ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Da Vinci L. di Perugia (PG) - 3D

Un pizzico d’ansia… di troppo Viaggio nel disagio dei giovani

Il 30% degli adolescenti italiani ne soffre. Tra i sintomi: sudore eccessivo, tensione e tremore

La partita, l’interrogazione, il profilo social, le aspettative dei genitori… che ansia! Provano questa sensazione un po’ tutti, ma ci siamo stupiti quando abbiamo scoperto dalle statistiche che circa il 30% degli adolescenti italiani soffre d’ansia, cioè quasi uno su tre. Un po’ di agitazione di fronte a un impegno importante in effetti è normale, significa che ci stiamo preparando ad affrontare una prova.

Ma allora, quando diventa una vera patologia? Abbiamo cercato di indagare, cominciando dalle origini. Ansia deriva dal verbo latino “ango” che significa stringere, soffocare. La persona teme di non riuscire ad affrontare la prova, ha paura di fallire, si sente soffocare da questa sensazione e si blocca, non reagisce come dovrebbe, non “combatte”. I sintomi fisici dell’ansia possono essere: sudore eccessivo, tensione e tremore, aumento del battito cardiaco, sensazione di mancanza di respiro, nausea e vertigini.

A questi si accompagna un senso di vuoto mentale o un sovraccarico di ricordi e pensieri negativi. Si tende ad evitare la cosa che ci mette ansia o si cercano rassicurazioni dalle persone vicine. L’ansia diventa una preoccupazione costante ed eccessiva, sproporzionata rispetto alla realtà. E’ capitato anche a voi? Se questo stato emotivo dura per molto tempo, sarà meglio chiedere aiuto e cercare di risolvere il problema o almeno essere più consapevoli e avere una “convivenza civile” con la propria ansia. In Italia questo problema viene sottovalutato e molto spesso il disturbo d’ansia non viene riconosciuto in tempo e curato nel modo giusto. Inoltre nel periodo della pandemia Covid-19 il problema dell’ansia, associato alla depressione, si è diffuso maggiormente, senza avere un’adeguata considerazione. Nel nostro piccolo vogliamo contribuire a porre attenzione su questo problema e vogliamo anche suggerire qualche consiglio a chi rischia di passare da un’ansia “normale” a una “patologica”: parla di ciò che stai provando con amici e familiari; fai corse o passeggiate immerso nella natura; dormi di più e con regolarità; scegli attività rilassanti come ascoltare musica, leggere, disegnare; rendi confortevole il tuo ambiente di studio (pochi oggetti in vista, colori freddi come il verde e l’azzurro, silenzio o musica soft) e, infine, organizza meglio la tua agenda, non prendere impegni superiori alle tue forze.

Approfondire questo argomento ci ha aiutato a essere più consapevoli e più pronti ad affrontare le nostre ansie in modo coraggioso e positivo.

 

Durante la pandemia in gran parte delle scuole italiane hanno lavorato psicologi con funzione di prevenzione del disagio, di ascolto e di sostegno sia per alunni che per docenti. Ora il Miur sta pensando di rendere stabile la presenza di uno psicologo nelle scuole. Noi, intanto, abbiamo intervistato una psicoterapeuta.

In cosa consiste il suo lavoro? «Risolvere circostanze di sofferenza psicologica».

Che cos’è l’ansia? «Uno stato emotivo negativo, caratterizzato da preoccupazione, paura, stress e manifestazioni fisiologiche, in relazione a un evento negativo futuro. C’è un’ansia “normale” cioè una reazione che è una specie di meccanismo di sopravvivenza dell’individuo e c’è un’ansia “patologica”. Questa è una vera e propria malattia poiché influisce in modo esagerato nella vita di una persona, complicandone ogni singolo aspetto. Può durare per mesi o addirittura anni, tanto da essere considerata la normalità, anche se non lo è.

Questo è il motivo per cui l’ansia patologica non viene diagnosticata in tempo o correttamente».

Quindi si può curare? «Sì, ci sono diversi modi, sia con rimedi naturali (aromaterapia, fitoterapia, oligoterapia, gemmoterapia) sia con farmaci, oltre al sostegno psicologico».

L’ansia è più diffusa oggi o in passato? «Ora è più diffusa, ma ci sono rimedi migliori rispetto al passato».

 

Istituto Comprensivo Perugia 1, scuola media “L. Da Vinci”. Dirigente: Francesca Volpi. Docenti tutor: Lucia Olimpi e Marina Trastulla. Alunni- reporter classe 3D: Bazzucchi Lisa, Bernini Tommaso, Biancifiori Tommaso, Bonafede Rachele, Branca Syria, Buonsanto Chiara, Cardellini Mattia, Cascianelli Tommaso, Chiocchini Marella, Franceschini Giulia, Gaggia Giorgio, Gandolfi Tommaso, Giancarlo Valerio, Giulioni Nicoletti, Maddalena, Korchi Amira, Lleshi Arjan, Lucaccioni Matteo, Miccioni Alessandra, Micillo Giulio, Monelletta Raniero, Mugnani Luisa, Isotta, Narducci Giorgia, Presciutti Anna, Salerno Tommaso, Stafissagri Ilenya.

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