Casa dolce casa… non per tutti L’emergenza alloggi popolari
Molte le richieste, ma scarsa la disponibilità di edifici dove ricavare gli appartamenti
In classe, parlando dei «luoghi del cuore» e del significato che hanno per noi, è emersa la parola casa.
Per tutti è la casa il luogo della sicurezza, dove ci sentiamo a nostro agio e protetti. È il luogo dove possiamo essere noi stessi, senza il timore che nessuno ci giudichi. È come se le mura della casa ci abbracciassero e ci dessero conforto, anche quando siamo di cattivo umore.
Quando non ci sentiamo capiti dai genitori o familiari, oppure abbiamo litigato e non vogliamo parlare con nessuno, la casa rimane sempre il nostro punto di riferimento.
Purtroppo, non tutti hanno la possibilità di avere una casa propria, ed allora si ricorre all’affitto, cioè si va ad abitare nella casa di un’altra persona in cambio di denaro. A questo punto ci siamo chiesti. Ma chi non può pagare l’affitto? L’insegnante allora ci ha parlato delle case popolari e noi siamo riusciti subito a capire quali erano quelle del nostro paese.
Una nostra compagna ha la nonna che vive in una di queste abitazioni e si è fatta raccontare la sua esperienza. La signora Maddalena proviene dalla Basilicata, dove viveva in una casa popolare, ed è arrivata a Castelfranco 44 anni fa. Inizialmente viveva in paese poi le è stata assegnata una casa popolare. Lei si è sempre trovata bene anche se, tra i condomini, c’è sempre chi che non rispetta le regole o ha un caratteraccio. Ci sono alcuni servizi, come la pulizia delle scale, che sono divisi ma se ci sono delle situazioni difficili le persone si aiutano.
Per non litigare è importante che tutti rispettino le regole come utilizzare il posto auto assegnato e non fare confusione in certe ore.
Gli avvenimenti peggiori che si sono verificati nel suo condominio sono state pallonate, un muro sporcato con le bombolette spray da alcuni ragazzi e uova lanciate sui terrazzi. Può capitare che alcune famiglie lascino le case perché la loro situazione economica è migliorata e quindi l’affitto sarebbe molto alto.
Questo è giusto perché la casa popolare deve aiutare soprattutto le persone disagiate. Mettendo tutto sulla bilancia , la signora Maddalena ritiene che per la sua famiglia, la casa popolare sia stata molto utile e grazie anche a questa possibilità i suoi figli adesso hanno tutti una casa di proprietà.
Parlando di questo, noi ragazzi abbiamo capito che ogni casa, propria, in affitto o popolare è «luogo del cuore» e la cosa più bella è che tutti alla sera, stanchi dopo una giornata di lavoro, possano dire: «Finalmente a casa!».
Enrico Quinti di Apes e Chiara Bonciolini assessore al sociale di Castelfranco.
Quando è iniziata in Italia la costruzione di case popolari? «Nel dopoguerra, quando molte persone si sono trasferite dalle campagne verso zone più industrializzate».
A Castelfranco quante sono le case popolari? «192 che, per un comune piccolo, sono tante».
Oggi, chi vive nelle case popolari? «Gli abitanti riflettono l’intera società: famiglie allargate, anziani soli, extracomunitari, coppie. L’unica cosa che li accomuna è un reddito che non consente l’acquisto di una casa propria».
Quali sono le regole per l’assegnazione? «Il primo criterio è la necessità economica, poi le condizioni del nucleo, la presenza di disabili, il numero dei figli».
C’è la possibilità che si possa perdere la casa popolare? «Sì, questa possibilità esiste: se la situazione economica migliora, se non si rispettano le regole minime di convivenza, se si usa l’abitazione per attività illecite, se si ospitano più persone di quanto concesso».
I mobili dentro la casa di chi sono? «La casa viene consegnata vuota».
Che cosa succede se una famiglia ha necessità ma non ci sono case popolari disponibili? «In questi casi il Comune attiva altre risorse, perché la casa è il primo elemento di salute per un cittadino».
Classe 2^ C scuola Secondaria di primo grado Istituto comprensivo Leonardo da Vinci di Castelfranco: Mateo Alushi, Zeno Bandinelli, Dora Biondi, Tommaso Casale, Kilyan Cavallini, Carlos Maria Consalvo, Mariam En Nida, Doaa Ezzahidi, Erinela Farruku, Rachele Gasco, Angelica Gemmi, Sabrina Loukili, Francesco Macchi, Lorendo Nardi, Amy Ndiaye, Aron Neziri, Ralph Gabrielle Obico, Giacomo Paterlini, Emili Ylli, Ruddad Zulfiqar.
Docenti tutor Michela Pugliesi, Luana Anelli e Chiara Frassi.
Dirigente scolastico Sandro Sodini.