ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Fucini di Pisa (PI) - 3F

Alla ricerca della felicità Dipendenze tra gli adolescenti

Fumo, alcol, droghe, ma anche medicine e ludopatie: i problemi e i rischi sono tanti

Le dipendenze, un problema da non sottovalutare tra gli adolescenti. Spesso si pensa alle dipendenze come droghe, sigarette, alcol…. Queste sostanze sono altamente pericolose per la salute mentale e fisica dell’uomo soprattutto degli adolescenti. Purtroppo si può cadere in altre dipendenze altrettanto nocive nei confronti delle quali proprio noi ragazzi ci sentiamo più colpiti e indifesi. Ci siamo sentiti in dovere di parlarne, perché in questa fascia di età per tanti ragazzi è molto facile cadere in tentazioni rischiose. Chiaramente incorrere in una dipendenza non è solo una questione individuale, ma è legata anche all’ambiente in cui si è inseriti. Ad esempio una persona con problemi familiari, come avere dei genitori assenti e frequentare ‘cattive amicizie’, è più probabile che cominci ad assumere atteggiamenti sbagliati rispetto ad un altro individuo che magari ha le sue stesse caratteristiche ma è inserito in un ambiente «migliore». Le dipendenze a nostro avviso più pericolose sono senza dubbio gli stupefacenti ma anche quelle che lo stato, da un lato teme e dall’altro pubblicizza, come il tabacco e il gioco d’azzardo.

In realtà vi sono una marea di altre sostanze ed abitudini che possono creare dipendenze, come la pornografia e l’eccessivo uso dei social media.

La pornografia è una dipendenza assai diffusa tra i giovani, ma di questo non se ne parla a sufficienza anche solo per la vergogna. La riteniamo molto pericolosa perché, oltre a promuovere la cultura dello stupro, offre una visione distorta del sesso e promuove una forma di maschilismo che dà per naturale la silenziosa sottomissione della donna. Un altro esempio di dipendenza che per fortuna non è troppo diffusa nei giovani è la ludopatia che purtroppo lo stato lascia che sia promossa attraverso I principali media. Attenzione, anche le medicine che vengono utilizzate e che ci aiutano a curare le malattie possono creare dipendenze se usate senza gli opportuni controlli. Ad esempio un individuo che quasi ogni giorno prende un sonnifero per addormentarsi, potrebbe incorrere nell’abuso di esso. Il problema delle dipendenze dai farmaci è molto diffuso negli Stati Uniti perché la maggior parte degli antidolorifici in commercio sono oppiacei. Il problema dell’assumere qualsiasi tipo di sostanza o dell’avere abitudini scorrette è un comportamento che, tra i giovani sta diventando la normalità.

Conseguentemente il rischio di assumere atteggiamenti rischiosi per la propria salute mentale e fisica aumenterà sempre di più. Tutto questo ci ha spinto ad affrontare l’argomento e a parlarne. Abbiamo lanciato un ‘grido’ di aiuto che speriamo possa sensibilizzare i lettori.

 

Dottoressa Cerrai, di che cosa si occupa? «Sono medico specializzato in psichiatria, responsabile del Servizio per le Dipendenze (Ser.D) di Lucca e mi occupo di prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi da uso di sostanze stupefacenti, alcol e da gioco d’azzardo».

Cosa sono in psichiatria le “dipendenze”? «Sono chiamate “disturbi da uso di sostanze”; sono vere e proprie malattie del cervello che si sviluppano in alcune persone quando usano sostanze stupefacenti, alcol e/o giocano d’azzardo».

Come capire se una persona soffre di una dipendenza? «Le persone che si rivolgono al mio servizio non riescono ad interrompere, a smettere l’uso di sostanze neanche se vogliono: riescono a non usare sostanze per un po’ di tempo (da qualche giorno a settimane) ma ricadono sempre cioè trovano poi sempre un motivo per riusare le sostanze raccontando di avere un forte desiderio per la sostanza».

Come funziona il “processo antidroga”? «Questo termine non l’avevo mai sentito! Se si intende il percorso per smettere di usare sostanze allora posso dire che il processo di guarigione richiede tempo e non è semplice e serve l’intervento contemporaneo di più operatori sanitari. Al Ser.D usiamo alcuni farmaci prescritti da medici quando c’è bisogno, gli psicologi affrontano le difficoltà psicologiche, inoltre cerchiamo di migliorare i comportamenti con l’aiuto di educatori professionali. A volte invece c’è invece bisogno di un percorso di cura intensivo in una Comunità Terapeutica».

Un consiglio per i giovani? «Fate sport, musica, lasciatevi incuriosire da attività che non avete mai fatto, confrontatevi con gli amici».

 

La pagina è stata realizzata dalla classe III F IC «Fucini» Pisa sede succursale Dora Bellazzini, Alice Bitti, Piergiorgio Cambi, Giulia Ciulli, Maddalena Cossi, Enrico Crimi, Ranieri Davini, Elizabeth Vida Dimaala, Paolo Giorgi, Heinzel Rozz Hidalgo, Pietro Lattanzi, Olivia Lazos, Dora Niccolai, Giovanni Pelli, Elena Pieri, Rachele Pisaniello, Thomas Proietti Costa, Claudio Puccinelli di Belsito, Gregorio Rossi, Alice Rossomando.

Docenti tutor Paolo Cappagli, Alessandra Meini, Nadia Fantini e Jessica Fienauri.

Dirigente scolastico prof. Alessandro Bonsignori.

Votazioni CHIUSE
Voti: 654

Pagina in concorso