ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria Manciano di Manciano (GR) - Redazione

Sono Social – mente utili? A cosa servono veramente?

Bisogna imparare ad usarli in modo corretto per evitare i rischi di dipendenza e isolamento

Al giorno d’oggi molti giovani tra i 14 e i 21 anni hanno cominciato a sviluppare una sorta di dipendenza dai social, che già da un bel po’ di tempo hanno influenzato la vita dei giovani.

Nelle persone dipendenti dai social network si può verificare l’assoluta necessità di rimanere connessi per molto tempo, se viene proibito loro di utilizzarli si manifestano segni di impazienza, disagio o irritabilità.

Il mondo virtuale finisce per sostituirsi a quello reale in un gioco tra ipotetico e fattuale che conduce alla perdita di identitĂ .

Un fenomeno cresciuto a dismisura nell’era dei social è il «Fear of missing out», cioè la paura di essere esclusi da eventi online organizzati tra amici.

L’uso «sostitutivo» è il passo successivo al precedente: si verifica quando il tempo trascorso nell’ambiente «online» finisce per soppiantare quasi del tutto a quello trascorso «offline».

Il web può portare a numerosi rischi e pericoli; un raro ma possibile rischio è il suicido o la depressione e all’isolamento o distanziamento dai familiari e amici.

Alcune challenge, come la «Blue Whale Challenge», una competizione composta da 50 sfide, dalla più «innocente» ad un esplicito invito al suicidio.

Questo tipo di challenge possono essere diffuse attraverso i social. Il web ha diffuso il conformismo facendo di un comportamento condiviso una vera e propria moda che trascina con sé le libertà individuali.

Il rischio più comune è il cyberbullismo ovvero azioni aggressive contro una vittima più sensibile. Il cybercriminale attacca la vittima mediante social scrivendo commenti offensivi e divulgando materiale compromettente sulla vittima, la quale rischia di cadere in depressione o addirittura suicidarsi.

Vittime della realtĂ  virtuale sono anche i ragazzi effetti dalla sindrome di Hikikomori. Un fenomeno sociale che porta le persone a ritirarsi dalla societĂ  chiudendosi in un isolamento profondo.

Le persone affette da questa sindrome spesso trovando enormi difficoltĂ  a gestire le relazioni interpersonali e preferiscono la solitudine alla partecipazione della vita sociale.

Abbiamo parlato fino ad ora di tutti gli aspetti negativi dei social, ma in realtà ne hanno anche molti positivi. La possibilità di comunicare, di essere in contatto, di condividere momenti con persone care che si trovano ad ogni angolo del mondo. I social accorciano le distanze e possono anche se digitalmente avvinarci all’altro.

 

Sempre più in crescita l’indifferenza e la svogliatezza dei giovani di oggi? è scomparsa nella loro vita la voglia di raggiungere un obiettivo? Ciò potrebbe essere causato dalla dipendenza dei social, che tende a tenerli rinchiusi in casa attaccati ad uno schermo. Sta svanendo l’interesse nell’apprendimento, o nel praticare una semplice attività.

L’adolescenza è una fase delicata e importante nella crescita di ogni individuo, per questo è essenziale l’attenzione dei genitori e un sincero confronto generazionale frutto di scambi veritieri, genuini che possono solamente palesarsi in contesti reali. Due giacconi che diventano una porta, un pallone che vola più in alto dei desideri e dei sogni. Trovarsi in spiaggia ed emozionarsi per un tramonto, per l’acqua che ci bagna i piedi. Sognare intorno ad un tavolo fantasticando di un viaggio che ci ha lasciato un sorriso stampato sulla faccia. Correre in mezzo agli schizzi d’acqua in un prato che ci solletica i piedi. Perché non è più possibile sognare? Trovare la felicità tra le pagine di un libro, nel racconto confuso e ugualmente colorato della nonna mai stanca di raccontarsi, di raccontarci. I sogni e le passioni esistono ancora ma devono essere stimolate, sollecitate perché nessuno può sognare il sogno di qualcun altro ma bisogna instaurare un dialogo stimolante e costruttivo che faccia emergere le passioni e le attitudini che ciascuno ha dentro.

La pagina è stata realizzata dagli studenti Apostol Ionut, Gabriele Bagni, Nicole Baki Albin, Baki Blearta, Bicocchi Pietro, Celata Letizia, Chelaru Antonie, Chitescu Emanuela, Cirimpei Denisa Andreea, Dascalu Merlan Alessia, Dimovska Angela, Frulloni Jacopo, Governi Viola, Guraliuc Mihai Sebastian, Innocenti Leonardo, Lucchesi Nathalie, Renaioli Guendalina, Simonini Nora, Teti Leonardo, Toninelli Romeo, Tosi Filippo, Tosi Nicola, Wang Marko, Docenti Tutor, Valentina Vincio, Patrizia Castellani e Alessandro Squarcia. Dirigente scolastica Francesca Iovenitti.

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