ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Vannini di Castel del Piano (GR) - Redazione

Difendiamo il diritto all’istruzione La vita senza la scuola è come la cenere

Abbiamo riflettuto sulla frase del protagonista del libro "Nel mare ci sono i coccodrilli"

Il titolo di questo articolo è una frase pronunciata dal protagonista del libro che abbiamo letto in classe, «Nel mare ci sono i coccodrilli» di Fabio Geda, in cui il ragazzo afgano improvvisamente non ha più potuto frequentare la sua scuola, perché è stata chiusa dai talebani.

Questa frase ci ha fatto riflettere e ci siamo chiesti che cosa rappresenti per noi la scuola.

Di solito non le diamo la giusta importanza, infatti ci sembra un obbligo e solo nominarla suscita in noi emozioni negative come noia, preoccupazione, stress e ansia, ma, se ci soffermiamo a pensare con attenzione, tutto ciò ci appare sotto una diversa prospettiva.

La scuola ci dà l’opportunità di imparare cose nuove ogni giorno, fondamentali per la nostra crescita; è un rifugio dove ci sentiamo al sicuro dalle difficoltà della vita e dove possiamo trovare aiuto, incoraggiamento e sostegno.

Attraverso la scuola abbiamo anche la possibilità di fare nuove conoscenze che spesso ci arricchiscono dandoci l’opportunità di entrare in contatto con esperienze diverse.

Contrariamente a noi molti ragazzi lottano ogni giorno contro difficoltà quotidiane per arrivare a scuola, ma sono comunque felici e fieri di poterla frequentare perché permette loro di realizzare i propri sogni: migliorare le proprie condizioni di vita e aiutare il prossimo.

Ci sono ragazzi ancora più sfortunati che non hanno l’opportunità di accedere all’istruzione e quindi vengono sfruttati come operai o arruolati negli eserciti di bande ribelli.

Nei Paesi industrializzati il tasso di iscrizione scolastica è del 98%, mentre quello dell’Asia meridionale scende al 68% e quello dell’Africa sub-sahariana arriva addirittura al 57%.

Per questo la missione dell’Unicef è far sì che i diritti di tutti i bambini siano rispettati, come è scritto nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Onu il 20 novembre del 1989.

In questo documento leggiamo, fra le altre cose, che uno dei diritti fondamentali è quello di garantire l’istruzione a tutti le bambine e i bambini del mondo.

Se il popolo è poco istruito, è più facile da manipolare, infatti come ha affermato Malala «un bambino, un insegnante, un libro e una penna posso cambiare il mondo» perché «sono le nostre armi più potenti». Quindi sfruttiamo al meglio questa opportunità e lottiamo per chi invece non ne ha la possibilità.

 

Abbiamo intervistato una bisnonna: ci ha raccontato la scuola ai suoi tempi.

Come raggiungevi la scuola? «Sempre a piedi, anche quando pioveva o nevicava. Vivevo in campagna e la scuola era in paese quindi la strada era lunga e difficile da percorrere. A 6 anni ho iniziato, a 9 ho finito. Ho frequentato fino alla quinta elementare e poi sono andata a lavorare».

Quanti eravate in classe? «Era una scuola piccola, divisa in due classi. Noi eravamo in 7 e quasi tutti maschi».

A scuola faceva freddo? «Sì, perché non c’era il riscaldamento; le ragazze non portavano i pantaloni e per questo si vestivano con indumenti più pesanti».

Cosa portavi per colazione? «Pane con l’olio o pane con la marmellata».

Com’era la strada? «Sterrata, quando pioveva era molto fangosa e quando nevicava si camminava male».

Qual era il corredo scolastico? «Avevamo soltanto un libro che faceva per tutto; gli zaini non c’erano, si usavano le borse o le cartelle».

Soprattutto due sono stati gli aspetti che ci hanno colpito: la prima è che noi oggi abbiamo la scuola obbligatoria fino ai 16 anni, mentre quando ci andava lei frequentavano la scuola solo per pochi anni. La seconda riflessione è che noi abbiamo un sacco di materiale che portiamo a scuola, mentre lei aveva un libro e qualche quaderno.

 

La pagina è stata realizzata dagli studenti Ahmad Nasira, Bala Ali, Bindi Aurora, EJ Jaadi Assia, El Azhari Laila, Gjoka Stefano, Khia Ilyas, Kola Nikoleta, Lafraitisse Mohamed, Landi Elena, Layani Taha, Martini Gaia, Mouqadem Bilal, Muslimyar Malalai, Panfi Martina, Pianigiani Jennifer, Polishchuk Enriko, Shinwary Noor Hina, Shtjefni Kristel, Solimeno Aurora, Tapti Rodja, Tiberi Rebecca, Tunk Asmin,Warnakulasuriya Dulash, Zampini Iris, Bellucci Emma, Borelli Simone, Celik Ali, Dafri Sabrin, Delishi Mileda, Ezio Mario, Giannotti Arianna, Grassi Ettore, Innocenti Pietro, Isolini Federica, Khia Ferdaous, Luca Giorgio, Mastacchini Camilla, Mustata Diego, Pierini Giulia, Raffi Mattia, Raussell Aurora, Rodriguez Guadalupe, Rossi Mia, Sukaxhija Aiven, Tonelli Alessandro, Veza Isabel, Buyukozturk Arif. Docenti tutor Simona Ronca, Stefania Ulivieri, Lucia Bargagli. Dirigente scolastica Sandra Raggi.

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