ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Bartolena di Livorno (LI) - 1C

Sfumature della pelle, tante storie E tutti adorano il cantautore Ghali

La composizione della classe 1C dell’Istituto Bartolena racconta il cambiamento demografico

Fedi, Adam, Justin, Giulia, Loris, Aron rispondono all’appello insieme a Elisa, Giorgia, Elena, Pietro, Emanuele. Nella classe IC dell’istituto comprensivo “G. Bartolena” di Livorno su diciannove alunni iscritti, un terzo ha nome e cognome straniero e sfumature di pelle che raccontano più di una storia.

Sono gli italiani di seconda generazione – marocchini, tunisini, rumeni, albanesi, moldavi – nessun gap linguistico tra loro e i compagni, nessuna differenza nel modo di parlare, nella scelta dell’abbigliamento e neanche nei film che guardano o nelle canzoni che ascoltano.

Tutti, per esempio, italiani e stranieri adorano Ghali, cantautore che all’ultimo festival di Sanremo ha portato sul palco dell’Ariston il brano “Casa Mia”, inno all’uguaglianza cantato attraverso il dialogo con un simpatico alieno che, sbarcato sulla Terra chiede conto di ciò che vede. “Casa mia/Casa tua/Che differenza c’è? Non c’è/Ma qual è casa mia/Ma qual è casa tua/Dal cielo è uguale, giuro”, parole intense che sottolineano come per un alieno non esistano differenze di alcun tipo tra un uomo e l’altro.

Non sempre, però, è tutto rose e fiori e qualche volta, anche nella I C, come spesso avviene tra adolescenti, si verificano momenti un po’ spiacevoli.

«Ogni tanto ci sono situazioni – raccontano i ragazzi – ci sono dei battibecchi, qualcuno prova a vantarsi della propria etnia e non manca qualche battuta a sfondo razzista, ma sono piĂą atteggiamenti scherzosi che vere e proprie litigate».

Il rapporto di amicizia continua spesso e volentieri anche fuori dalle aule scolastiche. «Quasi ogni giorno ci troviamo e trascorriamo il pomeriggio facendo amicizia anche con altri ragazzi che non fanno parte della nostra classe, italiani e non» raccontano ancora. Qualche difficoltà, accennano i ragazzi, si trova al momento di studiare.

«Se non abbiamo capito qualcosa in classe o siamo stati assenti non possiamo contare sull’aiuto dei nostri genitori – sottolinea Adam perchĂ© spesso non conoscono benissimo l’italiano». Le differenze, invece, sono tutte tra le mura domestiche dove le tradizioni vengono volutamente mantenute: si parlano lingue diverse dall’italiano, si mangiano cibi tipici dei paesi d’origine e ognuno prega a modo suo.

Una ricchezza che porta a scoprire nuove tradizioni che si fondono con quelle tipiche del nostro Paese. Nostro nel vero senso della parola perché nessuno qui, in 1C, alla fine si sente davvero straniero.

 

Nelle ultime settimane impazza nelle radio e sul web la canzone “Casa Mia” che il cantautore tunisino Ghali ha portato sul palco del festival di Sanremo. Un brano intenso con un testo che ha colpito anche noi alunni. La canzone di Ghali è importante in questo momento storico perché chiede di smettere con la guerra in ogni angolo del mondo, come sottolinea la frase: «Ma come fate a dire che qui è tutto normale. Per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale». Tratta poi anche l’argomento dell’immigrazione quando canta di «sogni che si perdono in mare, figli di un deserto lontano, zitti non ne posso parlare, ai miei figli cosa dirò». Argomenti universali che dovrebbero mettere d’accordo tutti e aiutare a far aprire gli occhi di fronte alle cose brutte che accadono tutti i giorni sotto i nostri occhi. Nel dialogo con l’alieno che sbarca sulla Terra e ci vede come «zombie col telefono in mano» Ghali canta in un mondo pieno di contraddizioni, dove i popoli si fanno la guerra ma, alla fine, la natura non sbaglia mai e vince sempre e «il cielo è più blu, il prato è sempre più verde». E il nostro pianeta agli occhi dell’alieno è ancora bellissimo.

Tra le righe «No alla guerra» e al genocidio, un no che anche noi vorremmo urlare forte perché anche noi, a volte, ci sentiamo perduti e con case che non sappiamo più quali siano, e ci domandiamo come possa esserci indifferenza di fronte a immagini e situazioni che dovrebbero lacerare il cuore e l’anima.

Ecco gli studenti Alessia Caruso, Viola Cennini, Michael Cintio, Pietro De Leonibus, Aron Demiri, Martina Frasca, Giorgia Landi, Elena Luchetti, Justin Luchin, Emanuele Maiorano, Loris Mitrushi, Mia Nascimbene, Fedi Zebidi Sakka, Elisa Salvatori, Domenico Paolo Schiano Di Coscia, Adam Semlali, Giulia Elena Tarcan, Giorgia Verdiani, Milena Zaccagna Docenti Anita Galvano, Daniela Chimenti, Adriano Conti, Massimiliano Graziani Dirigente Maria Salvatrice Oriti

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