa, Kristjela Lulja, Tiago Occhipinti, Ettore Paperini, Christian Porreca, Futuo Sall Ndeye, Martina Shkurtaj, Lorenzo Taraj, Andrea Tranchida, Christopher Valentino, Gaia Valori, Angelica Vangelisti, Erissa Zaja. Docenti tutor Giuseppe Guarracino e Cristina Panicacci.

Dirigente scolastico Vito Civello. 

Votazioni CHIUSE
Voti: 2

Pagina in concorso