ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Santa Dorotea di Lucca (LU) - 4°, 5°

La memoria vive ancora tra noi Per non dimenticare la Shoah

La nostra intervista a due preziose interlocutrici, una mamma e una nonna di origini ebree

Lo scorso 26 gennaio alla scuola Santa Dorotea di Lucca hanno testimoniato una mamma e una nonna di origini ebree per raccontare il significato e l’importanza del Giorno della Memoria. Questa giornata speciale è stata istituita il 27 gennaio dell’anno 2000 per ricordare i 15.000.000 di persone uccise. Le domande degli alunni sono state tantissime e ricche di significato per capire l’origine dell’olocausto.

Perché vennero scelti proprio gli ebrei? “Perchè i tedeschi si sentivano minacciati per le loro ricchezze; avevano oggetti d’arte preziosi e i tedeschi ne erano ossessionati; gli ebrei non avevano uno Stato unitario ed erano sparsi in molti paesi ma non si amalgamavano bene con i popoli con cui entravano in contatto per via della religione”.

Come facevano a riconoscere gli ebrei? “Gli ebrei venivano riconosciuti dai documenti, e successivamente dalla stella di Davide che erano obbligati ad indossare”.

Chi era Hitler? “Era il cancelliere tedesco che dal 1934 diede inizio a tutto questo odio”.

Cosa succedeva nei campi di sterminio? “Se gli ebrei fossero stati in buona salute, gli sarebbe stato affidato un lavoro come quello nei campi altrimenti venivano uccisi. Venivano divisi in maschi e femmine, erano marchiati a fuoco con dei numeri. Ogni giorno veniva fatto l’appello dei numeri in lingua tedesca e chi non rispondeva veniva ucciso. Li privavano della loro umanità rasando i capelli a zero, versando dell’acqua ghiacciata addosso mentre dormivano, facendoli camminare scalzi sulla neve, costringendoli a dormire su delle travi di legno. Quando i bambini piangevano o si lamentavano i soldati tedeschi li lanciavano in aria e gli sparavano”.

Come arrivavano ai campi di sterminio? “Su dei treni o su carri da bestiame, erano tutti in piedi e schiacciati, avevano una sola finestra da cui potevano respirare e molti, a causa di queste condizioni disumane, non arrivavano vivi a destinazione”.

Cosa mangiavano? “Mezza ciotola di zuppa, pane secco, e bevevano acqua sporca ”.

Come reagivano gli ebrei a queste sofferenze? “Alcuni si suicidavano lanciandosi sui fili spinati ed elettrificati, altri sopportavano e la maggioranza moriva di stenti”.

L’incontro si è concluso ricordando la storia di Liliana Segre, una bambina sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz.

E’ stata forte la riflessione degli alunni della classe quinta sulle sue parole famose: ”Non ho mai perdonato, come non ho mai dimenticato”. (Classe Quinta)

 

In occasione della festa di Santa Dorotea l’arcivescovo di Lucca, Monsignor Paolo Giulietti, si è recato in visita alla scuola Santa Dorotea. La vicenda della santa è emblematica e merita quindi la divulgazione. Santa Dorotea era una giovane vergine vissuta intorno al 280 d.c. in Cappadocia. Oggi è considerata patrona dei fioristi e dei fruttivendoli per il famoso miracolo del cesto di mele e rose fiorite in pieno inverno. Si racconta che Dorotea, durante la sua giovinezza, si distinse per carità e purezza: le sue virtù arrivarono al preside Sapricio che la fece incarcerare e torturare. Nonostante questo ella rimase ferma nella sua fede. Durante il percorso al luogo del martirio Dorotea incontrò Teofilo, un giovane avvocato, che cominciò a deriderla e le disse: “Sposa di Cristo mandami delle mele e delle rose dal giardino del tuo sposo“. Dorotea promise. Mentre pregava le apparve un bambino che le porse un cestino con tre belle rose e tre mele. Lei gli disse di portarle a Teofilo. Intanto costui si vantava in giro della sua bravata, ma all’improvviso gli si presentò il bambino e Teofilo, confuso e smarrito, credette all’istante e si convertì. Il miracolo si era compiuto. Denunciato, Teofilo, fu condannato da Sapricio. Dalla testimonianza personale di Dorotea, Don Luca Passi, nel diciannovesimo secolo, prese lo spunto, lo spirito e la motivazione alla sua opera educativa. Per celebrare Santa Dorotea, i bambini della scuola hanno confezionato dei cesti con delle mele rosse e succose che sua Eccellenza il Vescovo ha benedetto (Classe Quarta).

 

Gli autori di questa pagina sono gli studenti delle classi Quarta e Quinta della Scuola Santa Dorotea Classe Quarta: Acosta Einaudi Rodrigo, Chen Rebecca, Creed Aoife Soonah, Gallacci Victor, Gargini Giulio Francesco, Melisi Mia, Schena Lara, Satti Vittoria Classe Quinta: Del Ben Lydia Anne, Del Carlo Tommaso, Fornino Riccardo, Gargini Alessandro, Guastapaglia Ludovica, Guidi Sebastiano Luciano, Mennucci Emma, Nanni Vittoria, Nesti Emma, Perotti Emanuele, Pizzi Priscilla, Pollacchi Ginevra, Pragliola Gabriele, Zeneli Deluis Nunziati Emily.

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