ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Fattori di Marina di Grosseto (GR) - 2°

Diversità e inclusione in classe Multietnicità contro i pregiudizi

Il nostro è un gruppo di incontro multiculturale e internazionale. Ed è un valore per tutti

La nostra è una classe composta da tredici alunni, di cui sei di origine straniera, quindi il 40%.

Alcuni di noi si conoscono dalle elementari, altri addirittura dall’asilo. C’è chi è arrivato in terza elementare come Andrea, che si è trasferito dall’Albania in Italia con la famiglia per motivi di lavoro. Poi c’è Diora che invece è nata proprio a Grosseto, i cui genitori sono entrambi albanesi, giunti in Italia dopo varie peripezie tra la Grecia e l’Albania. Anche Ylber, nato in Macedonia e trasferitosi a Marina all’età di 4 anni. Ma se l’albanese sembra essere la nazionalità straniera più cospicua in classe, vi sbagliate di grosso perché nella nostra classe è ben presente anche l’intercontinentalità.

Avadhesh è nato in una cittadina a nord dell’India, precisamente Jhunijhunu, e a circa due anni era già parte della classe all’asilo; ma non ci fermiamo qui. Clara è giunta dal Brasile in Italia a novembre, per motivi di lavoro del padre, e Yehor dall’Ucraina, giunto prima da Kiev a Torino 7 anni fa e da quest’anno parte della nostra classe. Per tutti questi compagni non è stato facile.

«Mia madre era in Italia da sua sorella quando io sono nata, ma mio padre è giunto due mesi dopo dalla mia nascita, perché era in Grecia per lavoro», racconta Diora.

«Mio padre e mia madre si sono se-parati e con mia mamma sono venuto in Italia, ma mio padre è ancora in Ucraina, soldato nell’esercito in guerra», afferma Yehor.

Sono storie che sentiamo ogni giorno in televisione e che sembrano a tutte assurde, ma noi le viviamo e le ascoltiamo quotidianamente, nella nostra classe.

Ognuno di loro ha un bagaglio di storie di vita pronto ad emozionarci, rendendo la vita di scuola ancora più speciale. Certo, all’inizio non è stato facile, soprattutto per chi è arrivato da poco qua a Marina, anche per lo scoglio linguistico. Tuttavia, insieme ai nostri professori abbiamo cooperato tutti per aiutarli ad ambientarsi in questo posto nuovo che dovevano in qualche modo chiamare casa. La nostra classe, quindi, è un punto d’incontro tra culture differenti, provenienti dall’Europa e dal Mondo, dall’Asia all’America. Crediamo che la multiculturalità sia un grande vantaggio; ciò ci ha fatto capire che non esistono diversità ma tante particolarità che devono essere valorizzate. Infatti queste sono capaci di metterci in contatto diretto e immediato con l’altra parte del mondo.

Una vicinanza fisica, reale e vera capace di azzerare ogni distanza, che non potrà mai essere sostituita nemmeno da whatsapp.

 

Un giorno durante l’ora di Educazione civica, con la nostra professoressa di lettere, abbiamo letto due articoli della nostra Costituzione. Gli articoli 3 e 4 affermano in modo chiaro che i cittadini non possono essere discriminati rispetto a tutte le caratteristiche che possono essere percepite come «diversità» e che questo è un «imperativo etico, inscindibile dal rispetto della dignità della persona umana». Questi articoli ci hanno fatto molto riflettere e ci hanno fatto pensare alla nostra situazione in classe. Per noi la diversità culturale è pane quotidiano tanto che nemmeno la consideriamo «diversità». Il primo ad insegnarcelo è proprio il nostro compagno Avadhesh che nonostante sia di religione induista ha deciso di seguire l’ora di religione cattolica. Quello che abbiamo capito è che dobbiamo impegnarci tutti, nativi e stranieri, ad abbattere i pregiudizi e le discriminazioni. Dobbiamo ricordarci allora che proprio dal 1861 al 1985 circa 29 milioni di italiani emigrarono in altri Paesi e purtroppo furono vittime di discriminazioni e pregiudizi. Basti pensare allo scandalo che coinvolse Nixon, il presidente degli Stati Uniti d’America, nel 1973; fu intercettato al telefono parlando degli italiani come gente sporca, lavativa e disonesta. Insomma: «piacerebbe a noi dodicenni che la nostra Costituzione fosse presa alla lettera da tutti e ci piacerebbe vedere un Mondo come la casa di tutti», dicono Miriam, Giacomo, Enrico e Rosanna.

Questa pagina è stata realizzata dagli studenti della classe 2 della scuola media «Fattori» di Marina di Grosseto.

I giornalisti in erba che compongono la «redazione» sono Avadhesh, Alba, Amelia, Rosanna, Diora, Ylber, Lucrezia, Yehor, Clara, Andrea, Miriam, Enrico e Giacomo.

La docente tutor che ha seguito i ragazzi durante la scelta degli argomenti da trattare e poi nella fase di realizzazione del lavoro è la professoressa Celeste Acquarelli, mentre il dirigente scolastico dell’istituto è Salvatore Costarella.

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